Appesi ai fili, in discesa, nel pozzo dei defunti. Sabbia, tanta sabbia da rimuovere, dai vani che si aprono nella parete verticale. Ciò significa essere in missione archeologica a Saqqara, in Egitto, come gli specialisti italo-olandesi impegnati nei lavori 2023. Dal 2015, il Museo Egizio di Torino è partner della ricerca, nell’area a sud della strada rialzata di Unas. E l’istituzione culturale italiana pubblica settimanalmente una pagina di diario dello scavo, affidata ai vari specialisti.
Saqqara si trova circa trenta chilometri a sud del Cairo, nel deserto occidentale. Il sito era la necropoli dell’antica Menfi, uno dei centri amministrativi e religiosi più importanti nella storia dell’antico Egitto.
Il diario di scavo della quarta settimana – pubblicato sul sito del Museo Egizio di Torino – è stato scritto dall’egittologo Nico Staring, che racconta della ricerca del pozzo verticale di Panehsy, un particolare complesso sotterraneo che conduce a una camera sepolcrale al di sotto di una tomba. La prima sepoltura, in questo luogo, risale a circa 3000 anni fa.
“La campagna di scavo del 2023 è stata quasi completamente dedicata al complesso sotterraneo di Panehsy. – dice l’egittologi Nico Staring – La sovrastruttura monumentale della tomba è stata scavata nel 2022, mentre l’area immediatamente a est della tomba è stata esplorata durante la prima parte della stagione attuale, sotto la supervisione di Paolo Del Vesco. Quest’anno ci siamo divisi il lavoro e quindi io ho preso il suo posto a metà della stagione di scavo. Ma torniamo a Panehsy. Parte del complesso sotterraneo era stato scavato nel 2022. Il pozzo verticale connette la sovrastruttura con gli spazi sotterranei. Scavare il pozzo è stata un’operazione impegnativa, perché il fondo si trova a non meno di 11 metri al di sotto del pavimento della tomba”.
“Il complesso sotterraneo di Panehsy consiste di varie stanze. – prosegue Staring – Per esempio, una piccola stanza alla quale si accede dal fondo del pozzo dà, a sua volta, accesso ad un secondo pozzo profondo 5 metri. E quindi conduce alla camera sepolcrale collocata ad una profondità di 16 metri al di sotto del pavimento della tomba”.