Come viveva la popolazione comune di Pompei? Recenti scoperte rivelano la quotidianità degli ultimi, raccontata nella mostra “L’altra Pompei”.

Attraverso sette sezioni e una vasta collezione di circa trecento reperti, i visitatori potranno esplorare il corso dell'esistenza di coloro che facevano parte della maggioranza pompeiana, dalla nascita fino alla morte.

[S]iamo tutti abituati, visitando le splendide ville romane che emergono dagli scavi di Pompei, ad immaginare vite di uomini illustri, di senatori, di personaggi di potere.

Come studi rivelano, però, solo il 20% della popolazione di Pompei era ricca, se non ricchissima. Ecco quindi che la mostra L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio in programma
alla Palestra grande degli scavi fino al  15 dicembre 2024 vuole mettere in luce la quotidianità degli “ultimi”, che rappresentavano l’80% della popolazione.

Il nucleo della mostra è costituito proprio dal racconto delle vite comuni,e offre una rara visione delle realtà spesso trascurate dalla storiografia classica. L’obiettivo principale è restituire memoria e dignità storica a individui e contesti che hanno caratterizzato la vita quotidiana di Pompei ma che sono rimasti nell’ombra delle sontuose dimore delle élite, spesso protagoniste uniche nelle narrazioni storiche.

La mostra, curata dall’architetto Vincenzo De Luce, è immersivo e vuole coinvolgere emotivamente il visitatore.

Attraverso sette sezioni e una vasta collezione di circa trecento reperti, i visitatori potranno esplorare il corso dell’esistenza di coloro che facevano parte della maggioranza pompeiana, dalla nascita fino alla morte.

Particolare attenzione è dedicata alle recenti scoperte archeologiche, che hanno permesso la ricostruzione quasi completa di spazi abitativi e contesti quotidiani, come la straordinaria stanza degli schiavi rinvenuta nella villa suburbana di Civita Giuliana. Qui è stato possibile replicare fedelmente l’arredamento, presentando agli occhi del pubblico il calco di uno dei giacigli, una semplice brandina con rete di cordini, ora esposta in mostra insieme alla stanza completamente ricostruita.

Attraverso installazioni multimediali e un’interessante sezione dell’app My Pompeii, i visitatori avranno la possibilità di immergersi nelle attività quotidiane, l’alimentazione, i rapporti personali, i costumi, gli svaghi e la religiosità di questa popolazione. Un’esperienza coinvolgente che permette di comprendere meglio l’umiltà, la povertà e la schiavitù che hanno caratterizzato la vita nell’antica città.

Calco, esposto nella sezione Abbigliamento
L’ALTRA POMPEI – VITE COMUNI ALL’OMBRA DEL VESUVIO
dal 15 dicembre 2023 al 15 dicembre 2024
Pompei – Palestra grande degli scavi
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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa