1) Antoni Tàpies i Puig, primo marchese di Tàpies (13 dicembre 1923 – 6 febbraio 2012) è stato un importante pittore catalano di valenza internazionale, scultore e teorico dell’arte, che divenne uno dei più famosi artisti europei della sua generazione promuovendo soprattutto nel linguaggio dell’informale, senza alcun rigorismo ma aprendosi, invece, a numerose suggestioni. Fu protagonista della cosiddetta pittura materica. Nelle sue opere irrompono spesso alcune lettere e segni ricorrenti, come la T, la X o la croce. Proveniva dalla borghesia colta. Il padre era un importante avvocato, nazionalista catalano. Il re di Spagna avrebbe concesso nel 2010 al pittore il titolo – trasmissibile agli eredi – di marchese. Alcuni artisti, in ogni epoca, furono creati nobili dai re, ma la maggior parte di loro come conti palatini o, in gran Bretagna, come baronetti. Il titolo di conte palatino era ad personam e non era trasmissibile ai figli. Nel caso di Tàpies si intese invece riconoscere, con importante titolo nobiliare trasmissibile, il ruolo svolto per la Spagna.
2) Il caso si unisce spesso alla predisposizione. Il caso per Antoni fu, da ragazzino, sfogliare il numero di Natale della rivista, D’ací i d’allà, che conteneva riproduzioni di opere di artisti come Duchamp, Braque, Kandinsky e Picasso. Poi una disgrazia che l’avrebbe bloccato: a 17 anni, il futuro pittore ebbe un attacco cardiaco quasi fatale, causato dalla tubercolosi. Trascorse due anni in convalescenza in montagna, leggendo volumi di letteratura ed arte. Dopo aver studiato legge per 3 anni, si dedicò dal 1943 in poi solo alla sua pittura.
3) Nel 1948, Tàpies aiutò a fondare il primo movimento postbellico in Spagna, noto come Dau al Set, che era collegato al surrealismo e al dadaismo. Ha iniziato come pittore surrealista, influenzato da Paul Klee e Joan Miró ; ma presto, avvicinandosi all’astrattismo, avrebbe sentito l’esigenza di divenire un artista informale lavorando secondo uno stile tecnico noto come pittura materica, in cui i materiali non artistici sono incorporati nei dipinti. Dal 1953 lavorò con media misti, unendo pittura, argilla e polvere di marmo, carta, corde e stracci.
4) Nel 1966 fu arrestato in un’assemblea clandestina all’Università di Barcellona; la sua opera dei primi anni ’70 è contrassegnata da simboli dell’identità catalana (che era un anatema per Franco). I dipinti prodotti da Tàpies, negli anni ’70 e negli anni ’80, rivelano la sua applicazione all’idea orientale di vuoto meditativo, ad esempio in tele dipinte a spruzzo con elementi lineari suggestivi di calligrafia orientale, in dipinti a tecnica mista che estendevano il vocabolario Arte informale, e nelle sue oblique allusioni alle immagini in un linguaggio fondamentalmente astratto.
5) Dal 1947 in poi Tàpies è stato attivo nel campo del lavoro grafico. Ha prodotto un gran numero di libri per collezionisti e dossier in stretta associazione con poeti e scrittori. Nel lavoro grafico di Tàpies, è interessato alla materialità di un pezzo. Egli ha evitato i processi tradizionali, usando le immagini di ogni giorno come impronte di mani e impronte come soggetto. Usa la goffratura, il floccaggio e le dentellature con il carborundum per aiutare a definire la planarità della stampa. Coinvolge molto la pittura, il disegno e il collage nelle sue stampe così come un certo numero di materiali terrosi come paglia, sabbia e terra.
Conoscere Tàpies in 5 punti. Il grande pittore materico-informale nominato marchese di Spagna
Il caso si unisce spesso alla predisposizione. Il caso per Antoni fu, da ragazzino, sfogliare il numero di Natale della rivista, D'ací i d'allà, che conteneva riproduzioni di opere di artisti come Duchamp, Braque, Kandinsky e Picasso. Poi una disgrazia che l'avrebbe bloccato: a 17 anni, il futuro pittore ebbe un attacco cardiaco quasi fatale, causato dalla tubercolosi. Trascorse due anni in convalescenza in montagna, leggendo volumi di letteratura ed arte. Dopo aver studiato legge per 3 anni, si dedicò dal 1943 in poi solo alla sua pittura