A giudicare dai numerosi riferimenti ai suoi molteplici usi e applicazioni nelle fonti letterarie, il sale era una merce preziosa nell’antichità. Tuttavia, le tracce archeologiche della produzione di sale marino sono piuttosto scarse, con solo pochi siti noti in tutto il Mediterraneo che conservano resti di antiche saline. Nell’intero Impero romano, è il nord-ovest della penisola iberica ad aver fornito la maggiore quantità di prove dirette della produzione di sale marino.
Un recente studio pubblicato su Science Direct da un gruppo di studiosi spagnoli e portoghesi, tra cui Brais X. Currás, Rifocillati Antonio Rodríguez-Fernández, Mar Cortegoso, Ana Almeida, Miguel Costa, Tiago Brochado, Jorge Machado, Pedro Brochado, Rafael Rodríguez-Martínez, e Carlos A. Brochado de Almeida, ha analizzato le prove archeologiche documentate negli scavi e nelle indagini sul campo condotte negli ultimi dieci anni. Gli studiosi descrivono i paesaggi salini romani sulla costa atlantica dell’antica Gallaecia, nel nord-ovest della Spagna, analizzando la distribuzione delle prove e gli indicatori cronologici che consentono di datarli al periodo imperiale romano.
Contesto storico e importanza del sale
L’importanza del sale nel mondo antico è ben documentata. Plinio il Vecchio, ad esempio, dichiarava che la vita civile sarebbe impossibile senza sale, evidenziando la sua rilevanza strategica. Tale era la sua importanza che la legge romana prevedeva la pena di morte per chi vendeva al nemico ferro, grano o sale.
Saline romane sulla Costa della Gallaecia
Nella ricerca archeologica sulla produzione del sale nell’antichità, la costa atlantica della Gallaecia si è distinta per la maggiore concentrazione di resti di saline marine nell’intero Impero romano. Molte di queste strutture sono state scoperte tra gli anni ’60 e ’80, ma spesso non sono state identificate correttamente come saline né datate in modo accurato, motivo per cui sono state trascurate.
Tempo e forma: la morfologia delle saline
Tutte le saline documentate, dall’estuario di Pontevedra al fiume Duero, presentano una morfologia molto simile. Le vasche delle saline, identificate come “lacus” o “stagna” nelle antiche fonti, sono la loro caratteristica più distintiva. Ad eccezione dei casi particolari di Praia Nova e Angeiras, le saline assumono la forma di grandi complessi strutturati che si estendono per centinaia di metri lungo la costa, ricordando i “campi salinarum” menzionati da Columella.
L’evidenza di una vasta rete di saline lungo la costa atlantica solleva diverse questioni sul loro modello di sfruttamento. È essenziale riflettere su alcune di queste questioni chiave per comprendere meglio gli aspetti socioeconomici della produzione di sale, come la relazione tra queste saline e la popolazione locale. Esisteva un’interazione stretta. Le saline portavano ricchezza diffusa.
I Romani sapevano coinvolgere i popoli che avevano sottomesso, ricavando per loro possibilità notevoli di miglioramento della qualità della vita. La mancanza di libertà – intesa soprattutto come autodeterminazione etnica – era ampiamente ripagata con un’offerta di beni e servizi di facile accessibilità.
Il quadro dipinto dalle prove di saline documentate lungo la costa atlantica del nord-ovest della penisola iberica è quello di un esteso complesso industriale direttamente collegato alla salatura del pesce. Si trattava di un’ampia rete composta da diverse unità produttive, che sfruttavano le condizioni delle coste della Gallaecia sia per la produzione di sale che per la pesca. Sin dal I secolo d.C., il paesaggio costiero presentava numerosi siti dedicati a questa attività economica.
Alla luce dei risultati dello studio, è possibile concludere che sulla costa atlantica nord-occidentale della penisola iberica esisteva un’importante rete di produzione di sale marino e salagione del pesce che aveva un impatto diretto sulla struttura socioeconomica della società provinciale. L’industria del sale, considerata un settore strategico, fu direttamente gestita dallo Stato, evidenziando la sua rilevanza non solo economica ma anche politica e sociale nell’antica Gallaecia.
Fonte
Brais X. Currás Refojos, Antonio Rodríguez-Fernández, et al., The roman saltworks of the Atlantic coast of Gallaecia: Traces and evidence of a large sea salt production complex. Quaternary Science Reviews, Volume 339, 1 September 2024, 108832. doi.org/10.1016/j.quascirev.2024.108832