Il sistema è evidentemente ben conservato. Notiamo le pile di mattoni, ma anche un singolare blocco di snodo con cavità e una tubatura che emerge dal terreno. Siamo sul mare. Lo spazio che gli archeologi stanno scavando doveva essere bello, efficiente e panoramico.
Un raffinato sistema per lo sfruttamento dell’acqua termale calda e un calidarium sono stati trovati in questi giorni in una villa romana di rilievo recentemente scoperta ad Alamillo, nel comune di Mazarrón, nella regione spagnola della Murcia. Gli scavi condotti da CMM Arqueología, sotto la guida di Carmen Martínez Mañogil e Alfredo Porrúa Martínez, si concentrano su questo edificio romano che venne costruito nel I-II secolo d.C. nei pressi della riva del mare. L’area include non solo strutture residenziali, ma anche – come dicevamo – impianti termali alimentati probabilmente da sorgenti calde e un’infrastruttura produttiva dedicata alla lavorazione del pesce salato e alla produzione di salse come il garum, un bene di lusso nell’antichità.
Le nuove indagini archeologiche hanno portato alla luce sistemi di ventilazione termica e pavimenti riscaldati.
Tecnologia idraulica e termale
Un elemento di rilievo della villa è il sistema idraulico. Una grande cisterna, con capacità superiore ai 250.000 litri, raccoglieva acqua proveniente da un acquedotto, garantendo approvvigionamento costante per uso domestico e industriale. Inoltre, il complesso comprendeva – come abbiamo visto – un’area termale, testimonianza del ruolo delle terme nella cultura romana come luogo di igiene e socializzazione.
Piombo, argento, olio e salse di pesce
Mazarrón, durante l’epoca romana, era un centro strategico per l’estrazione mineraria e la produzione di beni alimentari, grazie alla sua posizione sulla costa e alla ricchezza di risorse naturali. La regione rientrava nella provincia della Hispania Tarraconensis e serviva come punto di collegamento tra i commerci mediterranei e l’entroterra iberico.
Le attività economiche includevano l’estrazione di piombo e argento e, come confermato dagli scavi recenti, la produzione agricola e ittica. La villa del Alamillo rappresenta un microcosmo della vita in questa regione: una residenza patrizia che fungeva da centro di gestione agricola e industriale, integrando elementi di lusso con infrastrutture funzionali.