Durante le ultime fasi del periodo blu, Picasso cercava di uscire dalla prigionia dal tonalismo totalizzante di quel colore spirituale, che aveva recuperato sia da El Greco che dalle nuove tendenze spiritualiste. La morta dell’amatissimo amico, il poeta Casagemas era stata distruttiva e lo tratteneva in un dolore profondo che il blu sempre più cupo tendeva a rappresentare. Picasso non si perdonava una leggerezza. Quello del suo primo soggiorno a Parigi, con il poeta, era qualcosa di liberatorio, anche sessualmente; e tutto pareva un gioco della libertà. Così aveva fatto sesso con quella che Casagemas reputava la propria fidanzata, ma che il poeta non riusciva a tenere a sè perchè impotente sessualmente. L’amico di Picasso si era suicidato perchè rifiutato dalla ragazza. Blu, blu, sempre più un blu che confinava con il nero.
Picasso, oltre ad avvertire la necessità artistica di uscire dalla maniera del blu, cercava orizzonti nuovi per dimenticare l’ossessione dell’amico che aveva rappresentato in diverse opere, oggi poco conosciute. Voleva ubriacarsi di felicità, sotto il profilo esistenziale, e aprirsi a una pittura di colori accesi. Egli intendeva rappresentare qualcosa di semplice e gioioso. Donne, bambini, maternità, lievi personaggi del circo. Il rischiaramento della tavolozza avvenne anche grazie a tante suggestioni esterne parigine: la forza cromatica evidente di Modigliani. Gauguin e i Nabis. La nascita di una pittura post-impressionista coloratissima – quella fauvista – lo sviluppo, pur contrastato, dell’astro di Matisse, la scoperta della libertà nel Doganiere Rousseau. Il periodo rosa durò dal 1904 al 1907, poco prima che iniziassero gli esperimenti con il cubismo. Non è quindi da escludere anche una tendenza di mercato. Picasso fu sempre un genio anche nell’afferrare il linguaggio latente di ogni periodo, rendendolo massimamente manifesto. Prova dell’infallibile fiuto del maestro catalano è il fatto che la prima mostra del periodo azzurro, fu un successo di pubblico e di mercato. Il periodo rosa si estende orientativamente tra il 1904 e il 1907.
Nell’aprile 1904 Picasso si era recato , infatti, per la quarta volta a Parigi e vi si era stabilito definitivamente, affittando per quindici franchi mensili una vecchia fabbrica di Montmartre riconvertita nel 1889 in atelier per artisti: era il Bateau-Lavoir al civico 13 di rue Ravignan.
Grazie alla carismatica presenza di Picasso, lo studio di rue Ravignan fu frequentato assiduamente da diverse personalità di spicco. Al di là dai vari esponenti della colonia catalana a Parigi, al Bateau-Lavoir l’artista incontrò Fernande Olivier, una giovane fanciulla di proverbiale bellezza che stette al suo fianco per i sette anni successivi; ma della pittoresca bande à Picasso, come venne rapidamente soprannominata, facevano parte anche André Derain, Maurice Denis, Max Jacob, André Salmon e l’inseparabile Guillaume Apollinaire, l’amico più amato, che decenni più tardi, avrebbe chiamato più volte dal letto di morte, dedicandogli l’ultima frase pronunciata.
Nonostante la cronica carenza di soldi, e il perenne stato di indigenza, questo fu per Picasso un periodo assai felice. Insieme con gli altri componenti della bande l’artista andaluso si dilettava a frequentare i cabaret di Montmatre, con una speciale predilezione per Au Lapin Agile, che accettava anche quadri come forma di pagamento; si dilettavano a «fare Degas» (cercando di imitare il suo temperamento collerico) e si abbandonavano occasionalmente ai folli piaceri dell’oppio. Si respirava, in ogni caso, un’aria di allegria e di spensieratezza: fu per questo motivo che i blu di Picasso incominciarono gradualmente a perdere d’intensità, sino a divenire di una tenue tonalità rosata.
La prima mostra di questo periodo fu realizzata da Picasso quando diverse opere “rosa” furono esposte nelle Gallerie Sérurier da febbraio a marzo del 1905, con un ricevimento favorevole da parte della critica.
Picasso lascerà questo periodo nel 1907 – già alla fine del 1906 compaiono i primi schizzi di Las señoritas de Avignon – imbarcandosi, più tardi, nel periodo cubista.
Nel gennaio 2004, Garçon à la pipe , un dipinto dipinto nel 1905 e rappresentativo di questa era, divenne l’opera più costosa di Picasso sul mercato (senza considerare l’inflazione), quando la casa di Sotheby’s la vendette all’asta per oltre 104 milioni di dollari USA a un acquirente anonimo.
Cos'è il "periodo rosa di Picasso"? Quando, come e perché compì questa svolta? L'analisi, il video
Durante le ultime fasi del periodo blu, Picasso cercava di uscire dalla prigionia dal tonalismo totalizzante di quel colore spirituale, che aveva recuperato sia da El Greco che dalle nuove tendenze spiritualiste. La morta dell'amatissimo amico, il poeta Casagemas era stata distruttiva e lo tratteneva in un dolore profondo che il blu sempre più cupo tendeva a rappresentare. Picasso non si perdonava una leggerezza. Quello del suo primo soggiorno a Parigi, con il poeta, era qualcosa di liberatorio, anche sessualmente; e tutto pareva un gioco della libertà. Così aveva fatto sesso con quella che Casagemas reputava la propria fidanzata, ma che il poeta non riusciva a tenere a sè perchè impotente sessualmente. L'amico di Picasso si era suicidato perchè rifiutato dalla ragazza. Blu, blu, sempre più un blu che confinava con il nero