Dal 26 ottobre 2024 al 4 maggio 2025, la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone ospita la mostra “Da Boccioni a Martini. Arte nelle Venezie al tempo di Ungaretti sul Carso”, parte di un più ampio progetto multidisciplinare che celebra l’opera e la vita del poeta Giuseppe Ungaretti durante la Prima guerra mondiale.
Promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dai comuni di Gorizia e Monfalcone, l’esposizione non solo arricchisce il panorama culturale in vista di Nova Gorica/Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025, ma rappresenta anche un punto di incontro tra arte, storia e poesia, raccontando il ruolo delle avanguardie artistiche nelle Venezie durante gli anni di guerra.
Il legame tra arte e poesia
La mostra, curata da Marco Goldin, esplora l’influenza dell’ambiente culturale delle Venezie sul lavoro di artisti del calibro di Umberto Boccioni, Felice Casorati e Arturo Martini, figure chiave dell’avanguardia italiana. Al centro dell’esposizione c’è un dialogo tra le opere di questi maestri e il contesto storico in cui Ungaretti scriveva alcune delle sue poesie più celebri, confluite ne Il porto sepolto.
La Galleria Comunale di Monfalcone: un percorso attraverso il Novecento
La sede di Monfalcone offre una panoramica unica sullo sviluppo dell’arte nelle Venezie nel secondo decennio del Novecento. Boccioni e Casorati aprono la rassegna con un tributo alle loro opere presentate a Ca’ Pesaro, il fulcro delle avanguardie italiane. Martini, con le sue sculture, e artisti come Gino Rossi e Umberto Moggioli, contribuiscono a delineare un affresco completo dell’arte veneta di quegli anni.
Una sezione speciale della mostra è dedicata ai paesaggi delle colline asolane e alla laguna veneziana, in cui emergono i lavori di Rossi e Moggioli, autentici protagonisti della pittura italiana del primo Novecento.
Un viaggio tra passato e presente
La mostra non si limita a raccontare il passato: una selezione di opere contemporanee, presentate in parallelo a Gorizia, si affianca ai capolavori storici, offrendo una riflessione sul legame tra passato e presente.
Inoltre, è esposta per la prima volta la copia numero 1 de Il porto sepolto, restaurata e prestata dalla Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi” di Udine, un oggetto di inestimabile valore simbolico che chiude idealmente il cerchio tra la figura di Ungaretti e il contesto artistico in cui operò.
Umberto Boccioni, Felice Casorati e Arturo Martini sono figure centrali dell’avanguardia italiana, un movimento artistico che si sviluppò agli inizi del XX secolo e che si concentrò sulla sperimentazione e l’innovazione, rompendo con le tradizioni accademiche dell’arte. Ciascuno di questi artisti contribuì, in modi diversi, a ridefinire il linguaggio artistico italiano, lasciando un’impronta duratura nella storia dell’arte.
Umberto Boccioni (1882-1916)
Boccioni è uno dei principali esponenti del Futurismo, un movimento artistico e culturale nato in Italia nel 1909 che esaltava il dinamismo, la velocità, la tecnologia e l’energia del mondo moderno. Le sue opere sono caratterizzate da una rappresentazione vibrante del movimento e della trasformazione. Boccioni cercava di rappresentare l’energia in ogni cosa, tanto nelle sue sculture quanto nei suoi dipinti. La sua scultura più famosa, “Forme uniche della continuità nello spazio”, è un esempio emblematico di come volesse catturare il movimento e il dinamismo del corpo umano. Morì prematuramente durante la Prima guerra mondiale, ma il suo impatto sull’arte moderna fu straordinario.
Felice Casorati (1883-1963)
Casorati, benché non strettamente legato a un singolo movimento avanguardista, è considerato un pioniere dell’arte metafisica e del Realismo magico. Le sue opere sono caratterizzate da una rigorosa geometria compositiva, un uso statico dello spazio e un’atmosfera sospesa, che suggerisce spesso un senso di mistero e introspezione. Casorati trovava ispirazione nelle forme classiche e nel Rinascimento italiano, reinterpretandole con un approccio moderno. I suoi dipinti sono pervasi da una calma contemplativa, in contrasto con l’energia esplosiva di Boccioni. Tra le sue opere più celebri c’è “Le uova sul cassettone”.
Arturo Martini (1889-1947)
Martini fu uno dei più grandi scultori italiani del XX secolo e un protagonista del Ritorno all’ordine, un movimento che, negli anni successivi alla Prima guerra mondiale, cercava di recuperare valori tradizionali e forme classiche in risposta alle avanguardie radicali. Martini combinava una sensibilità classica con un’innovazione plastica che dava alle sue opere una forte presenza fisica. Le sue sculture, spesso ispirate alla mitologia e alla storia, uniscono un senso di monumentalità a una profonda espressività emotiva. Martini creò opere sia in bronzo che in terracotta, e tra le sue creazioni più note si trova “La Pisana”.
L’Avanguardia Italiana
L’avanguardia italiana, tra cui il Futurismo e movimenti successivi come il Metafisico e il Ritorno all’Ordine, è caratterizzata dalla volontà di superare le convenzioni artistiche del passato e di esplorare nuove forme espressive. Il Futurismo, in particolare, celebrava il dinamismo della vita moderna e abbracciava il progresso tecnologico, esprimendo una rottura netta con il passato e cercando di rappresentare la velocità, la forza e la vitalità del nuovo secolo. In parallelo, artisti come Giorgio de Chirico nel Metafisico esploravano atmosfere enigmatiche e senza tempo, mentre artisti come Martini e Casorati, nel periodo post-bellico, guardavano alla tradizione per ridefinirla in chiave moderna.
Questi artisti, seppur con approcci diversi, condividevano una visione comune: la necessità di rinnovare l’arte italiana e farla dialogare con i grandi movimenti internazionali. L’avanguardia italiana, in tutte le sue declinazioni, fu un laboratorio creativo di eccezionale importanza per l’arte moderna.
DA BOCCIONI A MARTINI. Arte nelle Venezie al tempo di Ungaretti sul Carso
26 Ottobre 2024 – 04 Maggio 2025
Monfalcone, Galleria comunale d’arte contemporanea
Informazioni: www.lineadombra.it