Uno splendido restauro, a tempo di record. Alla fine di gennaio di quest’anno scavi per la fognatura, a Roma, consentivano di portare alla luce una statua in marmo, di notevoli dimensioni, che raffigura Ercole. O meglio: l’imperatore in veste d’Ercole. In queste ore l’antico reperto è già in mostra, perfettamente recuperato.
“È stato bellissimo percorrere insieme al nostro Ercole tutte le tappe di questo viaggio. – commentano gli esponenti del Parco Archeologico dell’Appia Antica – Ci siamo meravigliati con la sua scoperta; abbiamo imparato ogni giorno di più man mano che lo studio sulla sua figura procedeva; abbiamo sognato assistendo al cantiere di restauro”. In queste ore Ercole ha lasciato il sito di Villa dei Quintili per essere esposto nell’ambito della mostra “L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi”, che è stata aperta al pubblico ieri, 4 maggio, presso le grandi Aule delle Terme di Diocleziano, una delle suggestive sedi del Museo Nazionale Romano.
“Qui, la statua – dicono gli studiosi del Parco – va a comporre un tassello di un più ampio racconto del rapporto tra uomo e antichità, accanto a capolavori della statuaria greca e romana, prima di tornare a essere esposto nel Parco archeologico dell’Appia Antica”.
Era finita, in tempi antichi sul fondo di una valletta, nei pressi dell’Appia antica e, con il tempo, la scultura era stata progressivamente coperta dallo smottamento del terreno della collina. Sorpresa infinita quando l’escavatore, impegnato a farsi strada in direzione di un vecchio condotto fognario, ha cozzato contro una massa lapidea. I lavori sono stati bloccati. In un attimo è risultato evidente di ciò che stava emergendo. E’ stata avvertita la Soprintendenza.
“Nell’area di Parco Scott, tra la Cristoforo Colombo e la via Appia Antica, Acea Gruppo con Bacino sud SRL, da diversi mesi ha attivo un cantiere per un difficile intervento di revisione e bonifica del condotto fognario. – spiegano i responsabili del Parco archeologico dell’Appia antica. – In più punti il collassamento della vecchia conduttura, databile al secolo scorso, aveva infatti portato all’apertura di pericolose voragini nel Parco e a smottamenti della collina.
Si è reso quindi necessario un ampio e complesso intervento che ha comportato grandi movimentazioni di terra e al quale seguirà un completo ripristino del profilo altimetrico dell’area e la piantumazione di nuove alberature come concordato con il Parco Regionale dell’Appia Antica”.
“L’area, pregevole dal punto di vista naturalistico, è anche un’area “di interesse archeologico”: siamo infatti nei pressi del Sepolcro di Priscilla al secondo miglio della via Appia Antica e i lavori di sbancamento, che hanno raggiunto la quota di ben 20 metri sotto il livello di piano di calpestio, sono stati costantemente seguiti da un archeologo, coordinato dai funzionari del Parco Archeologico dell’Appia Antica. Dopo settimane di movimentazioni di terra di riporto completamente priva di reperti di interesse archeologico, Parco Scott ci ha regalato una grande sorpresa: una statua marmorea a grandezza naturale che, per la presenza della clava e della leontè – la pelle di leone che ne copre il capo – possiamo senz’altro identificare con un personaggio in veste di Ercole. Grazie all’archeologa Federica Acierno che sta seguendo gli scavi”.