Dallo scavo emerge una splendida statua romana di Ercole giovane realizzata nel II secolo dopo Cristo

La mazza, che è stata ritrovata in frammenti, e il leone che pende dalla mano sinistra tesa attestano l'identità dell'eroe. Sullo stemma, una corona di foglie di vite che è trattenuta sul retro da una fascia le cui estremità terminano alle spalle

​Una statua del II secolo, risalente al periodo romano, è stata trovata durante scavi archeologici che si sono svolti a Filippi, antica città della Macedonia, non distante dal mare Egeo, facente parte attualmente del comune di Kavala, in Grecia. Il ritrovamento e gli interventi archeologici per il 2023 sono stati presentati dal Ministero greco della cultura.

copyright:ΥΠΠΟΑ

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L’opera, di intensa bellezza. La ricerca di scavo è stata compiuta dal team dell’Università Aristotele di Filippi, sotto la direzione della prof.ssa Natalia Poulos e con la collaborazione di Anastasios Tantsis e del prof. emerito Aristotele Menzos. Allo scavo hanno preso parte ventiquattro studenti AUTH. La ricerca è stata finanziata dal bilancio ordinario dell’Università e dal Comitato per la ricerca, AUTH.

“Quest’anno lo scavo è proseguito sul lato orientale di una delle strade principali della città, che a questo punto incontra un altro asse principale che passa più a nord. Il punto di convergenza delle due vie è formato da uno slargo (piazza) dominato da un edificio riccamente decorato, probabilmente una fontana” – dicono gli archeologi – L’edificio aveva una particolare decorazione architettonica, di cui sono stati scoperti frammenti. Essa fu completata da un’imponente statua di epoca romana (II sec. dC). La statua, la cui grandezza è più grande del vero, raffigura Ercole con un corpo giovane. La mazza, che è stata ritrovata in frammenti, e il leone che pende dalla mano sinistra tesa attestano l’identità dell’eroe. Sullo stemma, una corona di foglie di vite che è trattenuta sul retro da una fascia le cui estremità terminano alle spalle”.

“La statua specifica ornava un edificio più tardo che, secondo i ritrovamenti di scavo, risale all’VIII / IX secolo d.C. Sappiamo dalle fonti, oltre che dai dati archeologici, che a Costantinopoli statue di epoca classica e romana ornavano edifici e spazi pubblici fino al periodo tardo bizantino. Questo ritrovamento dimostra il modo in cui venivano decorati gli spazi pubblici nelle importanti città dell’impero bizantino, compresa Filippi”.

Lo scavo proseguirà il prossimo anno.

Il nome dell’antica città greco-romana è popolarmente noto per l’espressione popolare “Ci rivedremo a Filippi”, usata per affermare che prima o poi si arriverà alla resa dei conti. Essa è tratta dalle Vite parallele di Plutarco (Vita di Bruto, 36) e successivamente ripresa letterariamente nel IV atto del Giulio Cesare di William Shakespeare laddove il fantasma di Giulio Cesare apparso a Bruto si rivolge con quelle parole, presagio della futura sconfitta, alle quali Bruto risponde “ci rivedremo”.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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