Un sarcofago romano in pietra calcarea, ancora sigillato dal coperchio, è stato portato alla luce in questi giorni nella città di Elne, un comune francese di 7.778 abitanti situato nel dipartimento dei Pirenei Orientali, nella regione dell’Occitania. Il sarcofago è stato recuperato a una profondità di 3,20 m, all’incrocio tra rue Mazagran e rue Desaix. Il ritrovamento è avvenuto durante lavori di revisione delle reti idriche. Per recuperare il prezioso manufatto si è deciso di allargare la trincea, sollevare il sarcofago e trasportarlo nei locali del Dipartimento, dove sarà aperto e studiato.
Durante l’installazione della rete fognaria negli anni ’60, nel settore della Place du Planiol, dalla Place Saint-Jacques e soprattutto lungo la rue Mazagran, fu scoperta una vasta necropoli fondata un epoca romana -IV secolo – che venne utilizzata fino al VII secolo). Furono, in quel caso, individuate numerose sepolture, interrate tra 1,50 m e 3,15 m di profondità, tra cui sarcofagi in marmo e calcare, sepolture in selle di tegole e tombe di bambini inumati in anfore.
Si ritiene che nelle aree vicine sorgesse una delle prime chiese della zona, fondata in epoca romana. Probabilmente è la chiesa di Saint-Pierre che sappiamo esisteva ancora nel 935, anno a cui risale l’ultimo atto noto, prima della sua scomparsa. La tradizione associa questa chiesa alla menzione di un luogo di culto del 350, una delle chiese più antiche della Gallia meridionale, che sarebbe stata teatro dell’assassinio di un imperatore romano, avvenuto proprio a Elne. Costante, figlio dell’imperatore Costantino, fu rovesciato ad Autun nel 350 dall’usurpatore Magnenzio. Costante fuggì in Hispania per unirsi al suo esercito e fu catturato a Elne dagli uomini d’arme di Magnenzio. Si rifugiò in una chiesa dove fu catturato, trascinato fuori, spogliato delle sue insegne imperiali prima di essere assassinato. Magnenzio si rivelò drammaticamente e diabolicamente ingrato perchè, anni prima, era stato salvato dallo stesso Costante.
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