E' morto sir Anthony Caro, scultore-monumento del '900

Cancellò la sacralità della scultura, eliminando i basamenti e la distanza dall'uomo. Dopo un esordio vicino alla figurazione, accanto a Moore, una ricerca tra astrattismo e primordialismo. In questi giorni una grande mostra a Venezia, al museo Correr

 
Nella pagina, opere di Anthony Caro
[L]o scultore britannico Sir Anthony Caro è morto di un attacco di cuore all’età di 89 anni. Sir Anthony è stato ampiamente considerato come il maggiore scultore britannico della sua generazione e ha lavorato come assistente di Henry Moore, nel 1950. L’artista aveva promesso di continuare a lavorare fino all’età di 100, come ha svelato la sua più recente mostra alla Gagosian Gallery di Londra nel mese di giugno.


Sir Anthony ha svolto un ruolo centrale nello sviluppo della scultura 20 ° secolo, dopo la prima venuta all’attenzione del pubblico con una mostra alla Whitechapel Gallery nel 1963.
caro biography aIl primo passo di innovazione, fu quello di togliere ogni sacralità monumentale alla scultura, eliminando il basamento e collocandola alla stessa altezza degli uomini. Un passo concettualmente significativo, che intendeva sottolineare il ruolo dell’arte, non più distaccata dal mondo, sospesa e innalzata , ma poggiata a terra, radicata al suolo.
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Nato nel Surrey nel 1924, ha studiato ingegneria al College di Cambridge, prima di andare a specializzarsi in scultura presso la Royal Academy Schools di Londra, fino al 1952. Caro ha poi insegnato alla Scuola di S. Martin of Art di Londra dal 1953 al 1981, ispirando e influenzando artisti come Phillip King, Tony Cragg, Barry Flanagan, Richard Long e Gilbert & George.
Nei primi anni 1950 aveva iniziato la sua carriera, realizzando robusti animali di bronzo e figure umane.
Fu nominato cavaliere nel 1987 e ha ricevuto l’Ordine al Merito nel maggio 2000, che riconosce le grandi conquiste nel campo delle arti, della letteratura e delle scienze..
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Proprio in questi giorni, fino al 27 ottobre 2013, è in corso una grande mostra dedicata allo scultore, al Museo Correr di Venezia
La rassegna mostra i mutamenti dell’arte di Caro. Il versatile artista britannico rivoluziona in modo radicale a partire dagli anni Sessanta la sua arte. Dopo un esordio prettamente figurativo, sotto l’influenza del suo maestro Henry Moore, si allontana infatti dalla tradizione scultorea per creare assemblaggi rivoluzionari, saldati e imbullonati, dipinti a colori vivaci e collocati sul pavimento, nello spazio dello spettatore. Sono opere astratte, ma ricche di contenuto ideale. Un nuovo e affascinante linguaggio plastico che consacra Caro come figura cardine nello sviluppo della scultura del XX secolo accanto a caro3David Smith, Mark Di Suvero, Richard Serra.
Il suo materiale prediletto è l’acciaio, ma l’artista non rinuncia a sperimentare con i più svariati elementi come il bronzo, il legno, la carta e il piombo. Gli assemblaggi d’elementi metallici bidimensionali diventano l’emblema della nuova scultura inglese.
Simbolo del nuovo e della modernità in scultura, Anthony Caro è presente in tutte le più importanti manifestazioni internazionali: ricordiamo la prima personale a New York da André Emmerich nel 1964, la partecipazione come unico scultore al padiglione inglese della Biennale di Venezia nel 1966, la retrospettiva al MoMa di New York nel ‘75, la mostra dell’84 alla Serpentine Gallery di Londra e, ancora, la collaborazione con l’architetto Norman Foster per il “Millennium Bridge” di Londra. La Tate Modern Art di Londra nel 2004 ha festeggiato i suoi ottant’anni.
NEL FILMATO, UNA CARRELLATA TRA LE SUE OPERE DEGLI ULTIMI DECENNI

La biografia di ANTHONY CARO
http://www.treccani.it/enciclopedia/anthony-caro_(Enciclopedia_Italiana)/
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Redazione
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