Eco-pittura, in campagna per raccogliere i colori vegetali: produci inchiostro rosso e rosso ad olio

Agli amanti del fai-da-te, delle soluzioni ecologiche, dell'autarchia e del risparmio - nonché per chi desidera incessantemente sperimentare -, la stagione compresa tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno offre tavolozze cromatiche che possono essere spremute sulla tela o sulla carta

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Agli amanti del fai-da-te, delle soluzioni ecologiche, dell’autarchia e del risparmio – nonché per chi desidera incessantemente sperimentare -, la stagione compresa tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno offre tavolozze cromatiche che possono essere spremute sulla tela o sulla carta. Iniziamo un viaggio, che condurremo  con una certa regolarità sulle pagine di Stile arte, dedicato alla produzione di colori particolari, ottenuti da ciò che ci offrono boschi e campagne. Alla fine della stagione calda, iniziano a maturare le belle bacche della Phytolacca, una pianta annuale proveniente dall’Asia Orientale e dall’America.
E’ un vegetale infestante piuttosto diffuso perchè ha bacche invitanti che vengono consumate dagli uccelli- I piccoli semi neri che restano nelle feci del volatile, vengono facilmente dispersi nel territorio. Il nome Phytolacca, presente nella denominazione botanica, significa “pianta di lacca”, poichè i suoi rami sono lucidi e simili agli oggetti realizzati in oriente. Lo stesso colore, trattato con un fissativi – tipo gomma lacca o vernice finale o aggiunto alla cera liquida, – ha un sapore cromatico tutto orientale.  La pianta cresce normalmente in campagna e in collina e tende ad assumere una posizione laterale, addossandosi a muri o ad altre piante. Le bacche violette di quella che è chiamata anche uva turca – un tempo veniva utilizzata per rendere più intensa la colorazione del vino – non sono soltanto amate da tordi, merli, capinere e pettirossi – che, abbuffandosi, portano spesso il colore d’inchiostro sulle livree – ma anche da chi intende produrre colori arcaici per le belle arti e inchiostri in casa o per chi vuole tingere qualche abito con un colore che, specie sulla lana, è molto affascinante.  Non bisogna ingerire bacche, foglie o succo. E lavorare tenendo lontani i bambini molto piccoli che potrebbero essere attratti dalle bacche succose, simili ai mirtilli. L’unico pericolo della fitolacca è l’ingestione, ma del resto un pittore non beve essenza di trementina nè divora i colori in tubetto. E per non tingersi le dita – il colore è molto impregnante e richiede diversi lavaggi prima d’essere rimosso  – è bene usare un paio di guanti di lattice. La fitolacca può anche essere usata per la colorazione del legno, come fosse mordente noce, a cui segue la verniciatura. Insomma: tante sono le applicazioni e le sperimentazioni offerte dalle bacche, che maturano tra la fine estate e l’autunno, ma che possiamo trovare, intirizzite, anche d’inverno, quando il vegetale muore.

Le bacche della Phytolacca, che hanno un elevatissimo potere colorante. La tinta del rametto è quella che è possibile ottenere, tingendo una stoffa con questo frutto
Le bacche della Phytolacca, che hanno un elevatissimo potere colorante. La tinta del rametto è quella che è possibile ottenere, tingendo una stoffa con questo frutto. Anche l’inchiostro può assumere questo colore. Meno il colore è diluito più diventa scuro

La colorazione autunnale di una foglia di Phytolacca
La colorazione autunnale di una foglia di Phytolacca

La pianta con le foglie ancora verdi e la presenza contemporanea di fiori e piccoli frutti
La pianta con le foglie ancora verdi e la presenza contemporanea di fiori e piccoli frutti ancora verdi. La maturazione dipende dall’esposizione della pianta al sole. In uno stesso giardino è possibile avere piante già ampiamente mature e altre, come questa, in una fase ancora arretrata
Le bacche sono molto succose. Basta appena sfiorarne la superficie su un foglio per ottenere questo colore. Affinchè la tinta si stabilizzi è consigliabile spremerle con una sorta di pestello, lasciando le bucce all'interno, se desiderassimo rendere un po' più cupo il colore. Il succo ottenuto può essere fatto bollire fino a quasi l'essiccazione del pigmento , oppure, nel caso non si voglia impegnare la cucina con questi lavori, lasciare che evapori lentamente all'aria. Dopo qualche giorno si possono togliere le bucce, schiacciandole, e lasciare che piano piano il colore diventi denso sul fondo del contenitore. A questo punto possiamo aggiungere acqua distillata e una punta di gomma lacca se vogliano ottenere l'inchiostro oppure stemperare questo colore <strong><figcaption id=nell’olio di lino se intendiamo utilizzarlo come colore a olio. Aggiungendo acqua al composto semisolido è possibile utilizzarlo come tempera” width=”620″ height=”363″ /> Le bacche sono molto succose. Basta appena sfiorarne la superficie su un foglio per ottenere questo colore. Affinchè la tinta si stabilizzi è consigliabile spremerle con una sorta di pestello, lasciando le bucce all’interno del contenitore, se desiderassimo rendere un po’ più cupo il colore.

[caption id="attachment_23808" align="aligncenter" width="620"]Un ramo di Phytolacca. Essp è lucido e si presenta come un oggetto di legno realizzato in Oriente. Anche i rami si prestano a qualche composizione creativa Un ramo di Phytolacca. Esso è lucido e si presenta come un oggetto di lacca realizzato in Oriente. Anche i rami si prestano pertanto a qualche composizione creativa

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa