Entra nel bosco sacro pieno di voci e trova questo oggetto romano. Cos’è. La storia

I ronzii degli insetti, diventano voci e canti, nel bosco fitto. Il torrente gorgoglia e le foglie del sottobosco si muovono come se accanto ad esse transitasse qualcuno, a passo spedito. E’ una zona di acque, pozzi sacri risanatori, boschi meravigliosi. E’ qui che, durante una passeggiata, un uomo ha trovato il misterioso oggetto romano, il cui rinvenimento è stato segnalato nelle ore scorse all’autorità del Regno Unito.

Llandegla, luogo del ritrovamento, è un piccolo villaggio situato nel Galles settentrionale, con una storia ricca di tradizioni antiche e luoghi misteriosi legati alla spiritualità e alla natura circostante. E’ il legame profondo alla cultura celtica ad averlo prodotto.

La regione intorno a Llandegla è famosa per i suoi pozzi sacri e i siti leggendari che risalgono a tempi molto antichi. Questi pozzi erano considerati luoghi di guarigione e di venerazione sin dai tempi pre-cristiani, quando le antiche comunità celtiche attribuivano proprietà curative e spirituali alle acque sorgenti. I luoghi hanno continuato ad essere importanti anche durante l’era romana e successivamente nel periodo cristiano.

L’area intorno a Llandegla è caratterizzata da una bellezza naturale mozzafiato, con colline verdi, foreste antiche e corsi d’acqua che contribuiscono alla sua atmosfera mistica. Questi paesaggi hanno ispirato numerosi racconti e leggende nel corso dei secoli, contribuendo alla reputazione del Galles come una terra di mistero e magia.

E’ in questo contesto che è emersa la spilla romana o fibula. Essa veniva utilizzata pe la vestizione e rimaneva sulla parte esterna dell’abito, ben visibile, in alcuni casi esibita. Le fibule romane potevano assumere fattezze antropomorfe e ricordare, al tempo stesso, strumenti musicali come cetre o tromboni – o, ancora strumenti bellici simili alle balestre.

Il ritrovatore l’ha consegnata agli archeologi per una valutazione e la registrazione della scoperta.

“Questa spilla ad arco in lega di rame incompleta del tipo Wirral risale al periodo romano, precisamente tra il 100 e il 200 d.C. – dicono gli archeologi britannici – È un esemplare incernierato con una testa a gradini caratteristica. Purtroppo, solo la base del passante per la testa è rimasta conservata”.

“L’arco superiore della fibula spilla presenta tre bande orizzontali con celle di smalto, delle quali rimangono visibili solo quelle gialle. Subito sotto, ci sono tre pannelli verticali con celle di smalto gialle e blu alternate, che formano un motivo a scacchiera. Ancora più sotto, vi è un nodo arrotondato in rilievo con un motivo a croce. L’arco si assottiglia sotto il nodo fino a un piede decorato. La spilla presenta una patina marrone verdastra scura, testimonianza del suo lungo seppellimento”.

Le dimensioni precise dell’oggetto sono le seguenti: lunghezza di 55,2 mm, larghezza di 11,1 mm, spessore di 13,1 mm e un peso di 20,82 g.

Ora saranno avviate indagini per capire se la fibula sia legata ad una sepoltura romana o a un possibile santuario celto-romano.-

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa