Fu un colpo di fulmine, nella notte, quando borgo e castello apparvero ad André Breton, che era in auto, illuminati da un bengala. Ne uscì l’ossatura vivida di un sogno pietrificato. Case medievali, torre, chiesa gotica sospesi dalla roccia imponente; e, sotto, il fiume sinuoso. Era il mese di giugno del 1950. Quando il fuoco artificiale si smorzò fino a lasciare una coda fumosa nel buio, il fondatore del surrealismo aveva deciso, innamorato, che la casa più bella del villaggio sarebbe stata sua, un giorno; e questo non per giocare uno status symbol, ma per aderire a una rivelazione, quella fatata e notturna che gli suggerì di pensare ad un luogo in cui coltivare i sogni, passare le vacanze, incontrare gli amici. E così fu.
Con la complicità della propria musa, la bellissima e triste Elisa Breton, il fondatore del surrealismo si informò e incontrò, in poche settimane, i venditori. In una Francia di una grandezza sterminata ciò è possibile ancor oggi, a prezzi non proibitivi. Un castello può costare, nel 2017, 500mila, 600mila euro, se distante dalle direttrici principali. Figuriamoci nel 1951. Così il poeta procedette all’acquisto e intervenne sull’edificio moderatamente, svolgendo i lavori strettamente necessari. E lì, in quel luogo favoloso – palazzo e torre, che risalgono al XII e XIII secolo – in un medioevo pietrificato, la coppia riceveva Max Ernst, Benjamin Peret, Léo Ferré Henri Cartier-Bresson, Man Ray, Juliette Greco. Saint Cirq, il borgo in cui sorge il castelletto di Breton, è attualmente classificato tra “i più bei villaggi di Francia” ed è stato anche indicato nel 2012 come “villaggio francese preferito.” Si trova a sud della Francia, nel Lot, nel Parco Naturale del Quercy, nella regione del Midi-Pirenei. Il piccolo paese – 222 abitanti – ha autonomia amministrativa e pertanto è riconosciuto dallo Stato come Comune.
Il castelletto passò nella mani della figlia di Breton, Aube, che lo vendette quindi a una coppia di ardisti i quali decisero, con il tempo di alienarlo. Si è così fatto avanti il Comune che lo ha acquisito per la cifra di 587.000 euro per acquisire la casa e che deve trovare 613.000 euro per il restauro, con il fine di trasformarlo in un centro dedicato a Breton e al Surrealismo. In questo intento, l’ente municipale è coadiuvato dall’associazione La Rose e dalla Fondazione Breton.
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Entrate nel magico castello di proprietà di André Breton, padre del Surrealismo. Il video
E lì, in quel luogo favoloso - palazzo e torre, che risalgono al XII e XIII secolo - in un medioevo pietrificato, la coppia riceveva Max Ernst, Benjamin Peret, Léo Ferré Henri Cartier-Bresson, Man Ray, Juliette Greco. Saint Cirq, il borgo in cui sorge il castelletto di Breton, è attualmente classificato tra "i più bei villaggi di Francia" ed è stato anche indicato nel 2012 come "villaggio francese preferito." Si trova a sud della Francia, nel Lot, nel Parco Naturale del Quercy, nella regione del Midi-Pirenei. Il piccolo paese - 222 abitanti - ha autonomia amministrativa e pertanto è riconosciuto dallo Stato come Comune.
Il castelletto passò nella mani della figlia di Breton, Aube, che lo vendette quindi a una coppia di ardisti i quali decisero, con il tempo di alienarlo. Si è così fatto avanti il Comune che lo ha acquisito per la cifra di 587.000 euro per acquisire la casa e che deve trovare 613.000 euro per il restauro, con il fine di trasformarlo in un centro dedicato a Breton e al Surrealismo. In questo intento, l'ente municipale è coadiuvato dall'associazione La Rose e dalla Fondazione Breton, che hanno promosso una sottoscrizione per raccogliere fondi