Foto aeree scattate da Emanuele Galloppa sopra l’erboso sagrato dell’Abbazia di Santa Lucia a Rocca di Cambio, in provincia dell’Aquila, in Abruzzo, hanno permesso di identificare un’antica struttura. Le immagini sono state pubblicate dalla Pro Loco che, nel mese di agosto, organizza visite guidate al prezioso monumento.
Cosa sarà stato ciò che vediamo con estrema chiarezza, in queste immagini? Forse la struttura dovrebbe essere archeologicamente indagata. Un monastero del Mille? Una struttura difensiva longobarda? Un forte romano? Forse nessuna delle ipotesi, sotto il profilo stratigrafico, esclude l’altra. Ciò che appare evidente è che la struttura sepolta era disposta lungo un asse, mentre per l’edificio medievale ne fu scelto un altro, più inclinato, rispetto al fronte della strada. Ciò indurrebbe a ritenere che i resti non siano coevi alla fondazione della chiesa e non appartengano a un intervento urbanistico contestuale, ma siano molto più antichi.
Rocca di Cambio è un piccolo borgo situato 1434 metri d’altitudine, all’interno del Parco Naturale regionale Sirente-Velino. E’ considerato il comune più alto dell’Appennino e, dalla seconda metà del Novecento, è diventato un centro turistico sia estivo che invernale. Gli abitanti sono circa 500. Il paese fu fondato dai Longobardi attorno IX secolo come roccaforte ed è rimasta poi per secoli un piccolo centro la cui economia era basata sull’agricoltura e sulla pastorizia.
A circa due chilometri dal paese di Rocca di Cambio sorge, appunto, la chiesa di S. Lucia, monumento di interesse nazionale di architettura gotico-romanica, la cui fondazione risale al XII secolo.
La misteriosa cripta
L’edificio fu eretto probabilmente su una precedente costruzione che oggi costituiscono la cripta della chiesa. Dalla navata centrale è possibile scendere, da un’angusta e ripida scaletta, nella cripta interrata, formata da più ambienti, di cui quello centrale costituente i resti dell’originaria Chiesa di Santa Lucia, in cui sono visibili tracce di due successivi e importanti affreschi databili tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, raffiguranti la Madonna e Santa Lucia, attribuiti al pittore marsicano Andrea Di Litio.
La prima data certa in cui l’abbazia di Santa Lucia viene citata espressamente è nell’inventario delle chiese della diocesi aquilana, nell’anno 1313. Probabilmente la prima costruzione, eretta secondo la tipologia degli edifici minori dell’Abruzzo aquilano, si può far risalire tra l’XI-XII secolo, in un’epoca di grande fioritura monastica. Venne edificata nella zona nord dell’altopiano delle Rocche, lungo la via consolare Claudia Nova, costruita dall’imperatore Claudio, nel tratto compreso tra la città di Alba Fucens e il municipio romano di Aveia (in prossimità del comune di Fossa).
E’ la natura strategica del luogo e la presenza di vani interrati molto antichi, sotto l’edificio medievale, a far ipotizzare, che il pianoro possa offrire resti antichissimi, che potrebbero costituire un palinsesto che va dall’epoca romana a quella longobarda, fino al più “recente” sviluppo medievale.