Scoperto ora nel Mediterraneo un relitto carico di splendide anfore vinarie del III secolo a.C. Le immagini

La scoperta è stata illustrata nelle ore scorse da Mustafa Waziri, Segretario generale del Consiglio Supremo per l'Archeologia, che ha sottolineato l'importanza commerciale della Regione di Alameen e della costa settentrionale dell'Egitto che nel III secolo a.C. era dotata di numerosi porti commerciali. Da qui partivano soprattutto carichi di vino, olive e cereali diretti al sud Europa e al Mediterraneo

Una nave del III secolo a.C. carica di anfore per il vino è stata individuata in questi giorni nel Mediterraneo. La scoperta e la prima verifica sono state compiute dalla Missione Archeologica Egiziana dell’Amministrazione Centrale per l’Archeologia Archeologica affondata dal Consiglio a circa 650 metri dalla riva di Alameen.
La rotta sembrava sicura, la costa non era distante, ma all’improvviso il boato. L’imbarcazione picchiò contro le rocce di un insidioso isolotto sommerso e, in breve, andò a fondo.

La scoperta è stata illustrata nelle ore scorse da Mustafa Waziri, Segretario generale del Consiglio Supremo per l’Archeologia, che ha sottolineato l’importanza commerciale della Regione di Alameen e della costa settentrionale dell’Egitto che nel III secolo a.C. era dotata di numerosi porti commerciali. Da qui partivano soprattutto carichi di vino, olive e cereali diretti al mondo romano.


Da parte sua, Ayman Ashmawy, capo del settore archeologico egiziano, ha fatto notare che durante i lavori di rilevazione archeologica, sono stati trovati resti del legno della nave affondata e centinaia di ceramiche, con una netta preponderanza di anfore vinarie provenienti – come testimoniano i marchi antichissimi – dall’isola di Rodi, in Grecia.


La missione ha completato la documentazione archeologica delle scoperte utilizzando la fotogrammetria 3D, e la CIA sta ora studiando scenari per la gestione, la manutenzione e il recupero dal sito, e completerà i lavori di scavo subacqueo durante questa stagione per rivelare ulteriori particolari.

Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia