[A] Bellegarde, in Francia, nei pressi della Camargue, un team di archeologi dell’Inrap ha scoperto in questi giorni incisioni paleolitiche. Del tutto inaspettati alle porte della Camargue, i profili di cavalli, realizzati su piccole lastre di arenaria calcarea, risalgono proprio all’inizio del Magdaleniano (20.000 anni fa) e sono quindi tra le opere più antiche conosciute per questa cultura paleolitica, come le pitture parietali e le incisioni della grotta di Lascaux. Di grande interesse la rappresentazione di una vulva umana, colta al centro di gambe dischiuse.
Gli archeologi hanno voluto ricordare che questa tavola è l’antenata dell’Origine del mondo di Courbet, quadro ottocentesco in cui l’organo femminile è rappresentato in primo piano, estremizzato nella sua valenza simbolica. Un noumeno – cioè un modello universale, un’idea di un oggetto -, non un fenomeno incarnato.
La datazione delle lastre incise è avvenuta grazie allo strato profondo del terreno in cui sono stati trovate e al contestuale ritrovamento di reperti litici coevi e ad analisi al radiocarbonio di elementi organici trovati nel terreno, allo stesso livello stratigrafico. Nel villaggio di questa comunità preistorica sono state trovate anche ossa di renna, che indicano che, a quell’epoca, c’era un clima molto freddo, nel Sud costiero della Francia. Temperature inferiori a quelle attuali sono confermate dalla presenza di carboni di pino silvestre e betulla. Diversi livelli di occupazione hanno anche prodotto piccole conchiglie perforate dalle rive del Mar Mediterraneo. Su alcuni, la presenza di tracce di usura indica che venivano indossati come perline, appesi o cuciti agli abiti.
“In un livello più recente (Maddaleniano medio, – 16.000 anni), un’incisione eccezionale è interpretata come una vulva, figurata in modo esagerato e sproporzionato, incorniciata dalla sommità delle gambe – dicono gli archeologi dell’Inrap -. Rappresentazioni di vulve isolate sono note su lastre e blocchi in alcuni siti più antichi (Aurignaziano) in Dordogna. Nel Magdaleniano, gli esempi documentati fino ad allora erano per lo più opere parietali, sia in Spagna che nel sud-ovest della Francia. La disposizione comprendente un triangolo pubico attaccato a due gambe è eccezionale e ha un solo equivalente noto, su una parete della grotta di Cazelle, in Dordogna”.
“Il sito paleolitico di Bellegarde è stato esplorato per circa 2.000 m² dagli archeologi dell’Inrap nel 2016. – affermano gli studiosi francesi – L’ampliamento di una discarica di rifiuti ha poi innescato uno scavo archeologico preventivo. Il sito testimonia un’eccezionale successione di occupazioni suddivise in cinque grandi fasi che abbracciano circa 6.000 anni e coprono quasi tutto il Magdaleniano, da – 20.000 a – 14.000. La sequenza ha beneficiato di 17 datazioni al carbonio 14, notevolmente coerenti. Questi insiemi omogenei, rappresentativi e ben datati fanno sì che il sito di Bellegarde sia destinato a diventare un riferimento su scala regionale e nazionale”.
In totale, 24.000 litri di sedimenti sono stati setacciati con acqua, consentendo la raccolta di una grande percentuale di strumenti e armi in selce, talvolta realizzati su lamelle molto piccole. Lo scavo e la meticolosa cernita dei sedimenti setacciati ha fornito informazioni sul paleoambiente del sito.