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“Guarda là, c’è un’orecchietta d’oro”. Lo splendido ritrovamento in un terreno agricolo. Cos’è questo oggetto di 2000 anni fa


di Redazione
Stile arte è un quotidiano di cultura, arte e archeologia fondato nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz

02 febbraio 2024 – Una preziosa moneta d’oro celtica è stata trovata nelle ore score in un campo agricolo del Regno unito, registrata dall’autorità preposta e riconsegnata all’uomo che l’ha rinvenuta, in attesa che il reperto sia giudicato da un’apposita commissione. Si tratta di uno statere unifaccia – reca, infatti l’immagine solo su un verso, mentre l’altro è convesso e liscio – e risale alla metà del I secolo a.C. – 60 a.C. circa, 50 a. C. circa – , cioè a pochi anni prima che la Britannia fosse raggiunta e progressivamente occupata da parte dei Romani (43 a. C.).

Pochi sanno che in Inghilterra vivevano popolazione galliche di origine franco-belga che si erano qui trasferite nei decenni e nei secoli precedenti, mantenendo la propria cultura e la propria lingua. Questa preziosa “conchiglietta” d’oro fu prodotta dagli ambiani, una popolazione celtica della Gallia Belgica che, secondo il De bello Gallico di Gaio Giulio Cesare, si oppose alle sue legioni nel 57 a.C. con 10.000 uomini in armi. Alla fine, gli ambiani furono sottomessi dal proconsole. Il loro territorio – nel continente – si estendeva nella valle del fiume Somme, mentre la loro capitale era Samarobriva (forse l’odierna Amiens). Parteciparono alla grande insurrezione anti-romana di cui parla Cesare nella sua opera. Monete come questa trovavano poi diffusione anche presso i celti che abitavano sull’isola britannica.


Questo piccolo oggetto prezioso, poiché prodotto negli anni dello scontro tra i Galli e Cesare, è detto anche “unifaccia della guerra gallica”. Esso ha un diametro di 18,5 mm., uno spessore: 2,9 mm e un peso di 6,25 g. Somiglia – come dicevamo – a una piccola conchiglia. E probabilmente deriva la propria forma singolare proprio dal guscio di un mollusco o da una coppella. L’immagine punzonata sulla parte concava è quella di un cavallo sinuoso, completata da un uomo in sella e da pallini distribuiti sia sopra che sotto il cavallo stesso. Una figurazione che potrebbe rinviare a un re mitico, a una divinità e, al tempo stesso, a una costellazione. Queste monete potevano avere anche una funzione sacra, come depositi rituali od offertoriali.

Il luogo del ritrovamento è un campo di Chobham, una località nel sudest dell’Inghilterra, nella contea di Surrey, che dista circa 15 chilometri da Londra. Sul territorio del villaggio, nel passato, furono rinvenute selci neolitiche e diversi tumuli rotondi nelle lande; come il Bee Garden nell’area di Albury Bottom. Il villaggio era attraversato da un’antica via, la “Herestraet o Via Militaris” attraversava la parrocchia di Chobham. Nel 1772 qui furono trovate monete d’argento romane di Graziano e dell’epoca di un Valentiniano , e monete di rame di Teodosio, Onorio, una punta di lancia e un anello d’oro.

Per la legge, la moneta trovata nei giorni scorsi è potenzialmente un tesoro. Nel momento in cui l’oggetto sarà presumibilmente dichiarato tale scatterà una sorta di diritto di prelazione da parte di enti pubblici o di rilevanza pubblica – soprattutto musei o fondazioni -, che potranno acquistare l’oggetto a prezzo di mercato. Il guadagno poi, secondo la legge britannica, sarà suddiviso tra il proprietario del terreno e chi ha compiuto la scoperta.