ARTE E DIFFAMAZIONE Ecco uno dei casi più curiosi e clamorosi del pennello al servizio della pubblica denigrazione.
QUI gli altri casi che coinvolsero i maestri dell’arte
[N]el 1877 il pittore americano James Whistler, esponente del realismo, conosciuto per il quadro intitolato “La madre di Whistler” e il critico inglese John Ruskin finirono in tribunale. Pomo della discordia il quadro “Notturno in blu e oro”, un olio che Ruskin paragonò a “un vaso di pittura tirato in faccia al pubblico”.
Whistler, invece di dare una bella pennellata di blu in faccia al critico, preferì ricorrere ai giudici. Gli diedero ragione, e Ruskin fu condannato a risarcire con un simbolico penny. Tuttavia per sostenere le spese della causa si impoverì tanto da accettare l’incarico non gradito della Fine Art di Londra. La società – che vendeva stampe – lo spedì a Venezia nel 1879 a produrre una serie di dodici acqueforti che servirono a pagare gli avvocati. (c.g.)
James Whistler e John Ruskin: guerra fra pittore e critico
Whistler, invece di dare una bella pennellata di blu in faccia al critico, preferì ricorrere ai giudici. Gli diedero ragione, e Ruskin fu condannato a risarcire con un simbolico penny. Tuttavia per sostenere le spese della causa si impoverì tanto da accettare l’incarico non gradito della Fine Art di Londra. La società - che vendeva stampe - lo spedì a Venezia nel 1879 a produrre una serie di dodici acqueforti che servirono a pagare gli avvocati