“Ho trovato questo, in un campo!”. Arrivano gli archeologi. Cos’era? Di che epoca è? “E’ un pezzo da museo”. Le figure. Rispondono gli esperti

Impossibile capire, al primo istante, cosa fosse, quel bel grumo decorato, misto a terra, prelevato a circa una spanna dalla superficie. Metallo. Sì. Ma cosa? Evidentemente una decorazione di bronzo, molto antica, una “cimasa”, un bordo. Di cosa? Il cercatore ha stabilito immediatamente il fatto che, salvo errori, il pezzo doveva essere molto antico, almeno medievale. E ha pure capito di cosa si trattava. Gli è parso di vedere alcune figure. Forse un simbolo: il cinghiale. Ha così avvisato gli archeologi…

Il Fries Museum e la Fryske Akademy – istituzioni dei Paesi Bassi – hanno presentato nelle ore scorse con orgoglio quella che, i due enti stessi, in un comunicato stampa, definiscono “una straordinaria scoperta archeologica”: un frammento di una spada vichinga del X secolo, rinvenuto vicino alla città frisone di Witmarsum. Si tratta dell’estremità superiore di un elsa e di un ‘pomo’, che un tempo coronava l’impugnatura di una spada e potrebbe essere stato dorato.

Questo frammento eccezionale, il primo del suo genere trovato nei Paesi Bassi, offre una rara visione delle reti interculturali del mondo vichingo e del ruolo cruciale che la Frisia ha svolto in esse. La Fryske Akademy e il Fries Museum stanno conducendo congiuntamente ulteriori ricerche sul ritrovamento, che è stato aggiunto alla collezione del museo.

L’appassionato di archeologia Sander Visser di Lelystad ha fatto la scoperta, in questo 2024, nel campo di un contadino vicino a Witmarsum. Quando il suo rilevatore ha emesso un suono acuto e chiaro, Visser si è bloccato. Ha preso la piccola pala. Ha scavato. E, a meno di una spanna, ha trovato l’oggetto. Visser si rese subito conto che faceva parte di un pomo e che era particolare per via della decorazione.

L’elemento decorativo, realizzato nel caratteristico ‘stile Mammen’ del X secolo, è un affascinante esempio di artigianato vichingo. La parte centrale assume la caratteristiche di un volto che urla. Gli occhi e la bocca sono formati da un triscele, forze primordiali e dell’eterno ritorno, configurate – nelle culture celtiche e vichinghe – come l’insieme di tre gorghi. Le spalle dell’armatura e l’inizio delle braccia sviluppano, invece le figure aggressive che fanno pensare a mostri derivati dall’iconografia del cinghiale. La bocca del cinghiale arricciata verso l’alto è ancora chiaramente visibile. Nella cultura vichinga, i cinghiali simboleggiano forza e coraggio e sono associati alla battaglia e alla protezione. Ma è anche chiaro un aspetto. Queste figure era magiche in quanto cangianti. Mutavano, cambiando il punto di osservazione, dischiudendo altri mondi e altri significati.

La scoperta di questo frammento vichingo in Frisia sottolinea il ruolo che l’area svolgeva come collegamento all’interno delle reti vichinghe. Dott. Nelleke IJssennagger-van der Pluijm, direttrice della Fryske Akademy ed esperta nel campo della Frisia e del mondo vichingo, afferma: “Questa scoperta speciale dimostra che c’è ancora molto da scoprire sull’era vichinga in Frisia, un’area più grande di quella attuale, sulla quale abbiamo imparato molto attraverso la ricerca negli ultimi anni. Rafforza la nostra comprensione dei contatti tra la Frisia e il mondo vichingo in Scandinavia e nelle isole britanniche e offre una nuova dimensione alla nostra visione storica, poiché questo bellissimo cappuccio con pomello è il primo nei Paesi Bassi”.

Con il sostegno dell’Organizzazione olandese per la ricerca scientifica (NWO), il Dr. Diana Spiekhout, curatrice della sezione Medioevo e cultura dei tumuli presso il Fries Museum, colleziona da tempo spade della Frisia altomedievale, un’area che un tempo comprendeva la zona costiera olandese, l’area intorno a Utrecht e la costa tedesca della Frisia orientale.

Nell’Europa settentrionale e nordoccidentale, le spade altomedievali non erano solo armi; si attribuivano ad esse qualità umane e potevano avere un importante valore simbolico. “Si potrebbero definire queste spade come armi ‘epiche'”, afferma Diana Spiekhout. Alcune spade di notevole status furono tramandate per generazioni all’interno di reti d’élite, con i successivi proprietari che a volte aggiungevano decorazioni lussuose o sostituivano parti. Tracce di questo modo di maneggiare le spade sono state ritrovate in Frisia, ma soprattutto fino all’VIII secolo. Se la decorazione viene utilizzata dopo tale termine, di solito è standardizzata.

Questo frammento ritrovato di recente solleva tutti i tipi di domande sulla “vita” della spada a cui un tempo apparteneva. Questo berretto, una parte di lusso, è mai stato deliberatamente rimosso da un nuovo proprietario che voleva personalizzare la spada secondo i propri desideri? O forse l’intera spada è stata semplicemente smontata? E come è arrivato qui?

Il disegno della spada con la “cimasa” ritrovata. @ Illustrazione di Nikky Kruithof e Sebastiaan Pelsmaeker per il Fries Museum

La scoperta segna l’inizio di un’indagine congiunta della Fryske Akademy e del Fries Museum sul frammento in cui tali questioni sono centrali. “Unendo le nostre competenze, possiamo studiare questo ritrovamento da varie prospettive, in particolare dal contesto frisone, dal mondo vichingo e dalle tradizioni della spada”, afferma il dott. Diana Spiekhout. La ricerca si concentrerà anche sulla relazione con altri reperti e sulle reti sottostanti, con la previsione che i risultati vengano pubblicati alla fine del 2025.

Dal 23 aprile 2025, l’oggetto antico sarà presentato come parte della mostra “Sopra la terra – 25 anni di reperti archeologici” nel Museo Nazionale delle Antichità di Leida. Si tratta di una grande mostra retrospettiva sulle scoperte più sorprendenti, straordinarie e speciali di 25 anni di archeologia olandese. Dopo questa première, in autunno l’oggetto verrà trasferito al Fries Museum.

E se un amatore volesse esplorare, cosa può utilizzare?

L’entusiasmo per la recente scoperta archeologica ad Aquileia ha suscitato curiosità anche tra gli appassionati e gli amatori, che spesso si chiedono: «E se volessi tentare io una scoperta, cosa potrei utilizzare?». Sul campo professionale, gli esperti impiegano strumenti sofisticati come il georadar per individuare strutture e oggetti sepolti senza scavi invasivi. Tuttavia, chi vuole approcciarsi a questa attività in modo amatoriale può utilizzare strumenti più accessibili, come i metal detector, purché nel rispetto della legislazione italiana.

I migliori metal detector per amatori

Per chi desidera avvicinarsi al mondo della ricerca archeologica o esplorativa, sul mercato esistono metal detector con prestazioni elevate e ottimi feedback da parte degli utenti. Modelli come quelli presenti su questa selezione su Amazon rappresentano un punto di partenza eccellente. Sono strumenti progettati per rilevare oggetti metallici come monete, gioielli o frammenti di metallo, perfetti per un utilizzo non professionale ma comunque efficace.

La normativa italiana sull’uso dei metal detector

Prima di avventurarsi, è fondamentale conoscere e rispettare la normativa italiana sull’uso dei metal detector. In Italia, l’utilizzo di questi strumenti è legale solo in determinate circostanze e luoghi:

  • Divieti assoluti: è vietato l’uso di metal detector in siti archeologici protetti, nei parchi naturali, nelle aree di interesse storico-artistico e nelle zone vincolate senza esplicita autorizzazione.
  • Obbligo di denuncia: qualsiasi ritrovamento che possa avere un interesse storico o archeologico deve essere denunciato entro 24 ore alle autorità competenti, come la Soprintendenza locale o i Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale.
  • Ricerche private: per cercare su terreni privati è necessario il consenso del proprietario e comunque rimane valido l’obbligo di denuncia per reperti significativi.

Consigli per l’utilizzo responsabile

Se si desidera esplorare, è sempre bene scegliere aree non vincolate e rispettare le leggi vigenti. Inoltre, chi si dedica a questa attività per hobby dovrebbe documentarsi sulla storia locale per distinguere tra semplici oggetti metallici e potenziali reperti di valore archeologico.

Ricorda che il vero tesoro è la conoscenza e il rispetto del patrimonio culturale: ogni oggetto ha una storia da raccontare e può contribuire a far luce su periodi del passato ancora inesplorati.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa