I pop corn sono moderni? Macché, hanno almeno 6700 anni. Ecco com’è stato dimostrato dagli archeologi

Foto Aта, Creative Commons Zero, Public Domain Dedication

La dimostrazione è possibile grazie a luoghi archeologici particolari, che vedremo, e a quella fastidiosa buccia, un po’ tagliante che ci si incastra tra i denti e le gengive. All'”invenzione” dei pop corn, sulla base di dati archeologi ha dedicato un saggio Sean Rafferty. Professore di antropologia, Università di Albany, State University di New York.

“Fortunatamente, il mais ha alcune parti dure, come il guscio del chicco. – dice il professor Rafferty – Sono i pezzetti sul fondo della ciotola dei popcorn quelli che rimangono fastidiosamente incastrati tra denti. Siccome bisogna scaldare il mais per renderlo commestibile, a volte si bruciava. La cosa più interessante è che alcune piante, tra cui il mais, conservano minuscoli frammenti simili a rocce chiamati fitoliti che possono durare migliaia di anni”.

“Il mais – prosegue il professore – è stato probabilmente coltivato per la prima volta dai nativi americani in quello che oggi è il Messico. I primi agricoltori hanno addomesticato un tipo di erba selvatica chiamata teosinte . Prima dell’agricoltura, le persone raccoglievano il teosinte selvatico e ne mangiavano i semi, che contenevano molto amido, un carboidrato simile a quello che si trova nel pane o nella pasta. Raccoglievano il teosinte con i semi più grandi e alla fine iniziavano a diserbarlo e a piantarlo. Nel tempo, la pianta selvatica si è sviluppata in qualcosa di simile a quello che oggi chiamiamo mais. Si può distinguere il mais dall’erba teosinte perché il primo ha i chicchi più grandi”.

Come dice il professore americano, ci sono prove della coltivazione del mais nelle grotte asciutte del Messico già 9.000 anni fa . Da lì, la coltivazione si è diffusa in tutto il Nord e il Sud America. Ma non tutte le specie di mais producono pop corn, come ben sappiamo. Per capire se gli antichi utilizzassero quel mais particolare per produrre candide “colombine” gli archeologi dovevano trovare quei resti immangiabili di buccia secca in un luogo databile archeologicamente.

L’archeologia dei pop corn

Gli scienziati hanno scoperto fitoliti di bucce di pop corn – praticamente quasi pietrificate – in Perù , così come chicchi bruciati, di questo tipo di mais “scoppiabile”. I resti risalgono a 6.700 anni fa.

“Si può immaginare che la scoperta dei chicchi di mais scoppiettanti sia avvenuta per caso. – prosegue il professore – Probabilmente un po’ di mais è caduto in un fuoco da cucina e chiunque si trovasse lì vicino ha capito che si trattava di un nuovo modo pratico di preparare il cibo. Il mais scoppiettante sarebbe durato a lungo ed era facile da preparare. I popcorn antichi probabilmente non erano molto simili allo spuntino che potreste sgranocchiare al cinema oggi. Probabilmente non contenevano sale e sicuramente non burro, dato che nelle Americhe non c’erano ancora mucche da mungere . Probabilmente non venivano serviti caldi ed erano probabilmente piuttosto gommosi rispetto alla versione a cui siamo abituati oggi”.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa