Il georadar ha individuato sotto questo prato un fortino romano in Scozia. Hai occhio archeologico? Lo vedi?

L'indagine geofisica aiuterà a comprendere e proteggere meglio il Vallo Antonino. Fino a 41 fortezze possono aver fiancheggiato il muro quando è stato costruito. Questa scoperta segna il decimo forte conosciuto e dimostra che c'è ancora molto da scoprire su questa importante struttura romana e sulle sue funzioni anche dopo secoli di indagini.

Historic Environment Scotland (HES) – organizzazione statale per la valorizzazione del patrimonio culturale – ha scoperto i resti sepolti di un piccolo forte romano che sorgeva accanto al Vallo Antonino nel West Dunbartonshire, la frontiera che i romani costruirono attraverso la Scozia centrale.

Tuttavia, un’indagine geofisica vicino alla Carleith Primary School a Clydebank nel West Dunbartonshire ha rivelato dettagli perduti. Gli scavi potranno essere affrontati dai prossimi mesi.

 

Il punto esatto in cui sorgeva il forte romano nella foto scattata da Hes

L’annuncio della scoperta è giunto in occasione della Giornata Mondiale del Patrimonio, la celebrazione internazionale del patrimonio culturale.

La presenza di un forte romano nella zona stava nel ricordo tramandato, ma non se conosceva esattamente l’ubicazione. Precedenti indagini non avevano avuto successo, ma la nuova tecnologia ha permesso al team di ricerca archeologica di HES di trovare i resti sepolti.

Il forte fu menzionato nel 1707 dall’antiquario Robert Sibbald, che scrisse di aver visto un forte nell’area intorno a Carleith Farm. Le squadre di scavo lo hanno cercato negli anni ’70 e ’80, ma la posizione esatta era rimasta sconosciuta.

Il team di rilevamento ha ora utilizzato la radiometria, una tecnica di rilevamento geofisico, per guardare sotto il suolo senza bisogno di scavi.

La radiometria misura piccoli cambiamenti nel campo magnetico terrestre per rilevare caratteristiche archeologiche altrimenti invisibili dalla superficie terrestre. Questa tecnica ha permesso di identificare il basamento in pietra del fortilizio, che rimane sepolto nel sottosuolo.

Al di sopra di questo basamento sarebbe stata posata la torba per costruire un bastione alto circa 2 metri.

Il campo sportivo nei pressi della scuola elementare. La foto aerea permette di comprendere la presenza di strutture sotto il prato

Questo forte – che faceva parte dei dislocamenti militari di controllo, lungo il Vallo Antonino – sarebbe stato occupato da 10 a 12 soldati romani che probabilmente venivano inviati qui a fare la guardia, ma che erano di stanza in un forte più grande nelle vicinanze, probabilmente a Duntocher.

Secondo gli archeologi scozzesi i soldati presidiavano il forte per una settimana prima di essere sostituiti da un altro gruppo di colleghi. Il forte sarebbe stato costituito da due piccoli edifici in legno per ospitare i soldati che vi soggiornavano e sarebbe stato utilizzato per i 20 anni (142 d.C. – 162 d.C.) in cui fu difeso il Vallo Antonino come frontiera più settentrionale dell’Impero Romano.

Commentando la scoperta, Riona McMorrow, vice capo del patrimonio mondiale presso HES, ha dichiarato:

“È bello vedere come la nostra conoscenza della storia stia crescendo man mano che nuovi metodi ci danno nuove intuizioni nel passato. L’archeologia è spesso in parte un lavoro investigativo, e la scoperta a Carleith è un bell’esempio di come un’osservazione fatta 300 anni fa e la nuova tecnologia possano unirsi per aggiungere alla nostra comprensione”.

Questa scoperta ha portato HES a rivedere la designazione del sito per garantire che il forte sia riconosciuto e protetto come parte del Vallo Antonino.

Il Vallo di Antonino era una fortificazione costituita da un terrapieno ed una palizzata di legno, costruita durante l’Impero romano nella Scozia meridionale. La realizzazione del sistema difensivo iniziò nel 142 sotto il regno di Antonino Pio – dal quale deriva il nome di questo vallo – e fu ultimata nel 144. Il vallo Antonino si estende complessivamente per 63 chilometri.

La fortificazione fu costruita per rafforzare il Vallo di Adriano, posto 160 km più a sud come confine settentrionale della Britannia.

I romani, anche se riuscirono a insediare accampamenti e fortilizi temporanei a nord del vallo, non arrivarono mai a conquistare e sottomettere le tribù indigene. I romani chiamarono la terra a nord del Vallo Antonino Caledonia, “terra dei Caledones“, ovvero “terra degli uomini rudi” dal gallico caleto-, “duro, difficile”.

Il vallo di Antonino fu così abbandonato dopo solo venti anni dalla costruzione, quando nel 164 le legioni romane si ritirarono a sud del Vallo di Adriano.

Dopo una serie di attacchi subiti nel 196 e nel 197, nel 208 l’imperatore Settimio Severo giunse nel nord dell’isola per rendere sicura la frontiera e fece restaurare alcune parti del vallo, definitivamente abbandonato nel 211, alla morte dell’imperatore. Il vallo Antonino è spesso chiamato (specialmente da scrittori della tarda latinità) Vallo Severiano.

L’indagine geofisica aiuterà a comprendere e proteggere meglio il Vallo Antonino. Fino a 41 fortezze possono aver fiancheggiato il muro quando è stato costruito.

Questa scoperta segna il decimo forte conosciuto e dimostra che c’è ancora molto da scoprire su questa importante struttura romana e sulle sue funzioni anche dopo secoli di indagini.

Informazioni su Historic Environment Scotland (HES)
La scoperta è stata compiuta da HES il principale ente pubblico incaricato di curare, proteggere e promuovere l’ambiente storico. Condurremo la realizzazione della prima strategia della Scozia per l’ambiente storico, Our Place in Time .

Historic Scotland, Scran, Canmore, The National Collection of Aerial Photography (NCAP), The Engine Shed, Stirling Castle e Edinburgh Castle sono marchi secondari di HES.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz