Il kamasutra romano sul carro delle nozze. Restaurato il prezioso tiro da cerimonia trovato a Pompei

"E' la prima volta al mondo che un pilentum viene ricostruito e studiato. – dichiara il Direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, sotto la cui Direzione del Parco di Pompei nel 2018 si sono avviate tutte le attività e la firma del protocollo d’Intesa con la Procura – Inoltre, le indagini a Civita Giuliana hanno sancito l’ attuazione di una metodologia di scavo di tutto il contesto, ormai ordinaria a Pompei, che ha visto coinvolto un team interdisciplinare di archeologi, architetti, ingegneri, restauratori, vulcanologi, antropologi e archeobotanici. L’attuale restituzione del carro al pubblico racchiude una storia ben più ampia di cura del patrimonio culturale italiano
La ricostruzione del carro nuziale – qui la parte inferiore – si è basata sui reperti e sull’iconografia @ Parco archeologico di Pompei

@ Parco archeologico di Pompei

Il CARRO CERIMONIALE di CIVITA GIULIANA RICOSTRUITO IN ESPOSIZIONE PER LA PRIMA VOLTA
PER LA MOSTRA “L’ISTANTE E L’ETERNITÀ. TRA NOI E GLI ANTICHI”
Al Museo Nazionale Romano dal 4 maggio al 30 luglio 2023

L’inserimento degli elementi decorativi emersi durante gli scavi @ Parco archeologico di Pompei
La parte posteriore del tiro che presenta decorazioni epitalamiche @ Parco archeologico di Pompei

Nel 2019 a Civita Giuliana località a nord dell’antica città di Pompei, in una villa suburbana già in parte individuata e indagata agli inizi del ‘900 e tornata all’attenzione per gli scavi clandestini condotti da tombaroli, si avvia un’attività di scavo senza precedenti per la sua genesi e per le sue straordinarie scoperte. Tra queste un carro cerimoniale con il lussuoso rivestimento in bronzo e le decorazioni in argento, in ottimo stato di conservazione.

Oggi il carro ricostruito nelle sue parti mancanti – che lasciarono impronte nella cenere e furono recuperate grazie alla tecnica del calco – è finalmente percepibile nelle sue reali forme e dimensioni e sarà fruibile nell’ambito della mostra “L’istante e l’eternità. Tra noi e gli Antichi”, in programma dal 4 maggio al 30 luglio 2023 al Museo Nazionale Romano. Lo annuncia il Parco archeologico di Pompei.

“Questa è un’autentica perla che dimostra ancor più, ove ve ne fosse bisogno, l’unicità del nostro patrimonio. – dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – Il restauro e l’esposizione non rappresentano solo la restituzione di un reperto eccezionale ai cittadini e agli studiosi, ma anche il coronamento di uno sforzo che, in questo caso, ha visto operare insieme Parco archeologico di Pompei, Procura della Repubblica di Torre Annunziata e Carabinieri del TPC. Tutto ciò ci spinge a lavorare con sempre maggior impegno, consapevoli del valore del nostro patrimonio, eredità di un grande passato ma anche opportunità di crescita civile e socioeconomica per il futuro”.

Elemento scultoreo in bronzo @ Parco archeologico di Pompei

“La scoperta all’epoca dello scavo fu eccezionale per le informazioni che rivelava per la tipologia di veicoli di trasporto, di tipo cerimoniale, che non trovava confronti in Italia con simili reperti. Un carro simile era stato ritrovato anni fa in Grecia, nei luoghi dell’antica Tracia, in una tomba appartenuta a una famiglia di alto rango, ma lasciato in situ. Questa è invece la prima volta al mondo che un pilentum viene ricostruito e studiato. – dichiara il Direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, sotto la cui Direzione del Parco di Pompei nel 2018 si sono avviate tutte le attività e la firma del protocollo d’Intesa con la Procura – Inoltre, le indagini a Civita Giuliana hanno sancito l’ attuazione di una metodologia di scavo di tutto il contesto, ormai ordinaria a Pompei, che ha visto coinvolto un team interdisciplinare di archeologi, architetti, ingegneri, restauratori, vulcanologi, antropologi e archeobotanici. L’attuale restituzione del carro al pubblico racchiude una storia ben più ampia di cura del patrimonio culturale italiano”

La superficie del carro era occupata da clipei con scene esplicite @ Parco archeologico di Pompei
I “modi” romani cioè la rassegna di posture in cui può essere declinato l’amore carnale @ Parco archeologico di Pompei

“Il carro oltre al suo valore scientifico, costituisce il simbolo di un processo virtuoso di legalità, tutela e valorizzazione non solo dei singoli reperti, ma di tutto il territorio vesuviano. – aggiunge Gabriel Zuchtriegel, attuale Direttore del Parco – Quell’attività ha dato avvio a operazioni di esproprio di strutture illecite, per consentire di proseguire l’indagine e ha visto più enti collaborare per un intento univoco. Oltre alla Procura e ai Carabinieri, anche il Comune di Pompei, ha dato la sua disponibilità nella gestione della viabilità urbana inevitabilmente compromessa dal prosieguo dello scavo. L’esposizione dei preziosi reperti è un punto di partenza verso l’obiettivo più ambizioso di rendere presto fruibile l’intera villa al pubblico.”

La mostra che espone il carro è promossa dal Ministero della cultura italiano e dal Ministero della cultura e dello sport della Grecia (Eforato per le Antichità delle Cicladi) e testimonia la centralità e l’importanza della collaborazione tra i due Stati. L’evento espositivo, organizzato dalla Direzione generale Musei e dal Museo Nazionale Romano in collaborazione con Electa, è ideato e curato da Massimo Osanna, Stéphane Verger, Maria Luisa Catoni e Demetrios Athanasoulis, con il sostegno del Parco Archeologico di Pompei e la partecipazione della Scuola IMT Alti Studi Lucca e della Scuola Superiore Meridionale.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz