Le truppe russe potrebbero aver avviato anche una distruzione sistematica degli elementi culturali identitari dell’Ucraina. E’ chiaro che la vita vale di più di un’opera d’arte qualsiasi, ma l’arte è quasi invariabilmente una scommessa sulla civiltà, sulla pace, sulla vita intellettuale che cancella ogni ricorso alla violenza. Il museo Ivankiv e la sua collezione d’arte naif, sono stati distrutti dalle fiamme.
Le immagini diffuse nelle ultime ore documentano anche l’incendio appiccato a museo a 80 chilometri da Kiev, edificio che ospitava anche 25 dipinti della pittrice ucraina Maria Primachenko – 1909-1997 – alla quale, qualche anno fa era stata intitolata un’importante via di Kiev. I lavori dell’artista erano anche apparsi su francobolli e monete dall’Ucraina. Pablo Picasso dopo aver visitato una mostra della Prymachenko, a Parigi, disse: “Mi inchino davanti al miracolo artistico di questa brillante ucraina”.
Rappresentante dell’arte naïf, Maria Primachenko (1908-1997) è stata un’artista autodidatta celebrata nel suo paese e all’estero. Nel corso della sua carriera si è esercitata su diversi media, tra tela, ricamo e ceramiche dai colori sgargianti, traendo ispirazione dalle arti e tradizioni popolari locali per ricomporre un’opera personale. Ha raffigurato animali e altri animali fantastici come cavalli alati o polli a due teste. Segnata dal folklore ucraino, il suo lavoro ha avuto un successo internazionale.
“Tra le molte atrocità commesse in Ucraina negli ultimi giorni, le forze russe hanno iniziato a distruggere il patrimonio culturale ucraino”, ha detto il direttore del museo J. Paul Getty Trust, Cuno – -“In Ucraina sono in pericolo milioni di opere d’arte e monumenti, compresi i monumenti che rappresentano secoli di storia, dal periodo bizantino al periodo barocco, oltre ai Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO”, prosegue Cuno, prima di concludere: “Il materiale patrimonio culturale del mondo è il nostro patrimonio comune, l’identità e l’ispirazione di tutta l’umanità. Il patrimonio culturale ha il potere di unirci ed è essenziale per raggiungere la pace. È anche troppo spesso bersaglio di guerre, un altro modo per distruggere e vincere una società cancellandone la memoria”.