Laguna di Venezia, archeo-sub scavano tra i resti della villa romana. Il video dei ritrovamenti

L'edificio era sontuosamente affrescato. I dipinti, oggi frammentari, un tempo decoravano gli ambienti di rappresentanza della parte residenziale, come le sale destinate al banchetto ed al ricevimento degli ospiti

 

Sono iniziate le immersioni subacquee finalizzate a far piena luce su una villa romana che sorgeva nella Laguna di Venezia, nel territorio che oggi appartiene al Comune di Lio Piccolo, e che, secondo le indagini al radiocarbonio condotte sulle palificazioni, risalirebbe all’epoca di Cristo. L’edificio, ricco di decorazioni, sarebbe stato abitato almeno fino al secondo secolo. «La villa romana di Lio Piccolo è un sito archeologico di grande interesse scoperto da Ernesto Canal. Scopo della nostra missione – afferma Carlo Beltrame, professore di Archeologia marittima – è verificare le indicazioni di Canal, eseguire i rilievi delle strutture sommerse e procedere a dei saggi di scavo per conoscere la potenza del deposito stratigrafico e cercare di interpretare meglio questo sito e di dare una datazione più precisa».

La villa era stata individuata – come ha detto Beltrame, da Ernesto Canal un pioniere delle ricerche archeologiche in Laguna che ha dato consistenza all’ipotesi – ricusata, nel passato, dagli specialisti accademici – che la laguna di Venezia presentasse tracce di insediamenti della civiltà romana.
«Gli eccezionali rinvenimenti di frammenti di decorazione architettonica, affreschi e reperti pertinenti alla villa romana di Lio Piccolo ci restituiscono il quadro di una residenza di un certo pregio, probabilmente connessa allo sfruttamento delle risorse locali, databile al I secolo d.C. e in uso per alcune generazioni» spiega Diego Calaon, professore di Topografia antica a Ca’ Foscari e direttore degli scavi assieme alla collega Daniela Cottica, professoressa di Archeologia classica.

Le indagini archeologiche precedenti hanno permesso di portare alla luce luce oltre tremila frammenti di intonaco dipinto, trovati a circa 150 cm dal livello del mare. Il discreto stato di conservazione dipendeva dal loro alloggiamento all’interno di uno strato limoso che creò un ambiente protettivo quasi impermeabile. I dipinti, oggi frammentari, un tempo decoravano gli ambienti di rappresentanza della parte residenziale della villa, come le sale destinate al banchetto ed al ricevimento degli ospiti.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz