L’apparecchiatura indica una cavità. Archeologi scoprono due tombe regali a camera con un tesoro di 500 pezzi

"Ciò che distingue le tombe a camera recentemente scoperte da quelle precedentemente scavate è il numero di manufatti e la loro magnifica qualità. - dice il professor Fischer, archeologo, responsabile della missione - Da sole due tombe sono riemersi 500 oggetti, molti dei quali sono costituiti da metalli preziosi, gemme, avorio e ceramica di alta qualità . Circa la metà dei manufatti è stata importata da culture vicine. L'oro e l'avorio provenivano dall'Egitto. Pietre preziose, come il lapislazzuli blu, la corniola rosso scuro e il turchese blu-verde, sono state importate rispettivamente dall'Afghanistan, dall'India e dal Sinai. Le tombe contengono anche oggetti in ambra provenienti dalla regione baltica".

Foto Fischer, Università di Göteborg

Una spedizione archeologica dell’Università di Göteborg ha portato alla luce, durante la campagna di scavi 2023 tombe, ricchissime dell’Età del Bronzo a Hala Sultan Tekke a Cipro, un centro di grandi commerci che fu di assoluta rilevanza nel Mediterraneo. Le tombe portate alla luce appartenevano probabilmente a famiglie che esprimevano il governo della città, centro che prosperò in un periodo compreso tra il 1500 e il 1300 a. C. attorno all’estrazione e al commercio del rame. Il rame era un metallo fondamentale, base per la realizzazione del più forte bronzo, che dà il nome a un’ampia epoca.

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Poco fuori da questa città ricchissima c’era la necropoli. Le tombe venivano create scavando “stanze” sotto il terreno. Poi, con il tempo gli accessi sono scomparsi, coperti di terra, mentre sono rimasti, nella profondità, cunicoli e vani sepolcrali. La dimensione delle camere varia ed esse arrivano a una misura di circa 20 metri quadri. Alcune camere sono crollate.

“Ciò che distingue le tombe a camera recentemente scoperte da quelle precedentemente scavate è il numero di manufatti e la loro magnifica qualità. – dice il professor Fischer, archeologo, responsabile della missione – Da sole due tombe sono riemersi 500 oggetti, molti dei quali sono costituiti da metalli preziosi, gemme, avorio e ceramica di alta qualità . Circa la metà dei manufatti è stata importata da culture vicine. L’oro e l’avorio provenivano dall’Egitto. Pietre preziose, come il lapislazzuli blu, la corniola rosso scuro e il turchese blu-verde, sono state importate rispettivamente dall’Afghanistan, dall’India e dal Sinai. Le tombe contengono anche oggetti in ambra provenienti dalla regione baltica”.

. “Un’indagine magnetometrica e radar su larga scala, condotta da noi, ha indicato inizialmente cavità sotto la superficie in un’area a est della città ed è stato dimostrato in precedenti ricerche che questi vuoti sotterranei sono passaggi che portano a camere sepolcrali”, afferma Peter Fischer

I numerosi scheletri ben conservati nelle tombe includono quello di una donna circondata da dozzine di vasi di ceramica, gioielli e uno specchio rotondo di bronzo che un tempo era lucidato. Accanto a lei giaceva un bambino di un anno con un giocattolo di ceramica.

“Diversi individui, sia uomini che donne, indossavano diademi, e alcuni avevano collane con pendenti di altissima qualità, probabilmente realizzati in Egitto durante la XVIII dinastia al tempo di faraoni come Thutmos III e Amenophis IV (Akhenaton) e sua moglie Nefertiti .” prosegue il profesor Fisher.

Tra i numerosi scheletri ben conservati nelle tombe c’è quello di una donna circondata da dozzine di vasi di ceramica, gioielli e uno specchio rotondo di bronzo. Accanto a lei giaceva un bambino di un anno con un giocattolo di ceramica.

“La vasta ricchezza degli individui sepolti proveniva dalla produzione di rame. Le miniere vicine nei Monti Troodos producevano minerale di rame, che veniva raffinato in città. Questa città portuale esportava quindi il metallo raffinato in grandi quantità alle culture vicine. Il rame era un merce importante perché, unita allo stagno, diventa la dura lega di bronzo, che ha dato il nome all’età del bronzo”, afferma Peter Fisher

 

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Maurizio Bernardelli Curuz
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