Le stilettate di Zana. Con la ronda dei carcerati di Van Gogh. Le prigioni sono ancora così

E' un'emergenza, poco considerata nelle sedute ministeriali e di un'importanza enorme sul futuro sano e buono delle comunità. Nessuno pensi a un'eliminazione della pena e nessuno creda di un nostro pregiudizio sul governo delle carceri. Si fa quel che si può, ma le condizioni sono estreme e in queste circostanze, incurabili


Vincent Van Gogh, La ronda dei carcerati,1890, olio su tela, 80×64 cm., Museo Puškin, Mosca
​STILETTATE
di Tonino Zana
Passi davanti al carcere della tua città e pensi ai corpi e alle menti, alle vittime e ai carnefici, piccoli e grandi e ti interroghi sul senso di una punizione e di un recupero carcerario.
Giuseppe Soffiantini, sequestrato per 237 giorni da banditi efferati, mi disse sempre: “Il carcere è l’università del crimine”. Lo osservavo di traverso e capivo fino ad un certo punto. Questa mattina leggo di un garante del carcere, pluripregiudicato e già la cosa mi disturba. Però aggiungo: sarà perché conosce la materia e il luogo e quindi…Invece viene arrestato perché portava in carcere droga.
Leggo, in questi mesi, di una crescita notevole di suicidi in cella e leggo di carceri sovraffollate, di contagi, di violenze, di un fuori controllo. Varrebbe la pena di ingegnarsi, velocemente, a costruire carceri adeguate, con polizia ben pagata e ben preparata, protetta e controllata, di un patto sociale per la punizione e per un tanto di recupero, di una divisione politico amministrativa operativa in una zona franca in cui bianchi e rossi e neri non si curano delle loro differenze ideali e ideologiche e agiscono consultando le migliori esperienze internazionali sulla questione.
E’ un’emergenza, poco considerata nelle sedute ministeriali e di un’importanza enorme sul futuro sano e buono delle comunità. Nessuno pensi a un’eliminazione della pena e nessuno creda di un nostro pregiudizio sul governo delle carceri. Si fa quel che si può, ma le condizioni sono estreme e in queste circostanze, incurabili.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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