Le super-modelle ciociare sedussero Matisse

La modella ciociara che più è stata accanto a Matisse e che più di tutte ha significato nella sua storia artistica e anche personale, fu Loreta, che l’artista chiamava Lorette e anche Laurette, come testimoniano la maggior parte delle almeno cinquanta opere che l'artistadipinse da lei ispirato



Henry Matisse, Le tre sorelle
Henry Matisse, Le tre sorelle


di Michele Santulli
Ecco una notizia che farà felici i cultori di arte nonché quelli di storia locale e che allo stesso tempo rappresenta un motivo di orgoglio e di onore per la Ciociaria e tutto il Paese. Alle Scuderie del Quirinale a Roma è stata inaugurata dal Presidente della Repubblica stesso, una mostra di opere di Matisse. a
Henri Matisse, alla guisa di Degas, di Manet, di Renoir, di Rodin e di tanti altri aveva necessità quasi irrinunciabile di contemplare davanti a sé in posa il corpo di un modello, maschio o femmina. Il modello o la modella era sia motivo di ispirazione e sia attore delle parti e ruoli che l’artista aveva in mente in quel momento, non di rado il protagonista stesso dell’opera in fieri. E in realtà Matisse ha realizzato alcune opere notevoli con il modello Cesidio Pignatelli che lui chiamava Bevilacqua , e poi con Carmela Caira, poi con Rosa Arpino, tutti originari di Gallinaro, paesetto appollaiato su un cucuzzolo al centro della Valcomino che fa fatica a comprendere pienamente il ruolo incredibile che la storia gli ha destinato e cioè quello di essere l’Olimpo, la Giverny delle modelle e dei modelli di artista. Ma la modella ciociara che più è stata accanto a Matisse e che più di tutte ha significato nella sua storia artistica e anche personale, fu la sorella della summenzionata Rosa Arpino, Loreta, che l’artista chiamava Lorette e anche Laurette, come testimoniano la maggior parte delle almeno cinquanta opere che Matisse dipinse da lei ispirato.
Alle Scuderie sono esposte tre opere che ci illustrano Lorette: una intitolata “l’Italienne”, la prima che Matisse dipinse in una fredda giornata del fine-estate o autunno del 1916 al quarto piano di un edificio lungo la Senna, quasi di fronte a Notre Dame, a Parigi. Loreta, intimidita e timorosa -si tratta di lavoro, di guadagnare il proprio pane!- indossa un abitino modesto e consunto che, in aggiunta, mal si adatta a quella giornata, che in verità sarà la prima di un lungo periodo di parecchi mesi. L’artista ha 47 anni ed è considerato uno dei grandi dell’epoca, epperò anche lui è indeciso e impacciato, quasi condizionato e suggestionato da quella presenza goffa e umile e in manifesta soggezione davanti a lui. E questo quadro, “l’Italienne”, rispecchia e fa tralucere pienamente l’imbarazzo e la insicurezza dei due in quei loro primi incontri: l’uno il grande artista affermato e l’altra la povera modella; si osservi bene, un fatto quasi inaudito: l’artista ha dipinto a Loreta quattro mani, prova evidente dei dubbi e della insicurezza. Il secondo quadro in esposizione invece, intitolato “Lorette con il copricapo persiano”, già connota e evidenzia altre atmosfere e altre intese e situazioni: l’armonia tra l’artista e la modella è ormai realizzata e completa. E vi ammiriamo Lorette distesa e serena, le sue lunghe ciocche nere luccicanti che fecero scrivere ad Alberto Arbasino che ‘erano nere come anguille’. E’ esposta poi una terza opera, probabilmente è pure la più importante e significativa di tutta l’esposizione, la perla del Museo della Orangerie alle Tuileries a Parigi che è la sua casa abituale: “Le tre sorelle”. Così intitolato dall’artista stesso in quanto illustra Loreta, Rosa e la terza sorella Maria Elena, la minore. Un soggetto che molto attrasse il pittore tanto che, sempre con le tre sorelle davanti a lui, ne fece una edizione a forma di trittico, di formato maggiore, che oggi si ammira in Philadelphia.
Torneremo in prosieguo sul tema allo scopo di fornire altri e più adeguati particolari su queste opere e su Lorette. Si rammenta che è presente nelle librerie un volume dal titolo di “Modelle e modelli ciociari” che ben illustra questi personaggi affascinanti e unici che hanno improntato della loro presenza la storia dell’arte occidentale.
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa