L’Epifania nella pittura, dal Gotico a Leonardo da Vinci. Come cambiò lo stile del racconto dell’arrivo dei Magi? Perché?

Il Rinascimento inizia a considerare Dio non tanto un re, ma un eroe, figlio di Dio. E gli eori, come le divinità eroiche erano molto rappresentate durante la classicità greco-romana. E' soprattutto con la classica eroica possanza delle figure che, nel primo Rinascimento, si sviluppano dal modello della statuaria antica. Per parlare a tutte le classi sociali, con la verità degli episodi, la forza dei contesti architettonici e con il comune substrato latino.

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Dai favolosi racconti per immagini del Trecento e primo Quattrocento, alla svolta rinascimentale che toglie il fumo della leggenda per mettere a fuoco la verità monumentale dell’Adorazione dei Magi. Dalla solidità geometrica di Giotto, che parla a un gruppo di fedeli di eterogenea estrazione, al linguaggio raffinato, fiabesco ed elegante di Gentile da Fabriano e del Gotico internazionale, frutto della cultura d’elite delle corti e dell’alta nobiltà, per giungere alla fusione della citazione archeologica di derivazione greco-romana con il narrato.

Che differenza c’è tra i quadri gotici dedicati all’Epifania – nel periodo compreso tra il Trecento e il Quattrocento – e le opere che iniziano ad apparire nel Quattrocento e che caratterizzeranno il periodo Rinascimentale? Possiamo sintetizzare così: nel Gotico, la Natività e l’Epifania sono calate in un contesto elegante, che cancella la povertà. Cristo è un re. E, pertanto tutto ciò che avviene attorno a lui, è specchio delle regole raffinate delle corti. Tutto è così sontuoso, scenografico, misurato nei movimenti rievocati. Ogni personaggio rappresentato ha la dignità di un aristocratico. Specialmente le scene in cui appaiono i Re Magi sono gioiose, ricche e ricordano il lento incedere delle delegazioni di sovrani in visita ai sovrani, dei nobili in visita ai nobili. L’Epifania, nel Gotico, è rappresnetata con la massima eleganza poichè viene lette come omaggio dei Re all’imperatore del Cosmo.

Il Rinascimento inizia a considerare Dio non tanto un re, ma un eroe, figlio di Dio. E gli eori, come le divinità eroiche erano molto rappresentate durante la classicità greco-romana. E’ soprattutto con la classica eroica possanza delle figure che, nel primo Rinascimento, si sviluppano dal modello della statuaria antica. Per parlare a tutte le classi sociali, con la verità degli episodi, la forza dei contesti architettonici e con il comune substrato latino.

L’Epifania, come ben sappiamo, è la manifestazione di Dio al mondo e l’incontro del mondo con Dio. I magi, che rappresentano tre diverse macro-etnie, –  Gasparre, Melchiorre, Baldassarre si richiamano a Sem, Cam e Iafet, figli di Noè – si inchinano a un bambino, riconoscendone la divinità, trovandosi di nuovo insieme. Sem fu progenitore degli ebrei, Cam degli africani, Iafet degli europei.

Cristo, attraverso l’amore, riunisce ciò che è stato diviso e invita all’amore fraterno. La tradizione vuole che le tre identità siano unite, ma diverse. Pertanto non invita a dimenticare la nostra identità, ma a riconoscerla come una risorsa, alla base dell’unione.

L'Adorazione dei Magi è un dipinto a tempera su tavola (57.8 x 59.4 cm) di Francesco da Rimini, conosciuto anche come Master of the Blessed Clare of Rimini, databile intorno al 1340 circa e conservato al Lowe Art Museum a Coral Gables, nella contea di Miami-Dade
L’Adorazione dei Magi è un dipinto a tempera su tavola (57.8 x 59.4 cm) di Francesco da Rimini, conosciuto anche come Master of the Blessed Clare of Rimini, databile intorno al 1340 circa e conservato al Lowe Art Museum a Coral Gables, nella contea di Miami-Dade
L'Adorazione dei Magi è uno degli affreschi di Beato Angelico che decorano il convento di San Marco a Firenze. Misura 184x362 cm e si tratta di una delle opere sicuramente autografe del maestro, risalente al 1441-1442 circa. Una parte dell'affresco è attribuita anche al giovane allievo Benozzo Gozzoli.
L’Adorazione dei Magi è uno degli affreschi di Beato Angelico che decorano il convento di San Marco a Firenze. Misura 184×362 cm e si tratta di una delle opere sicuramente autografe del maestro, risalente al 1441-1442 circa. Una parte dell’affresco è attribuita anche al giovane allievo Benozzo Gozzoli.

 

L'Adorazione dei Magi è un dipinto di Lorenzo Monaco conservato agli Uffizi di Firenze. Si tratta di una tempera su tavola (115×183 cm), dipinta secondo lo stile gotico internazionale. È datata al 1420-1422.
L’Adorazione dei Magi è un dipinto di Lorenzo Monaco conservato agli Uffizi di Firenze. Si tratta di una tempera su tavola (115×183 cm), dipinta secondo lo stile gotico internazionale. È datata al 1420-1422.
L'Adorazione dei Magi (o Pala Strozzi) è un dipinto a tempera e oro su tavola (173x228 cm con cornice 303x282) di Gentile da Fabriano, datato 1423 e conservato agli Uffizi di Firenze. L'opera è stata firmata sopra la predella: "OPVS GENTILIS DE FRABRIANO M CCCC XX III MENSIS MAIJ". Capolavoro dell'artista e del Gotico internazionale in Italia in generale, conserva l'elaborata cornice scolpita in legno dorato, in larga parte originale.
L’Adorazione dei Magi (o Pala Strozzi) è un dipinto a tempera e oro su tavola (173×228 cm con cornice 303×282) di Gentile da Fabriano, datato 1423 e conservato agli Uffizi di Firenze. L’opera è stata firmata sopra la predella: “OPVS GENTILIS DE FRABRIANO M CCCC XX III MENSIS MAIJ”. Capolavoro dell’artista e del Gotico internazionale in Italia in generale, conserva l’elaborata cornice scolpita in legno dorato, in larga parte originale.

 

La Adorazione dei Magi di Masaccio è una tempera su tavola (21x61 cm) proveniente dallo smembrato polittico di Pisa ed oggi conservato nei Musei statali di Berlino. Risale al 1426.
La Adorazione dei Magi di Masaccio è una tempera su tavola (21×61 cm) proveniente dallo smembrato polittico di Pisa ed oggi conservato nei Musei statali di Berlino. Risale al 1426.
L'Adorazione dei Magi, detta Tondo Cook, è opera, tempera su tavola (diametro 137,2 cm), di attribuzione incerta, probabilmente iniziata da Beato Angelico e portata a termine da Filippo Lippi.
L’Adorazione dei Magi, detta Tondo Cook, è opera, tempera su tavola (diametro 137,2 cm), di attribuzione incerta, probabilmente iniziata da Beato Angelico e portata a termine da Filippo Lippi.
L'Adorazione dei Magi è un dipinto a tempera su tavola (diametro 84 cm) di Domenico Veneziano, databile al 1439-1441 e conservato nella Gemäldegalerie di Berlino.
L’Adorazione dei Magi è un dipinto a tempera su tavola (diametro 84 cm) di Domenico Veneziano, databile al 1439-1441 e conservato nella Gemäldegalerie di Berlino.

 

L'Adorazione dei Magi è un dipinto tempera a colla e oro su tavola (54,6x70,7 cm) di Andrea Mantegna, databile al 1497-1500 circa e conservato al Getty Museum di Los Angeles.
L’Adorazione dei Magi è un dipinto tempera a colla e oro su tavola (54,6×70,7 cm) di Andrea Mantegna, databile al 1497-1500 circa e conservato al Getty Museum di Los Angeles.
L'Adorazione dei Magi è un dipinto a tempera su tavola (111x134 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1475 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
L’Adorazione dei Magi è un dipinto a tempera su tavola (111×134 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1475 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.

 

L' Adorazione dei pastori del Ghirlandaio è nella cappella Tornabuoni della basilica di Santa Maria Novella a Firenze. Contiene uno dei più vasti cicli di affreschi di tutta la città, realizzato da Domenico Ghirlandaio e bottega dal 1485 al 1490.
L’ Adorazione dei pastori del Ghirlandaio è nella cappella Tornabuoni della basilica di Santa Maria Novella a Firenze. Contiene uno dei più vasti cicli di affreschi di tutta la città, realizzato da Domenico Ghirlandaio e bottega dal 1485 al 1490.

 

L'Adorazione dei Magi è un dipinto a olio su tavola e tempera grassa (246x243 cm) di Leonardo da Vinci, realizzato tra il 1481 e il 1482. Viene conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
L’Adorazione dei Magi è un dipinto a olio su tavola e tempera grassa (246×243 cm) di Leonardo da Vinci, realizzato tra il 1481 e il 1482. Viene conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.

NEL FILMATO UN VIAGGIO TRA I QUADRI CHE RAPPRESENTANO L’ADORAZIONE DEI MAGI E L’EPIFANIA

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz