Dopo un restauro durato nove mesi, la magnifica Fontana di Kibyra, che si ritiene sia stata costruita intorno al 23 d.C. durante il regno dell’Impero Romano, è tornata a scorrere. Lo annuncia Go Turkiye Ita.
“Questo capolavoro di 2.000 anni fa presenta due vasche, una copertura conica sostenuta da colonne e sei sculture di leoni e pantere. -afferma in una nota l’agenzia – Kibyra o città dei Gladiatori, inclusa anche nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, ospita anche altre strutture degne di nota come lo stadio di Kibyra, l’odeon e l’agorà.
Grazie alla sua solida economia l’antica città offre un ottimo esempio dell’estetica architettonica del periodo imperiale romano.
La Türkiye è uno dei primi Paesi al mondo per numero di scavi archeologici, con 713 attività archeologiche che hanno portato alla luce circa 10.500 manufatti solo nel 2022”.
L’intervento sulla fontana si è svolto, in pochi mesi di restauro, a Kibyra, nella Turchia sudoccidentale, un luogo che era dedicato agli “sport estremi dell’epoca” e alla formazione di gladiatori.
In un’iscrizione eloquente, venuta alla luce durante gli scavi, si legge: “Benvenuti a Kibyra, dove vivono persone coraggiose e vengono allevati veloci cavalli da guerra”.
Kibyra è una località di montagna – la città romana sorgeva a un’altitudine compresa tra i 1100 e i 1300 metri – tra foreste di ginepro e cedro. Il restauro della fontana con due vasche è avvenuto grazie a una ricomposizione complessa di 150 frammenti architettonici rinvenuti tra le rovine della terza terrazza della città e 24 blocchi di pietra, che ha visto impegnati il Governatorato di Burdur e un’équipe di 17 persone, tra archeologi, restauratori e architetti.
La fontana monumentale costruita nel 23 a.C., con un diametro di 15 metri e un tempietto alto 8 metri, è stata utilizzata a Kibyra per circa 600-700 anni.
Ora l’acqua è tornata nelle vasche, grazie al ripristino del collegamento idrico originale. Le decorazioni della struttura presentano elementi leonini e immagini di pantere, collegati al culto di Ercole e di Dioniso. Forza eroica e abbandono enoico, potremmo dire.
La città dei gladiatori nacque a latere di insediamenti militari consistenti.