“Mi chiese un ospedale bello per l’Uganda”. L’architetto Piano parla dell’amico Gino Strada

Lo sviluppo architettonico della struttura realizzata in terra pisé, una tecnica di costruzione tradizionale che utilizza la terra cruda garantendo un’inerzia termica che mantiene costanti la temperatura e l’umidità nell’edificio

“Gino Strada mi mancherà moltissimo e mancherà a migliaia e migliaia di persone, non solo a quelle che ha curato. Ma con la sua grandiosa opera medica è un uomo che lascia un segno, una traccia profonda”. ha detto all’Ansa l’architetto Renzo Piano, che aveva recentemente donato ad Emergency – l’organizzazione di Gino Strada – il progetto dell’ospedale ugandese. L’ospedale è già aperto. Il medico – morto nelle ore scorse, all’improvviso, a Rouen, in Francia – e l’architetto si sono sentiti qualche giorno fa. Avevano parlato anche di una data per l’inaugurazione della struttura. “Gino Strada voleva che l’ospedale fosse bello” ha sottolineato Renzo Piano, mettendo in evidenza quanto l’unione di bello-buono costituisca un motore straordinario nell’ambito di ogni attività umana. Non solo la bellezza è terapeutica. Ma essa assicura ordine – rispetto al caos – e consegna nuova dignità a chi non vi può ordinariamente accedere.
I lavori erano iniziati nel febbraio 2017. La struttura ospita il Centro di chirurgia pediatrica, a Entebbe, in Uganda. Il progetto è stato sviluppato da Renzo Piano e dal suo Studio RPBW pro bono, Studio TAMassociati e dalla Building Division di EMERGENCY. La progettazione strutturale è stata realizzata da Milan Ingegneria, la progettazione impiantistica di Prisma Engineering e il progetto paesaggistico dello studio Franco e Simona Giorgetta – Architetti paesaggisti.

Il Centro offrirà cure gratuite di eccellenza in chirurgia pediatrica; sarà un punto di riferimento per i pazienti ugandesi e per i bambini con necessità chirurgiche provenienti da tutta l’Africa. L’ospedale di Entebbe è la seconda struttura dell’ANME (African Network of Medical Excellence), la “Rete sanitaria d’eccellenza in Africa” creata nel 2009 per sviluppare sistemi sanitari di eccellenza e gratuiti in Africa.

La costruzione è realizzata in terra pisé, una tecnica di costruzione tradizionale che utilizza la terra cruda garantendo un’inerzia termica che mantiene costanti la temperatura e l’umidità nell’edificio. Inoltre, il progetto riserva un’attenzione particolare agli aspetti ambientali: il Centro possiede un impianto di circa 2.500 pannelli solari fotovoltaici in copertura che soddisfaranno parte del fabbisogno energetico della struttura.

Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz