Milano tra le due guerre attraverso le fotografie di Arnaldo Chierichetti

Fino al 13 febbraio 2014 a Palazzo Morando Costume Moda Immagine in via Sant’Andrea 6 a Milano, la retrospettiva dedicata alle fotografie di Arnaldo Chierichetti (Milano, 1887-1975), dal titolo MILANO TRA LE DUE GUERRE. Alla scoperta della città dei Navigli attraverso le fotografie di Arnaldo Chierichetti.


[F]ino al 13 febbraio 2014 a Palazzo Morando Costume Moda Immagine in via Sant’Andrea 6 a Milano, la retrospettiva dedicata alle fotografie di Arnaldo Chierichetti (Milano, 1887-1975), dal titolo MILANO TRA LE DUE GUERRE. Alla scoperta della città dei Navigli attraverso le fotografie di Arnaldo Chierichetti.

Arnaldo Chierichetti, La darsena di Porta Ticinese, © Arnaldo Chierichetti
Arnaldo Chierichetti, La darsena di Porta Ticinese, © Arnaldo Chierichetti

La mostra promossa da Comune di Milano | Cultura, Polo Raccolte Storiche e Case Museo, a cura di Stefano Galli, organizzata dall’Associazione no profit Spirale d’Idee, con il contributo di Regione Lombardia e il patrocinio di Provincia di Milano e Camera di Commercio di Milano, è l’omaggio al capoluogo lombardo e ai suoi Navigli, attraverso gli scatti di Arnaldo Chierichetti, famoso in città oltre che per il suo negozio di ottica in Porta Romana, anche per essere stato uno dei primi fotoreporter milanesi che con la sua macchina fotografica ha immortalato la vita quotidiana e i mutamenti della città a partire dai primi anni del secolo scorso.

Arnaldo Chierichetti, Le fontane di Piazza Duomo, © Arnaldo Chierichetti
Arnaldo Chierichetti, Le fontane di Piazza Duomo, © Arnaldo Chierichetti

Le 140 opere esposte in mostra ripropongono alcuni degli scorci più significativi della città di Milano nel periodo compreso tra le due guerre, quali testimonianze dei numerosi e massicci interventi urbanistici e architettonici subiti nella prima metà del XX secolo. Luoghi di grande fascino, la maggior parte andati ormai perduti a seguito della copertura dei Navigli completata nel 1930 e doviziosamente documentata in mostra, appartenenti a un tempo che fu e che oramai sono patrimonio dell’asfalto e delle automobili.

Arnaldo Chierichetti, Il ponte delle Sirenette di via S. Damiano, © Arnaldo Chierichetti
Arnaldo Chierichetti, Il ponte delle Sirenette di via S. Damiano, © Arnaldo Chierichetti

Attraverso le immagini di Chierichetti si potrà viaggiare sulle “vie d’acqua” che percorrevano Milano, dal ponte di Porta Romana a quello delle Sirenette in via San Damiano, dall’antico Corso di San Celso, oggi Corso Italia, alla conca di via Senato o, ancora, ritrovarsi nella darsena di Porta Ticinese o in via Arena, dove un tempo era ospitata la più antica conca del mondo, le cui vestigia possono essere tuttora ammirate nella omonima via.
Le straordinarie e inedite vedute saranno accostate a fotografie dedicate all’illustrazione della vita quotidiana del capoluogo meneghino, come il barcone trainato dal cavallo davanti al vecchio Ospedale in via Francesco Sforza.
Milano e Arnaldo Chierichetti, un sodalizio che durerà tutta la vita e che vedrà sviluppare, in parallelo alla passione per la fotografia, quella per l’ottica, tanto da creare nel 1914, in corso di Porta Romana 76, il negozio di Ottica Chierichetti che questa mostra celebra nel suo 100 anniversario di attività.
Accompagna l’esposizione un catalogo Silvana Editoriale a cura di Stefano Galli.

Arnaldo Chierichetti, La partenza del raid Milano-Zara, © Arnaldo Chierichetti
Arnaldo Chierichetti, La partenza del raid Milano-Zara, © Arnaldo Chierichetti

Note biografiche
Nato nel 1887 a Milano, Arnaldo Chierichetti cominciò a lavorare giovanissimo, come all’epoca accadeva in modo non infrequente nelle famiglie. Figlio di un artigiano battiloro, decise di non seguire le orme paterne, manifestando sin da piccolo una autentica passione per la fisica e per quell’universo magico rappresentato dalle strumentazioni ottiche. Già dall’età di nove anni il piccolo Arnaldo risulta infatti impiegato presso la ditta ottica dei fratelli Brenta, sita in corso Vittorio Emanuele. In questi anni si appassiona all’ottica oftalmica e frequenta la Crociera di Santa Lucia, il reparto di oculistica della Ca’ Granda, con i dottori Baslini, Capini e con la dottoressa Ancona. Dopo dieci anni di servizio, nel 1907 si licenzia per passare alla ditta Murer e Duroni di Piazza San Carlo, la più prestigiosa realtà milanese nel settore, specializzata anche in fotografia. Dopo aver acquisito le più raffinate conoscenze in campo ottico, fisico, chimico e fotografico, Arnaldo, con il pieno sostegno del suo titolare Teodoro Murer, decide di aprire nel 1914 l’Ottica Chierichetti con sede in corso di Porta Romana 76 .
Appassionato sportivo e partecipe della vita sociale cittadina, sin dall’inizio del secolo è socio della Canottieri Milano e della Società Escursionisti Milanesi, con le quali si rende protagonista di imprese memorabili, tra le quali occorre ricordare il celebre raid Milano-Zara in Jole a quattro con timoniere. Già dalla prima giovinezza affianca al lavoro la passione per la fotografia, passione che non lo abbandonerà per tutta la vita. La documentazione che ci ha lasciato infatti – e che oggi è raccolta nell’archivio fotografico Arnaldo Chierichetti – è unica nel suo genere. Oltre 1800 fototipi – scattati dagli anni ’10 fino al secondo dopoguerra – nei quali ha immortalato scrupolosamente la vita milanese attraverso un’attenta analisi dei cambiamenti sociali e delle evoluzioni urbanistiche. Un vero e proprio tesoro documentaristico, fondamentale supporto per chiunque voglia ricostruire la storia sociale e gli usi dell’epoca.
Nell’immediato dopoguerra, per combattere l’abusivismo e dare una forma organizzativa al crescente numero di aziende ottiche, fondò e fu primo presidente dell’Acofis, l’associazione degli ottici milanesi.
Ha incarnato un modello di imprenditorialità che è stato studiato e raccontato in un libro pubblicato da Mondadori nel 2004, intitolato Una storia milanese tra famiglia e impresa.
Anche dopo la sua morte, avvenuta nel 1975, l’Ottica Chierichetti ha continuato a vivere grazie all’abnegazione e alla capacità imprenditoriale della figlia Elda, che ha ereditato dal padre, insieme alla dedizione al lavoro e al rispetto per l’etica, anche la passione e l’amore per la sua città.

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