Pierre Soulages è nato il 24 dicembre 1919 a Rodez ed è morto oggi mercoledì 26 ottobre 2022.
Giovanissimo fu attratto dall’arte romanica e dalla preistoria. Iniziò a dipingere in questa provincia isolata dove le correnti artistiche contemporanee non sono penetrate.
A 18 anni si recò a Parigi per prepararsi alla cattedra di disegno e all’esame di ammissione all’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts. Vi fu ammesso ma, convinto della mediocrità dell’educazione ricevuta, rifiutò di frequentare le lezioni e partì subito per Rodez. Durante questo breve soggiorno a Parigi frequentò il Museo del Louvre, vide mostre di Cézanne e Picasso che furono per lui rivelazioni.
Chiamato alle armi nel 1940, fu smobilitato nel 1941. Dopo l’occupazione di Parigi, si recò a Montpellier e visitò regolarmente il museo Fabre. Poichè Montpellier venne a sua volta occupata, l’artista iniziò un periodo di latitanza per sfuggire alla STO, durante il quale non dipinse più.
Solo nel 1946 poté dedicare tutto il suo tempo alla pittura. Si stabilì quindi nella periferia di Parigi. I suoi dipinti in cui domina il nero sono astratti e scuri. Si notano subito perché si discostano dalla pittura semifigurativa e coloratissima del dopoguerra.
Trovò poi un laboratorio a Parigi, in rue Schoelcher, vicino a Montparnasse. Nel 1948 partecipò a mostre a Parigi e in Europa, in particolare alla “Französische abstrakte malerei” in diversi musei tedeschi. È di gran lunga il più giovane di questo piccolo gruppo di pittori che comprende i primi maestri dell’arte astratta, Kupka, Domela, Herbin, ecc. Il poster è realizzato con uno dei suoi dipinti in bianco e nero.
Il 1949 è contrassegnato da una mostra personale a Parigi, alla galleria Lydia Conti, e da mostre collettive a New York, Londra, San Paolo e Copenaghen.
Dal 1949 al 1952, produce tre scenografie teatrali. In questo periodo realizza le prime incisioni presso la bottega di Lacourière.
Altre mostre collettive presentate a New York viaggiano poi in diversi musei americani. È il caso di “Advancing French art” (1951), “Younger European artists” Museum Guggenheim (1953) e “The new Decade”, Museum of modern art (1955).
Espone regolarmente alla Kootz Gallery, New York, e successivamente alla Galerie de France, Parigi.
Dai primi anni ’50, il successo pieno. Sue opere vengono acquisite dalla Phillips Gallery, Washington, dal Guggenheim Museum e dal Museum of Modern Art, New York, dalla Tate Gallery, Londra, dal National Museum of Modern Art, Parigi, dal Museu de arte moderna, Rio- de Janeiro, ecc… Oggi, Pierre Soulages è rappresentato in più di 110 musei in tutti i continenti con più di 230 dipinti.
Nel 1960 vengono organizzate le prime mostre retrospettive nei musei di Hannover, Essen, Zurigo, L’Aia.
Nel 1966-1968, al suo lavoro vengono dedicate diverse nuove retrospettive, in particolare al Museum of Fine Arts di Houston (1966) dove per la prima volta “tende” le sue tele con cavi d’acciaio, tra pavimento e soffitto. Nel 1968 realizza con il laboratorio Mégard una parete in ceramica per un edificio a Pittsburgh.
Nel 1979 espone al MNAM – Centre Georges Pompidou i suoi primi dipinti a pigmento singolo. Ha lavorato molto sulla riflessione della luce da parte degli stati superficiali del nero. Questa luce pittorica, che nasce dalla differenza tra due tenebre e che porta con sé un grande potere di emozione e grandi possibilità di sviluppo, sarà poi chiamata “luce nera” e “outrenoir”. Dal 1987 al 1994 ha realizzato le 104 vetrate della chiesa abbaziale di Conques.
Tra il 1994 e il 1998, avviene la pubblicazione dei 3 volumi del catalogo ragionato “Soulages, opera completa: dipinti”, di Pierre Encrevé, Editions du Seuil, Parigi.
In questo periodo vengono dipinte altre opere nelle quali ritmo, spazio e luce nascono dal contatto violento del bianco e nero sull’intera superficie della tela, altra luce pittorica.
È il primo artista vivente invitato ad esporre al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, poi alla Galleria Tretyakov di Mosca (2001).
Legato alla sua terra natale, Soulages, nel 2005, con la moglie Colette, compie una donazione eccezionale alla Comunità di Greater Rodez: 500 pezzi, tra cui tutta l’opera incisa (incisioni, litografie, serigrafie), il lavoro preparatorio per la pittura vetrate di Conques, dipinti su tela e su carta (un set unico, comprendente gouaches, inchiostri e macchie di noce), documentazione, libri, fotografie, film, corrispondenza…
Nel dicembre 2012, Pierre Soulages e sua moglie fanno una nuova donazione alla comunità urbana di Grand Rodez: 14 nuovi dipinti che coprono il periodo dal 1946 al 1986. Una donazione quindi stimata in 6,8 milioni di euro che consente al museo Ruthenian di ospitare la quasi totalità delle opere del pittore, anche quelle prodotte in periodi molto rari, che fanno di questa istituzione la più grande collezione di Soulages del mondo.
Il museo Soulages di Rodez è stato inaugurato nel maggio 2014 con l’inaugurazione della prima mostra temporanea “Outrenoir in Europe, museum