Ha lavorato molto sulla riflessione della luce da parte degli stati superficiali del nero. Questa luce pittorica, che nasce dalla differenza tra due tenebre e che porta con sé un grande potere di emozione e grandi possibilità di sviluppo, sarà poi chiamata "luce nera" e "outrenoir". Dal 1987 al 1994 ha realizzato le 104 vetrate della chiesa abbaziale di Conques.
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E' nota soprattutto per i suoi grandi quadri di silhouette nere, che riprende, sotto il profilo tecnico dalle pratiche d'arte applicata viennesi e parigine, un tempo utilizzate per realizzare rapidamente ritratti di profilo. Il bianco e il nero posti in contrasto assoluto, in un'inconciliabilità cromatica, le carte decoupé con una violenta delineazione del tracciato ritagliate, i formati ampi,la ripresa di immagini di antiche fiabe trasformate in luoghi della violenza conferiscono a questa artista una notevole potenza.Oggetto del suo esame sono soprattutto le tensioni tensioni razziali in America, le repressioni compiute dal potere, la violenza di genere e la sessualità.
I cippi possono essere considerati simulacri del dio Sur/Suri (termine che potrebbe significare il Nero o del Nero) o, se rinvenuti in tombe (dove però non è documentata la raffigurazione del fulmine), ‘sostituti’ dell’immagine del defunto
I neri tonali, le croci e una ricerca che fa sintesi della spiritualità medievale. Immagini che hanno caratterizzato più di un ventennio di lavoro di Giancarlo Cerri, che non ha mai smesso di pensare la pittura, anche quando nel 2005 una grave forma di maculopatia lo ha costretto a smettere di dipingere per oltre dieci anni
Colore del paradosso, il nero è un'assenza di luce, un vuoto, una somma gioiosa di tutti i colori, un bagliore? Fin dall'inizio, la mostra immerge il visitatore in un'esperienza familiare oscura grazie a una sala dedicata a uno dei fenomeni naturali del buio che ha maggiormente catturato l'attenzione degli artisti: la notte. Quando scende la notte, sublime, sorge una terribile bellezza (Vernet, Deperthes), appare un mondo senza limiti (Fontana)
Dalla Rivoluzione francese all'abolizione della schiavitù nel 1848 e dalla rivolta degli schiavi a Saint-Domingue (Haiti) nel 1791 all'emergere del movimento Négritude negli anni '30, questo periodo che dura da quasi un secolo e mezzo ha visto prima tendere le tensioni, le lotte e i dibattiti causati dalla nascita della democrazia moderna e di conseguenza ha caricato e alimentato il mondo delle immagini e dell'arte. Nonostante tutti i tipi di obiezioni e ostacoli, un'iconografia e un'identità nere si stanno gradualmente affermando.
L'assoluta mancanza di riflessi della vernice Kapoor, utilizzata in esclusiva dello scultore, ha prodotto una sperimentazione non voluta che ne conferma la natura insidiosamente fantasmatica. Nell'agosto 2018, un turista sessantenne italiano è finito, al museo di Porto, in un buco nero profondo 2 metri e mezzo. L'uomo, pieno di contusioni, si è salvato, ma è stato costretto a passare qualche giorno in ospedale. Probabilmente non ha visto che quel cerchio non era un enorme pois dipinto sul pavimento stesso, ma un buco verticale, le cui pareti erano completamente coperte dalla vernice di Kapoor, in grado di assorbire tutta la luce e pertanto di non dare alcun indizio visivo. L'opera esposta era "Descent in Limbo". Chi si fosse affacciato al buco nero non ne avrebbe visto la fine, come se quel pozzo verticale fosse infinito
Lo smacco, per il pittore, fu enorme, anche se le sue opere avrebbero incontrato il gusto di artisti come Rauschenberg."New York è brutale", osservò. Da quel momento egli fu oggetto di una profonda depressione che cercava erroneamente di combattere con l'alcool. Quattro anni dopo, la fine. Nel 1956 si schiantò a forte velocità contro un palo. L'incidente provocò la sua morte e quella di una donna che viaggiava con lui.
Il vecchio Tintoretto impreziosiva le tele con nero di mummia. Vermeer e Böcklin preferivano l’effetto argenteo dei neri vegetali. Il nero di stampa? Il più impuro di tutti. Un saggio di Manlio Brusatin racconta l’affascinante storia del colore dell’ombra
Alla Gagosian Gallery (555 West 24th Street, New York, fino al 24 Ottobre 2015) la mostra Ramble Drawings. L’approccio tipico di Serra, di stampo concettuale, mira soprattutto ad evitare la rigida connotazione geometrica e seriale della Minimal Art, proponendo un progressivo «prosciugamento» emozionale con equilibri sospesi, da sinuosi fogli d'acciaio che creano un percorso curvilineo, ad un rigorismo morale ed ascetico di linee bianche su campo nero: il freddo assoluto e l’ azzeramento con la forma compiuta e chiusa in se stessa.