Mummia di un adolescente di 12-13 anni trovata in pozzetto. Risale al 1200. Il recupero in un breve video

I resti del corpo sono stati portati in laboratorio dove saranno analizzati non solo per comprendere quale sia il sesso della persona sepolta, ma per raccogliere tutte le informazioni su cosa abbia fatto durante la sua breve vita, di quali malattie abbia sofferto e quale sia stata - se ciò risultasse possibile - la causa della morte

I resti di un adolescente precolombiano di 12-13 anni che visse circa 800 anni fa sono stati trovati in questi giorni nel complesso archeologico di Cajamarquilla, a Lima, da un team di ricercatori guidati dall’archeologa dell’Università San Marcos, Yomira Huamán.

Il responsabile del Progetto Archeologico di Cajamarquilla, ha riferito che i resti umani localizzati a più di due metri di profondità, in un’area funeraria dell’unità di scavo 8 del complesso archeologico, corrisponderebbero ad un adolescente di circa 12 o 13 anni, con un’altezza approssimativa di un metro e trenta centimetri.

“L’individuo, di cui per ora non si conosce il sesso, sarebbe vissuto nel tardo periodo intermedio (1200-1400 d.C.), probabilmente come abitante della cultura Lima o Yshma. – scrive l’organo di informazione universitario – Come spiegato da Yomira Huamán, la sabbia grossolana della zona, con elevate componenti saline, avrebbe generato un naturale processo di mummificazione, che ha permesso a braccia, avambracci ed entrambe le gambe di trattenere resti di pelle; mentre la testa, separata dal corpo, conserva ciocche di capelli. A livello della mascella si possono ancora vedere parte dei denti”.

Da parte sua, il responsabile delle unità di scavo 5 e 8 del complesso archeologico, Jorge Pérez, ha evidenziato il fatto che è la prima volta che un individuo viene scoperto all’interno di una matrice funeraria dell’unità 8, il cui accesso era coperto da un tapial (roccia fangosa).

Tra i corredi rinvenuti accanto al corpo, una boleadora (arma di pietra), un mate (piatto), un ago di rame, materiale tessile (con il quale è stato avvolto il corpo) e resti botanici, come mais e peperoncino.

I resti del corpo sono stati portati in laboratorio dove saranno analizzati non solo per comprendere quale sia il sesso della persona sepolta, ma per raccogliere tutte le informazioni su cosa abbia fatto durante la sua breve vita, di quali malattie abbia sofferto e quale sia stata – se ciò risultasse possibile – la causa della morte. I lavori e gli studi nell’area fanno parte del cosiddetto Progetto Archeologico Cajamarquilla dell’Università Nazionale di San Marcos, il cui direttore è Yomira Huamán. In questa fase del progetto, iniziata a dicembre dello scorso anno e che si concluderà a dicembre 2023, si prevede di lavorare su 23 unità di scavo. Ad oggi sono state scavate tre unità e altre quattro sono in corso.

I membri del team responsabile della recente scoperta a Cajamarquilla sono gli archeologi di San Marcos Yomira Huamán, Jorge Pérez, Fabiola Kupa, Xavier Huamán e Alicia Flores; così come gli archeologi dell’Università Nazionale San Cristóbal de Huamanga (Ayacucho): Wilton Sedano e Ruth Escalante. Allo stesso modo, gli operai Johan Villantor e Dan López.

Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz