Archaeological discoveries
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di Redazione
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Al Bahnasa, 08 gennaio 2024 – Una nuova scoperta archeologica in Egitto è stata annunciata poco fa dal Ministero egiziano per il turismo e le Antichità. Sono state portate alla luce tombe – scolpite nella roccia e risalenti all’epoca tolemaica e romana – mummie, bare, maschere dipinte e statue in terracotta. Questi reperti, trovati in un nuovo sito di Al Bahnasa, sono stati rivenuti dalla missione archeologica spagnola dell’Università di Barcellona e dell’Istituto Vicino Oriente. I due team sono guidati da Mayla Mascorro e da Esther Ponce Milado. La zona, conosciuta dagli studiosi con il nome antico di Ossirinco od Oxyrhynchus, si trova nel Medio Egitto, a circa 160 chilometri a sud-sud- ovest del Cairo, nel Governatorato di Minya.
Adel Akasha, capo dell’Amministrazione Centrale per l’Archeologia dell’Egitto Centrale, ha parlato di un gran numero di mummie avvolte in rotoli colorati, alcune delle quali dotate maschere funebri dipinte. All’interno della bocca di due di esse sono state trovate una lingua d’oro e una nota filastrocca di epoca romana che veniva recitata o scritta per preservare i defunti.
Gamal Al-Samastawi, direttore generale dell’Archeologia dell’Egitto Centrale, ha detto che le tombe si trovano in un pozzo di pietra che termina con una porta chiusa da mattoni crudi. L’entrata – una volta rimossi i mattoni – conduce ad un grande cavità, all’interno della quale sono state trovate bare vuote. All’interno di un’altra cavità, che risultava chiusa, sono state rinvenute mummie coperte di cartone colorato. Ben 23, in questo punto, le mummie fuori dalle bare. Quattro le bare antropomorfe. All’interno di una di esse sono state trovate due mummie e piccole bottiglie di profumo femminile.
Hassan Amer, professore di archeologia dell’Università del Cairo e direttore degli scavi della missione, ha dichiarato che sono stati pure scoperti blocchi di pietra appartenenti a un edificio distrutto, molti dei quali decorati con dipinti di piante, grappoli d’uva e branchi di animali, stormi di uccelli – soprattutto colombi – e cobra. Il professore ha affermato che la missione proseguirà il proprio lavoro durante le prossime stagioni di scavo, cercando nuove sepolture e le evidenze che consentiranno di comprendere appieno la natura del sepolcreto.