Un sacrificio umano nella palude. Durante gli scavi, trovati i resti di una vittima sacrificale del Neolitico

L'uomo sarebbe stato trasportato nei pressi dell'acqua e forse ucciso a colpi d'ascia, nel corso di un cerimoniale che ha previsto anche la presenza di altre persone. Chi era quella vittima? Tanto potranno dire - sull'età, il sesso, lo stato di salute eccetera - i denti e le ossa. Quello che pare certo è che i luoghi paludosi erano punto di contatto con le divinità e con l'oltretomba. Ma chi veniva ucciso in nome degli dei? Erano persone appartenenti alla comunità - o come parrebbe più plausibile - nemici catturati o uomini e donne che, pur appartenendo alla comunità stessa, avevano violato una legge o infranto un tabù? Una valutazione antropologica permetterebbe di ipotizzare che la pena inflitta a un nemico o a un reo si sovrapponesse cultualmente al suo sacrificio alla divinità stessa.
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Mobili, utensili, porte romane. In mostra oltre 120 oggetti di legno lavorato che non furono annientati dal Vesuvio. Perché?

Il percorso espositivo aperto con i materiali di Ercolano alla Reggia di Portici fino al 31 dicembre dell'anno prossimo. Le opere lignee di straordinario interesse si conservarono grazie a una particolare temperatura delle ondate piroclastiche, che colpirono in modo diverso - seppur ugualmente terribile - il territorio
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Scoperta una necropoli di bambini morti di fame e di stenti durante la guerra gallica di Giulio Cesare

I giovani defunti sono stati sistemati con cura, solitamente supini, in questo spazio scavato appositamente per accoglierli. In una tomba, addirittura un cubicolo è stato scavato nella roccia calcarea per formare una sorta di cuscino sotto la testa di un bambino. Un quarto delle tombe contiene il corredo funerario, un vaso in ceramica o una fibula in ferro
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Resti del pregiato Falerno campano dei legionari romani trovati in Germania in una torre di guardia

Nella fossa trovati anche i resti di un cinghiale. Una cena con carne suina e il miglior vino per gli italici di stanza in un appostamento strategico. Identificati i timbri del vasaio. I reperti risalgono all'epoca di Augusto
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Je vois la vie en rose. Recuperati gli squillanti e gioiosi colori della Pala di Santa Lucia di Domenico Veneziano

Il dipinto è stato restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure grazie all’integrale finanziamento dell’intervento, mediante Art Bonus, da parte del mecenate Giampaolo Cagnin, che ha voluto così omaggiare la memoria della moglie Anne Marie Bauer, restauratrice impegnata nel salvataggio delle opere d’arte dopo l’alluvione che colpì Firenze nel 1966
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Ma quanta stoffa aveva questo bidello. Capolavoro inedito di Pietro Righi (1772-1839) esposto a Bologna

La mostra Un presepe "esemplare" di Pietro Righi (Bologna, 1772-1839) - visibile dal 14 dicembre 2022 al 15 gennaio 2023 presso il Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini con ingresso gratuito - consente di ammirare un inedito gruppo presepiale della Natività in terracotta dal modellato di notevole qualità, proveniente da collezione privata. Sul retro della scultura in terracotta è chiaramente leggibile una scritta tracciata sulla creta fresca, prima della cottura: «Pietro Righi/ Fece/ L'anno 1826/Li 4 ottobre/n° 5»
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Un’ara romana scoperta sotto il prato del parco dove sarà realizzata un’area per il fitness

Il ritrovamento annunciato dell'assessore Edoardo Annunci del V municipio di Roma. Il reperto è in ottime condizioni. Ripulito dalla terra e trasportato in un deposito, sarà oggetto di approfondimenti
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