Pensavano fosse una semplice statua da giardino. E’ invece una scultura di Canova. Vale 10 milioni di euro

Nel 2002 la statua venne acquistata dall'attuale proprietario in una vendita di statue da giardino e oggetti architettonici, per una cifra equivalente a 6mila euro. Solo di recente è stata ristabilita la paternità della splendida opera, che andrà all'asta in luglio da Christie's


Antonio Canova (Possagno 1757-1822 Venezia)
Maddalena Giacente (Maddalena distesa)
marmo, 1819-1822
75 x 176 x 84,5 cm (29½ x 69¼ x 33¼ in.)

La casa d’aste Christie’s ha annunciato la scoperta di una scultura di Antonio Canova – realizzata tra il 1819 e il 1822, poco prima della morte dall’artista italiano – che rappresenta Maddalena giacente, capolavoro perduto del grande scultore. L’opera era stata scolpita per il Primo Ministro inglese. Nel passaggio delle generazioni i proprietari si erano avvicendati e l’opera era stata considerata una semplice statua da giardino, una sorta di pezzo di arredamento per esterni verdi. Per gli storici dell’arte – che avevano a disposizione il modello in gesso conservato nel Museo di Possagno – la statua era perduta. Vent’anni fa, questa scultura molto sporca e forse impiastrata da una patina bituminosa, stata venduta per 5.200 sterline (poco più di 6mila euro) a un’asta di statue da giardino nel Sussex, in Inghilterra.

L’opera è stata indagata recentemente. La paternità documentata. La scultura sarà messa all’asta in luglio, da Christie’s con una stima compresa tra 5 milioni di sterline (5 milioni e 938mila euro) e 8 milioni di sterline (9milioni 500mila euro). Non va dimenticato che il 2022 è l’anno di commemorazione del bicentenario della morte di Canova.

La scultura – che fu commissionata da Lord Liverpool (1812- 1827) – sarà in mostra per la prima volta presso la sede di Christie’s a Londra il 19 e 20 marzo; poi a New York, dall’8 al 13 aprile. Successivamente sarà trasferita a Hong Kong, dal 27 maggio al primo giugno, prima di tornare a Londra per tre settimane e successivamente collocata in sarà pre-vendita dal 2 al 7 luglio.

Mario Guderzo, studioso di spicco del Canova, già Direttore del Museo Gypsotheca Antonio Canova e del Museo Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa ha commentato: “È un miracolo che l’eccezionale capolavoro, perduto da tempo, di Antonio Canova, la “Maddalena giacente”, sia stato ritrovato, a 200 anni dal suo completamento. Quest’opera è ricercata dagli studiosi da decenni, quindi la scoperta è di importanza fondamentale per la storia del collezionismo e la storia dell’arte”.

Donald Johnston, capo della Sezione scultura internazionale di Christie’s, ha detto che “la riscoperta del capolavoro perduto di Canova è immensamente emozionante ed è un momento clou dei miei oltre 30 anni di carriera sul campo. Questa scultura rappresenta una commissione ampiamente documentata. La Maddalena, fu poi posta all’asta da Christie’s nel 1852. In seguito cadde nell’oblio e andò perduta agli studiosi prima di essere recentemente riscoperta”.

La Maddalena giacente occupa un posto importante nel canone della scultura occidentale come uno degli ultimi due marmi – insieme all’Endimione – eseguiti da Canova. La Maddalena è il culmine dei suoi studi sulla forma umana e nasce da un confronto con Gianlorenzo Bernini (1598-1680). Una rimeditazione – quasi in chiave già romantica – della scultura berniniana della Beata Lodovica Albertoni (S. Francesco in Ripa, Roma).

La statua venne commissionata – come dicevamo – nel 1819 dal primo Ministro, Lord Liverpool. Canova realizzò un primo modello in gesso per la Maddalena giacente, che ora è conservato al Museo Gipsoteca di Possagno, datato ‘1819 nel mese di settembre’. Canova espose il modello nel suo studio nell’ottobre dello stesso anno e, il mese successivo, scrisse in una lettera all’amico Quatremère de Quincy: “Ho esposto un altro modello di una seconda Maddalena distesa a terra, e quasi svenuta per l’eccessivo dolore della sua penitenza, un argomento che mi piace molto, e che mi ha dato numerose indulgenze e lodi molto lusinghiere”. Uno di questi ammiratori fu lo scrittore, poeta e paroliere irlandese dell’epoca, Thomas Moore, che così scrisse: «Mi giaceva a vedere la sua ultima Maddalena, che è divina: coricata in tutto l’abbandono del dolore; e l’espressione del suo viso, e la bellezza della sua figura . . . sono la perfezione » (novembre 1819, in Memorie, diario e corrispondenza , pubblicato nel 1853).

Nel 1828, appena sei anni dopo il completamento della scultura, il committente, Lord Liverpool, morì. Titolo e proprietà di Lord passarono a suo fratello, Charles. Nel 1852, in seguito anche alla morte di quest’ultimo, la scultura fu posta all’asta alla Fife House, Whitehall, a Londra. “La statua celebrata della Maddalena del Canova” – è scritto nel catalogo – è “una delle opere più belle e rifinite di Canova”. Era nella collezione di Lord Ward (poi conte di Dudley) – uno dei più eminenti collezionisti del suo tempo – nel 1856 quando fu esposta in mostra all’Egyptian Hall, Piccadilly, Londra, così come nella mostra d’ arte di Manchester del 1857, inaugurata dal Principe Alberto. E in occasione di questa mostra essa fu fotografata per la prima volta.

Dopo la morte di Lord Ward, la sua proprietà e la sua collezione passarono a suo figlio che nel 1920 vendette la grande casa, Witley Court, e l’intero contenuto a Sir Herbert Smith, un produttore di tappeti. Fu a questo punto che l’attribuzione al Canova sembra essere andata perduta. A seguito di un disastroso incendio che distrusse gran parte della corte, la scultura passò di nuovo di mano. Nel 1938 andò all’asta ma non fu attribuita a Canova. Venne catalogata come “figura classica”.

È stato ora accertato che il marmo – ormai privo di qualsiasi attribuzione – fu, in quella occasione, acquistato da Violet van der Elst, un’eccentrica imprenditrice e attivista, famosa ai suoi tempi, ma ora in gran parte dimenticata – che ha costruito e perso una fortuna. Le sue numerose case furono vendute e la sua vasta collezione di arte e oggetti d’antiquariato fu dispersa, in gran parte per sostenere il suo attivismo umanitario. La Maddalena era nel giardino della casa di Violet van der Elst, in Addison Road, Kensington, dove rimase anche dopo la vendita della proprietà, nel 1959, a un mercante d’arte locale. Si dice che sia stata poi venduta di nuovo con la casa, alla fine degli anni ’60. Nel 2002 la statua venne acquistata dall’attuale proprietario in una vendita di statue da giardino e oggetti architettonici, per una cifra equivalente a 6mila euro. Solo di recente è stata ristabilita la paternità della splendida opera.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz