Pensionato trova nel campo una moneta romana d’argento di Traiano. Il pezzo va all’asta il 22 ottobre. Quanto guadagnerà e come spenderà la cifra. Tutta la storia

Qual è il valore della moneta? Com’è stata trovata? Cosa rappresenta? Dove verrà venduta? Perché è possibile venderla legalmente? Cosa aveva trovato il cercatore, in precedenza? Che resti romani ci sono nella zona? In questo articolo rispondiamo a tutte queste domande relative all’asta del prossimo 22 ottobre 2024.

IMPERO ROMANO – Nel novembre del 2022, in un campo situato a Little Grandsen, nel Cambridgeshire, in Inghilterra, è stata rinvenuta una moneta d’argento emessa dall’imperatore Traiano nel 107 d.C. E’ un denario. Il suo scopritore, Paul Capewell, 59 anni, ex costruttore edile, in pensione, ha trascorso più di 40 anni nella ricerca di tesori con il suo metal detector, una passione ereditata dal padre. Questa particolare moneta rappresenta la scoperta più emozionante della sua lunga carriera di cacciatore di tesori. Ora, l’antica moneta sarà messa all’asta il 22 ottobre 2024 da Noonans Mayfair, con un prezzo stimato tra 5.000 e 6.000 sterline. Normalmente il prezzo di stima, per oggetti particolari, può essere ampiamente superato, specie se viene ingaggiata una sfida tra acquirenti.

 “Ho visitato lo stesso campo per più di 20 anni e ho trovato alcune monete romane e medievali, ma questa è la mia scoperta più emozionante, finora” dice Paul Capewell, che prosegue il racconto, ricordando quel giorno: “Stavo utilizzando il mio metal detector Equinox 800. Ho cercato senza trovare nulla di particolare. L’apparecchio ha segnalato solo poche cartucce di fucile, abbandonate nel terreno. Non sembrava una gran giornata, quindi ho deciso di tornare alla mia auto parcheggiata a lato del campo, lasciando il rilevatore acceso. A soli cinque metri di distanza dalla macchina, ho ricevuto un segnale e, a una profondità di 8 pollici – circa 20 centimetri – , ho trovato questa moneta romana d’argento. Non mi sono reso conto di quanto fosse rara la moneta finché non ho mostrato le fotografie a un commerciante di numismatica”.

Il contesto del ritrovamento

Nei campi di Little Grandsen, un tranquillo villaggio del Cambridgeshire, sono avvenute, nel recente passato, piccole, ma interessanti scoperte archeologiche, negli anni, che testimoniano la presenza di insediamenti romani nella regione. Nonostante non sia stato un centro di grande rilevanza nell’antichità, Little Grandsen e le aree circostanti sono stati toccati dall’espansione dell’Impero Romano in Britannia, quando Traiano governava e l’impero stava all’apice del suo potere.

La scoperta di Paul Capewell aggiunge un nuovo tassello alla storia archeologica della regione, che già in passato ha rivelato tracce di occupazione romana, inclusi resti di ville, strade romane e monete. Tuttavia, questa moneta in particolare è unica per il suo raro stato di conservazione e per il suo importante valore storico.

Paul Capewell può vendere la moneta all’asta, dopo aver seguito correttamente le semplici procedure, previste dalla legge britannica. Aveva chiesto autorizzazione all’esplorazione al proprietario del campo. Aveva segnalato la scoperta all’autorità giudiziaria. Poiché il pezzo non interessava a istituzioni pubblici o musei – che avrebbero potuto acquistarla, con diritto di prelazione, a prezzo di mercato – ha ottenuto dal coroner il nulla osta. Quindi la moneta potrà essere venduta. Ciò, in Italia, non sarebbe possibile.

La moneta di Traiano: rarità e significato

La moneta d’argento rinvenuta appartiene a una serie emessa da Traiano nel 107 d.C., un periodo in cui l’imperatore decise di ritirare dalla circolazione le monete repubblicane usurate. Traiano, noto per le sue grandi conquiste e per aver ampliato l’impero fino alla sua massima estensione, decise di emettere monete che celebrassero eventi e momenti chiave della storia romana o simboli della potenza storica della città.

La moneta presenta sul dritto il busto di Giunone Moneta, la dea della moneta e della ricchezza, mentre sul rovescio sono raffigurati strumenti per la coniazione: pinze, martello e coni. Questa immagine richiama una moneta emessa dal monetiere Tito Carisio nel 46 a.C., durante l’epoca repubblicana. Tito era un sostenitore di Giulio Cesare e la scelta di Traiano di rievocare quel design antico mostra la volontà dell’imperatore di sottolineare la continuità del potere romano.

Secondo Nigel Mills, specialista di monete presso Noonans, questa moneta è estremamente rara: solo due esemplari simili sono stati messi in vendita negli ultimi 25 anni. Mills ha sottolineato come tali monete siano non solo oggetti da collezione, ma veri e propri reperti che raccontano la storia dell’Impero romano e della sua straordinaria capacità di controllo monetario.

Ritrovamenti romani nei dintorni

Little Grandsen, pur essendo un piccolo villaggio, non è lontano da importanti siti romani che contribuirono alla romanizzazione della Britannia. Tra i centri principali della regione, vi è Cambridge, nota nell’antichità come Duroliponte, un insediamento romano di grande rilievo lungo la via Ermine Street, una delle principali arterie romane in Inghilterra.

A Cambridge sono stati rinvenuti numerosi resti, tra cui strade lastricate, edifici e, ovviamente, monete. Le ville romane nei pressi di Cambridge dimostrano come l’area fosse un punto strategico per le attività agricole e commerciali durante il periodo romano. La vicinanza di Little Grandsen a queste vie di comunicazione potrebbe spiegare la presenza di reperti come quello scoperto da Paul Capewell, suggerendo che l’area fosse parte di una rete di scambi e traffici durante il II secolo d.C.

Il valore storico e la vendita

La vendita di questa moneta di Traiano non rappresenta solo un evento per i collezionisti di monete antiche, ma anche un momento significativo per la comunità archeologica. L’emissione limitata di questa moneta e il suo raro stato di conservazione ne fanno un oggetto di grande interesse. La stima per la vendita all’asta è fissata tra 5.000 e 6.000 sterline, ma potrebbe superare queste cifre grazie al suo fascino unico.

Paul Capewell dividerà il ricavato con il proprietario del terreno su cui la moneta è stata rinvenuta, e spera di poter utilizzare i suoi guadagni per acquistare un nuovo metal detector o per le spese che dovrebbe affrontare per un intervento al cuore, dopo aver subìto un infarto.

Chi era Traiano

Traiano, nato nel 53 d.C. in una famiglia di origini italiche a Italica, nella provincia romana della Betica (odierna Spagna), fu il primo imperatore romano non nato in Italia. Salì al trono nel 98 d.C., succedendo all’imperatore Nerva, e governò fino alla sua morte nel 117 d.C. Il suo regno è spesso considerato uno dei periodi di maggiore prosperità e espansione dell’Impero Romano.

Traiano è noto soprattutto per le sue conquiste militari, in particolare le campagne in Dacia (nell’attuale Romania), che culminarono con la creazione di una nuova provincia romana. Queste vittorie furono immortalate nella celebre Colonna Traiana a Roma, un monumento che celebra le sue imprese militari. Sotto il suo governo, l’Impero Romano raggiunse la sua massima estensione territoriale, includendo la Mesopotamia e parti dell’Arabia.

Oltre alle sue capacità militari, Traiano fu anche un grande riformatore. È ricordato per le sue opere pubbliche, tra cui l’ampliamento del Foro di Traiano a Roma, che comprendeva una basilica e una grande biblioteca. Traiano adottò anche politiche volte a migliorare le condizioni sociali nell’impero, tra cui l’assistenza ai poveri e un programma alimentare per i bambini.

Traiano fu molto amato sia dalle élite che dal popolo romano per la sua giustizia e il suo impegno nel governare per il bene di tutti. Dopo la sua morte, il Senato romano lo deificò, un onore che sottolinea la grande stima di cui godeva.

Condividi l'articolo su:
Redazione
Redazione

Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa