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Una passeggiata nel bosco, la terra smossa dai cinghiali. Ed ecco cosa trovano: vaso con 5mila monete medievali


di Federico Bernardelli Curuz

“Dopo un lungo periodo in cui non sono uscito a rilevare per mancanza di tempo – dice il rumeno Raoul Vlad Suta – ho deciso, nei giorni scorsi, di svagarmi un po’ con Silviu Tamas e Ionut Vlad. Così siamo partiti in auto per una normale giornata di relax e allo stesso tempo per un’avventura nella foresta. Per la verità mi aspettavo che l’avventura si rilevasse per un eccesso di insetti molesti, che si sono moltiplicati in questa stagione. Le piogge e il caldo hanno centuplicato questi fastidiosi compagni di strada”.

Un pic nic, essenzialmente. Poi, nel bagagliaio, le apparecchiature per il rilevamento dei metalli. Chissà se verranno usate. La giornata è afosa, nonostante il bel bosco ombroso. Le piogge intense che hanno colpito anche la Romania hanno inzuppato il sottobosco. Grandi pozzanghere fangose si aprono lungo sentieri e tratturi. C’è molta umidità.

E’ giorno e non dovrebbero esserci pericoli, nonostante la presenza di buche scavate dai cinghiali indichino una consistente presenza di selvatici. Ma basta ridere e fare rumore, come si fa, con un po’ di birra in corpo e con una compagnia lieta, la cui costituzione risale all’infanzia perché anche gli orsi si tengano a debita distanza.

Il pranzo, comunque è delizioso, anche se le zanzare arrivano a pungere sotto i vestiti.


“Sì, davvero un pranzo notevole per quantità e qualità. – dice Roul – il cofano della macchina era pieno di cose buone, tra cui pane maionese, pancetta, prosciutto, jaggery, kaizer, coppa affumicata, formaggio, verdure di stagione, pomodori, cetrioli, cipolle, peperoni tutti raccolti freschi dal giardino la mattina stessa. Avendo la pancia piena, abbiamo iniziato a camminare lentamente, continuando a sgranocchiare qualcosa, ma abbiamo mangiato a tal punto che facevamo fatica a piegarci, a causa della pancia che si comprimeva tra petto e cosce. In verità il desiderio era quello di fermarsi in un angolo di prato e dormire. Abbiamo comunque superato la fase critica, quando sei avvolto da una sonnolenza profonda e corri il rischio che ti venga anche il mal di testa. Camminando, il pranzo ha iniziato a essere meno invasivo. Abbiamo così provato a cercare, senza pensare che potesse essere una giornata proficua. Eravamo già contenti, così”.

In fondo i metal detector erano un gioco di complemento dell’avventura nel bosco. Le gambe hanno poi ripreso vigore e i tre hanno percorso luoghi silenziosi e incantati.

“Alla fine della giornata, ad un certo punto, ho ricevuto un segnale a bassa intensità ma stabile!.” afferma Roul –
“Uno stranissimo segnale” – aggiunge l’amico Silviu. – Avrei capito successivamente il motivo di quel segnale basso ma piuttosto esteso. Credo proprio che la pentola di ceramica fungesse da schermo frapposto tra le monete e il cerchio del rilevatore”.



Le prime monete vengono trovate tra il terriccio chiaro.

“Sembrava che un selvatico fosse passato prima di noi, magari mesi fa” – dicono i tre -. Capita che siano gli animali stessi, nello scavo con gli unghioni a gettare dietro di sè ciò che è prezioso per noi mentre, per loro, è solo un noioso impedimento. Loro cercano tuberi o vermi, che dopo le piogge si dirigono verso la superficie.

“Dopo aver individuato il punto ho messo la pala al lavoro e ho iniziato a notare una una piccola moneta d’argento, buttata lì, come come se mi fosse scivolata dalla tasca e fosse finita sul fondo sabbioso. – dice Roul – Ecco la seconda moneta, poi la terza. I miei amici mi hanno raggiunto rapidamente. Abbiamo trovato altre monete a una scarsa profondità. Poi i segnali ci hanno portato a quella che sembrava essere la bocca di un vaso. Adrenalina al massimo. Ho segnato, in base alle risposte del metal detector, un perimetro, scavando intorno all’oggetto, estraendolo con cura, insieme a alcuni pezzi di ceramica probabilmente appartenenti al vaso. Avevamo gli occhi pieni di meraviglia. Ciò che abbiamo visto ci ha fatto dimenticare la stanchezza, la pancia piena, il caldo e gli insetti.

In questo giorno memorabile e unico, abbiamo portato alla luce un tesoro monetario composto da:
-circa 4868 monete di piccolo diametro tipo ungherese; molte sono incollate e sono piccole e sottil.
-3 piatti in argento di circa 30 gr
-4 monete non identificate di diametro medio, ma appartenenti allo stesso contesto

Le monete hanno un periodo di emissione collocabile tra il 1500 e il 1550. La maggior parte di esse furono battute durante il regno di Vladislau II.
Il peso lordo delle monete, insieme al recipiente ceramico e ai residui del terreno, era di circa 4500 gr e il peso senza recipiente era di circa 3000 gr.”.
“Una scoperta del genere – conclude Roul – porta una sensazione meravigliosa. E la realizzazione di un sogno. Attendiamo i pareri degli specialisti sull’esatta identificazione delle monete.
Grazie mille ai funzionari del municipio – dove abbiamo portato il tesoro – che ci hanno aiutato a contare le monete e a compiere una prima suddivisione del materiale trovato, sotto il profilo tipologico”.

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