In poche ore, scavando, sono passati da un cerchio di pietre otturato a un pozzo, che scende e scende. Siamo sul Vallo di Adriano, in Inghilterra. L’équipe archeologica ha rimosso pietre e terreno dal centro della struttura.
“Ecco il primo sguardo all’interno del pozzo Magna. – dicono i volontari che affrontano lo scavo – Non vediamo l’ora di esplorare ulteriormente il pozzo e il suo tumulo la prossima settimana. È stato bello vedere così tanti visitatori venire per una chiacchierata con noi al bordo della trincea. Lunedì riprendono gli scavi alla Magna e i visitatori del Museo dell’Esercito Romano sono i benvenuti a fare il breve viaggio verso il sito per vedere i nostri progressi”. La Magna è un’area del Vallo di Adriano, nei pressi di Vindolanda, il forte antico anch’esso oggetto di scavi con scoperte entusiasmanti.
La zona ha una peculiarità conservativa eccezionale. Il terreno è torboso. E la torba, con l’acqua da essa contenuta, blocca la putrefazione dei materiali organici. Ciò significa che a Vindolanda sono state recuperate tavolette lignee di 1800 anni fa, utilizzate come biglietti per la corrispondenza, scarpe, calzari – di uomini, donne e bambini – e apparati di cuoio, oltre che che gli ordinari reperti di ogni scavo, come ceramiche, pietre incise e oggetti metallici.
Analogo è il terreno del Vallo.
Lo scavo del grande pozzo d’acqua misterioso inizia quando il dott. Andrew Birley, direttore degli scavi, ci accompagna attraverso la nostra nuova trincea qui a Magna,” racconta l’archeologo volontario Andrew. “Con il miglioramento del meteo a fine luglio, è stata presa la decisione di scoprire il prossimo obiettivo significativo del progetto archeologico, un pozzo in pietra di origine sconosciuta, più alto del dovuto nel campo di Magna. Situato su un tumulo alto 1,2 m che sembra emergere lentamente dal terreno mentre il campo circostante si abbassa, è stata questa caratteristica a fornire il primo indizio che il nostro clima mutevole stava avendo un impatto negativo sui resti archeologici del sito”.
Ma si tratta di una costruzione romana, medievale o più moderna? “Non compare su nessuna vecchia planimetria, illustrazione o mappa del sito. – dice Andrew – Il tumulo e l’area circostante sono stati ripuliti a mano in un solo giorno, mostrando una grande piattaforma galleggiante di argilla, larga circa 7 metri e lunga 10 metri, che sorregge il pozzo centrale rivestito di pietra di 1,1 metri x 1,1 metri. Entrambi sono circondati da un mare più ampio di torba nera e disseccante. I primi reperti dello scavo includevano molti frammenti di ceramica e vetro, la maggior parte dei quali risalenti al XIX secolo, e un breve pezzo di pipa da tabacco in argilla, niente di tutto ciò era incoraggiante per una potenziale origine romana. Tuttavia, verso la fine del primo giorno è stato recuperato un singolo frammento di bordo di dimensioni significative di mortaio romano dalla struttura del pozzo”.
Nelle prossime ore si arriverà sul fondo della struttura dove potranno essere trovati materiali scivolati o gettati in essa in tempi remotissimi. Frattanto nell’area del Vallo, non distante dal pozzo, gli archeologi continuano a trovare resti di cremazione. Soldati morti o operai che persero la vita durante la manutenzione del muro e dei suoi fortilizi?
Vallo di Adriano: una possente struttura
Il Vallo di Adriano (in latino Vallum Hadriani, in inglese Hadrian’s Wall o Roman Wall) era una imponente fortificazione in pietra, fatta costruire dall’imperatore romano Adriano nella prima metà del II secolo come confine con le tribù dei Pitti. Segnava il confine tra la provincia romana della Britannia e la Caledonia, dividendo l’isola in due parti. Il Vallo di Adriano faceva parte del limes romano e venne costruito per prevenire le incursioni delle tribù dei Pitti che calavano da nord.
Il muro rappresentò il confine più settentrionale dell’Impero romano in Britannia per gran parte del periodo di dominio romano su queste terre; era inoltre il confine più pesantemente fortificato dell’intero impero. Oltre al suo impiego come fortificazione militare, si ritiene che le porte di accesso attraverso il vallo siano servite come dogane per permettere la tassazione delle merci. Il Vallo di Adriano corre per 117 km (pari a 80 miglia romane) da Wallsend, sul fiume Tyne, alla costa del Solway Firth.
La A69 segue il percorso del muro da dove la strada inizia, a Newcastle upon Tyne, e fino a Carlisle, quindi prosegue attorno alla costa settentrionale della Cumbria. Il muro è completamente in territorio inglese, e rimane a sud del confine della Scozia per 15 km a ovest e per 110 km a est.
Il muro venne costruito inizialmente con una larghezza di 3 metri, ma le sezioni successive vennero ridotte a 2,5 m. L’altezza è stata stimata a circa 5 metri.