L’iconico dipinto del pittore romantico francese Eugene Delacroix, “La Libertà che guida il popolo”, ha recentemente subito un restauro che ha portato alla luce i suoi brillanti colori originali e ha rivelato dettagli nascosti per decenni sotto strati di vernice ossidata. Otto gli strati di vernice finale che sono stati rimossi. La stesura di vernice finale è un trattamento al quale i quadri della pittura tradizionale, dopo che sono asciutti, viene dato con il fine di potenziare la vividezza dei colori, uniformare la resa ottica e aumentare il “senso di verità” del dipinto.
La vernice finale è pure un ottimo protettore del film pittorico poiché conserva i colori originali, evita il contatto con gli agenti atmosferici e permette facili pulizie ordinarie della superficie del quadro.
Ma a causa della luce e della polvere, la vernice finale tende ad ingiallirsi e ad imbrunirsi, riducendo la vibrazione originale dei colori. Spesso perde consistenza ed elasticità. Così, specie nel passato, si provvedeva a stendere, negli anni, mani successive di vernice per rinfrescare quella vecchia che si era seccata. Così facendo si sovrapponevano più strati di un film che diventava giallastro o marrone, pur trasparente. Ora gli strati vecchi sono stati rimossi. E, finite le operazioni di pulizia, è stata steso un nuovo strato di finale fresca
La squillante acutezza cromatica era scomparsa dal quadro di Delacroix proprio a causa della sovrapposizione di più vernici finali che si erano poi ossidati. I colori accesi sono stati così recuperati, grazie al lavoro svolto dai restauratori con specifici solventi che rimuovono la vernice finale, senza intaccare la superficie dipinta. Il quadro è emerso con tutta la sua travolgente verità simbolica. Il dipinto, creato nell’ottobre del 1830, rappresenta un tributo alla libertà conquistata dalla Rivoluzione di luglio, un evento storico che ha segnato l’ascesa di Luigi Filippo I come monarca costituzionale in Francia. La figura allegorica della Libertà, raffigurata come una donna a seno nudo con un berretto frigio e un tricolore francese nella mano destra, mentre nella sinistra tiene un moschetto con baionetta, incita i parigini di diverse classi sociali a unirsi alla rivolta.
Acquistato dal Ministero degli Interni di Luigi Filippo nel 1831, il dipinto fu originariamente destinato ad essere esposto nella sala del trono del Palazzo del Lussemburgo, ma i tumultuosi eventi della rivolta antimonarchica del 1832 fecero sì che fosse ritirato dalla pubblica visione per motivi di sicurezza. Fu solo durante la Rivoluzione del 1848, che istituì la Seconda Repubblica Francese, che il dipinto tornò brevemente alla ribalta prima di essere nuovamente nascosto per la sua incolumità.
Il restauro più recente, durato sei mesi, ha coinvolto la delicata rimozione di otto strati di vernice ossidata, applicati in precedenti tentativi di ravvivare i colori del dipinto, che si erano rivelati controproducenti nel tempo, ingiallendo e oscurando i dettagli. Grazie all’analisi approfondita con raggi X, raggi UV e IR, i restauratori hanno potuto pianificare un processo di pulizia mirato, che ha portato alla luce dettagli precedentemente nascosti.
Durante il restauro, sono emersi dettagli sorprendenti, come la posizione del ragazzo con la pistola e la sottile stratificazione dei colori utilizzati da Delacroix per creare contrasto e profondità nella composizione. La tunica della Libertà, in particolare, è stata rivelata come grigio chiaro con tocchi di giallo più saturo sul busto, mentre sottolineature di blu, bianco e rosso sono state scoperte in tutta la tela, in sottili accenni alla bandiera francese. La rimozione della vernice ha permesso di vedere che il ragazzo con la pistola non corre al fianco della libertà, ma la precede lievemente come dimostra la scarpa in basso a sinistra, che prima si confondeva con le pietre del selciato.
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Benedicte Tremolieres, una delle restauratrici coinvolte nel progetto, ha descritto l’esperienza come “incantevole”, mentre la sua collega Laurence Mugniot ha sottolineato i piccoli tocchi di colore che richiamano la bandiera francese, come “l’occhio azzurro con una pagliuzza rossa” di uno dei personaggi.
Il restauro di “La Libertà che guida il popolo” non solo restituisce alla luce uno dei capolavori più iconici del Romanticismo francese, ma offre anche una nuova prospettiva sulla visione di Delacroix della libertà e della rivoluzione. Come simbolo di speranza e determinazione, il dipinto continua a ispirare e a rappresentare la lotta per la libertà e l’uguaglianza, un tema sempre attuale nella società contemporanea.