Pronta la grande statua in marmo che raffigura Alì Piccinin, bambino rapito in Toscana divenuto Pascià

La scultura da Massa Carrara all'Algeria. L'idea è partita dai docenti del liceo artistico che avevano indetto un concorso di idee e bozzetti, tra i ragazzi, attorno alla figura di quel singolare concittadino della fine del Cinquecento. La realizzatrice della scultura. La studentessa vincitrice - Giulia Vatteroni - ha poi affidato il proprio bozzetto alle sapienti mani dello scultore Alessandro Mosti, che ha scolpito il marmo

Nella Casbah di Algeri troneggia una candida moschea, costruita dal Pascià, Alì Piccinin. Alì, secondo diverse ricostruzioni, era toscano e venne rapito, da bambino, sul finire del 1500, probabilmente a Mirteto di Massa dai corsari barbareschi di Algeri e fu comprato dal Raìs Fettah Allah.

Nessuno sa come si chiamasse, da bambino. Dopo la conversione all’Islam, gli fu imposto il nome di Ali Bitchin o Piccinin, secondo la versione italiana. Un nome che iniziò a risuonare sinistramente, sulle coste dei Paesi cristiani poichè quando Alì divenne grande iniziò a imperversare nel Mediterraneo, con i corsari barbareschi. Scalò la gerarchia dei giannizzeri, divenne Raìs. Quindi fu nominato Ammiraglio della flotta navale di Algeri e Pascià. Si innamorò perdutamente della Principessa Lallahoum, la figlia del Re Ahmed Belkadi. Per conquistarne il cuore – si dice – le costruì una moschea e gliela donò come regalo di nozze. Era il 4 marzo 1622.

Per celebrare il 400esimo anniversario della costruzione della moschea (che cadrà il 4 marzo 2022), gli studenti del liceo artistico Felice Palma, hanno partecipato a un concorso di istituto, attorno alla storia di Alì, cogliendo – emotivamente – le comuni radici territoriali e pensando al futuro pascià, come a un proprio coetaneo.

I ragazzi hanno presentato bozzetti in argilla e plastilina, dopo aver letto il romanzo “Alì Piccinin. Un mortegiano Pascià di Algeri”, aver visto lo spettacolo teatrale da esso ricavato ed aver compiuto ‘passeggiate letterarie’ sui luoghi che avrebbero dato i natali ad Alì (Mirteto, Borgo del Ponte, Massa).

Durante la mostra – patrocinata dalla Provincia di Massa-Carrara e dall’Ambasciata di Algeria in Italia allestita al Palazzo Ducale di Massa, una giuria di esperti (fra i quali l’Ambasciatore di Algeria in Italia) ha decretato il bozzetto vincitore, che è stato preso a modello per realizzare una statua in marmo bianco da donare alla città di Algeri.
La realizzatrice della scultura vincitrice, Giulia Vatteroni, ha poi affidato il proprio bozzetto allo scultore Alessandro Mosti.

La scultura è pronta. E nelle scorse ore è stata oggetto del saluto congiunto dei ragazzi e di tante autorità, prima della partenza per l’Algeria. Sarà installata al Palazzo dei Raìs, Centre des arts et de la culture-Bastion 23, boulevard Amara Mohamed Rachid, Algeri, nell’edificio in cui era cresciuto Ali, nell’area antistante la Moschea di Alì Piccinin, in occasione della celebrazione dei 400 anni dalla costruzione di quest’ultima che sarà celebrata, come dicevamo, il prossimo 4 marzo.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz