Per annaffiare aveva collocato nel campo un lungo tubo nero, con fori. Non avrebbe mai immaginato che l’acqua avrebbe reso morbido il terreno e che si sarebbe aperta una piccola voragine.
Tutto è accaduto quando un contadino ha parcheggiato l’auto in quel punto. Egli ha sentito il terreno avvallarsi sotto una delle ruote ed è riuscito a innestare la retromarcia per togliersi dall’impaccio. E’ bastato poco per capire cosa fosse successo. Da sopra ha visto questa immagine.
Nel 2018 è stata così rinvenuta a Creta tomba a camera risalente al tardo periodo minoico, situata nei pressi di Ierapetra, nella parte orientale dell’isola, a una profondità di oltre 2,5 metri. All’interno della tomba, perfettamente conservata, sono stati trovati i corpi di due uomini minoici dell’età del bronzo, insieme a ceramiche finemente dipinte che indicano un passato relativamente ricco per la famiglia sepolta.
La tomba, sigillata dietro un muro di pietra, è datata tra il 1400 e il 1200 a.C., circa 3.400 anni fa. La camera funeraria era suddivisa in tre nicchie e conteneva due larnakes, bare di argilla decorate con motivi astratti o scene religiose. Ciascuna larnax conteneva uno scheletro disposto in posizione accovacciata, accompagnato da una ciotola e 14 vasi rituali greci di alta qualità. (l’articolo prosegue sotto)
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Nonostante la ricchezza dei reperti, la tomba non appartiene al tipo a tholos a cupola, comune tra i minoici più ricchi. La sua ubicazione nella regione montuosa di Ierapetra è particolarmente notevole, poiché gli insediamenti minoici sono solitamente più diffusi nelle pianure del paese.
La civiltà minoica, centrata sull’isola di Creta, è nota per la sua architettura monumentale e la sua arte vibrante. Iniziata intorno al 3100 a.C. dalla cultura neolitica locale, si sviluppò in insediamenti urbani complessi a partire dal 2000 a.C. Dopo il 1450 a.C., cadde sotto il dominio culturale e forse politico dei greci micenei, dando vita a una cultura ibrida che perdurò fino al 1100 a.C. circa. I palazzi minoici, come quelli di Cnosso e Festo, costruiti con corti rettangolari e ali a più piani, erano destinati a scopi religiosi ed economici, suscitando ancora oggi dibattiti sulla loro esatta funzione nella società minoica.