Questo campo misterioso. Una pietra verticale, zolle ad onde. Cos’è. Gli archeologi scavano e scoprono un mondo favoloso e inquietante. Entra

Barche sepolte? Gioielli e pendenti? Cani sepolti in buche circolari? Signore d’altri tempi? Scheletri sul ponte della nave? Dove conduce questo percorso?

E’ ora di bilancio per le indagini archeologiche di un campo impegnativo. Riavvolgiamo il filo del tempo, raccontando tutte la vicenda che arriva fino ai giorni nostri.

Nel 2017, gli archeologi iniziarono un’indagine a Tvååker, nella regione dell’Halland, Svezia, con l’intento di esplorare un insediamento dell’età della pietra. C’erano menhir e tracce di materiali preistorici. Tuttavia, quello che scoprirono andò ben oltre le aspettative. Sotto un prato dalle zolle a onde c’è un vasto cimitero vichingo – con vecchie navi utilizzate come monumenti funerari – che ha permesso di ottenere nuove informazioni sull’epoca e la cultura di questo popolo.

L’archeologo Anders scopre la tomba 19 durante gli scavi. Foto: Arkeologerna CC BY

Il cimitero, situato strategicamente lungo importanti vie di comunicazione, ha rivelato una complessità e una ricchezza di ritrovamenti inaspettata. Durante le ricerche, sono state rinvenute ben 139 tombe contenenti ossa umane e animali, gioielli, ceramiche e altri manufatti.

Un dettaglio particolarmente affascinante è la scoperta di tre grandi relitti di navi e un tumulo a forma di nave, che fanno pensare a rituali funerari legati alla navigazione, elemento centrale della cultura vichinga.

La scoperta: un cimitero nascosto sotto il terreno arato

Le condizioni del sito hanno reso difficile l’interpretazione iniziale. Il terreno, infatti, era stato arato, nei decenni. I trattori avevano cancellato gran parte delle sovrastrutture visibili in superficie. Questo ha costretto gli archeologi a scavare più a fondo, dove hanno individuato i resti delle tombe. Petra Nordin, responsabile del progetto, spiega:
“Abbiamo dovuto interpretare tutto dal basso perché il sito era così lacerato, ma abbiamo trovato falò e, tra le altre cose, quello che abbiamo interpretato come un relitto di 50 metri di lunghezza”.

L’archeologa Petra Nordin esamina una delle tombe, la numero 20. Foto: Arkeologerna CC BY

Una delle particolarità di queste tombe è la presenza di resti di cani, spesso associati a sepolture umane. Secondo Nordin, questo potrebbe indicare che i cani accompagnavano i defunti nel loro ultimo viaggio. Le ossa di cani sono state ritrovate all’interno di segni di falò rotondi, mentre quelle umane in falò più grandi e oblunghi, suggerendo rituali distinti per persone e animali.

Le tombe: cremazione e resti animali

Molte delle tombe contenevano ossa umane e animali bruciate. I ritrovamenti includono anche oggetti personali come fibbie per costumi, fibule, ceramiche e monete, tra cui una rara moneta araba d’argento – una moneta vagante – risalente al periodo compreso tra il 795 e l’806 d.C. Questo dettaglio è significativo poiché indica contatti commerciali tra i vichinghi e il mondo islamico, dimostrando l’ampia rete di scambi in cui erano coinvolti.

Pendente dorato che rappresenta un uccello, trovato in una delle tombe. @ Foto: Arkeologerna CC BY

Uno degli aspetti più sorprendenti è la scoperta di numerose ossa di animali, inclusi cani, bovini e maiali, spesso associati a resti umani. Nordin aggiunge:
“Dopo che i morti venivano bruciati, vi venivano posti sopra gli animali incombusti, prima di chiudere definitivamente le tombe. I più comuni erano i bovini come le mucche, e probabilmente si tratta di sacrifici alimentari”.

Mistero irrisolto: dove vivevano queste persone?

Nonostante le scoperte straordinarie, resta un grande mistero: dov’erano vissute le persone sepolte in questo cimitero? Gli archeologi ipotizzano che vi fosse un villaggio vicino, forse una stazione commerciale nell’area di Gamla Köpstad o nel porto di Galtabäck. Tuttavia, nessuna traccia chiara di insediamenti è stata ancora trovata. Questo aspetto continua a suscitare domande e stimolare ulteriori ricerche.

L’archeologo Nordin sottolinea l’unicità del progetto, dichiarando:
“Abbiamo dovuto interpretare tutto dal basso, e c’è una grande attenzione ai luoghi di cremazione. È stato spesso problematico decifrare ciò che appariva quando ripulivamo le masse terrestri, ma ogni nuovo ritrovamento ci avvicina a una comprensione più completa della storia di questo luogo”.

L’indagine continua, e gli archeologi sperano di svelare ulteriori dettagli su questo affascinante capitolo della storia scandinava.

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa