Archeologi dell’Università di Cambridge hanno ricostruito – grazie al Dna, all’analisi ossea e alla proiezione del teschio – vita, origini, mestiere e volto di un uomo vittima di una crocifissione romana. Le conclusioni dello studio sono state comunicate in queste ore, mentre il ritrovamento è dello scheletro avvenuto nel 2017 a Fenstanton, nel Cambridgeshire, e offre un’illuminante finestra sulla vita di un individuo che ha subito una fine straordinariamente terribile.
Lo scheletro dell’uomo, con un grosso chiodo infisso nel tallone, è stato trovato insieme ad altre sepolture risalenti al III e IV secolo, in un insediamento romano precedentemente sconosciuto. Corinne Duhig, specialista in osteologia dell’Università di Cambridge, ha dichiarato che questo è un ritrovamento “quasi unico” e ha suscitato grande interesse negli esperti.
La ricostruzione del volto è stata presentata in un programma della BBC Four, che ha esplorato dettagli della vita di questa vittima della crocifissione romana. La scoperta rappresenta un importante passo avanti nella comprensione di questa pratica brutale, comunemente associata a figure storiche come Gesù Cristo.
Secondo la Duhig, prima di Fenstanton, i resti romani crocifissi sono stati rinvenuti solo in Israele. La particolare conservazione del teschio e la presenza del chiodo nel tallone hanno permesso un’analisi approfondita di questo caso quasi unico.
La vittima mostra segni di sofferenza pregressa, con altre ferite evidenti, e segni di infezione o infiammazione alle gambe. Nonostante la crudezza della crocifissione, gli archeologi ritengono che l’uomo sia stato consegnato alla sua comunità per una sepoltura normale.
L’analisi dei resti ha rivelato che l’uomo ha trascorso l’intera sua vita nella zona del Cambridgeshire, e probabilmente era caratterizzato da capelli e occhi castani. La sua presunta occupazione era quella di un lavoratore manuale, coinvolto forse nella lavorazione del midollo osseo per la produzione di candele o saponi, come suggerito dalle numerose ossa animali trovate sul sito.
La ricostruzione facciale è stata effettuata dal professor Joe Mullins della George Mason University, Virginia, USA, che ha definito il teschio come “di gran lunga il più interessante su cui abbia mai lavorato nella mia carriera”.
L’insediamento di Fenstanton è stato scoperto da Albion Archaeology durante gli scavi del 2017, inizialmente parte di un progetto di sviluppo residenziale. I cinque cimiteri del III e IV secolo rinvenuti contenevano le spoglie di 40 adulti e cinque bambini, alcuni dei quali appartenenti alla stessa famiglia.
Questa straordinaria scoperta getta nuova luce sulla pratica della crocifissione romana e offre uno sguardo avvincente alla vita di un individuo che ha patito una delle morti più crudeli della storia antica. Il documentario sulla scoperta, intitolato “La Crocifissione del Cambridgeshire,” è disponibile su BBC iPlayer per coloro che desiderano approfondire questa affascinante storia archeologica.