Ricordati di me, tutti i segreti sentimentali e di potere nei ritratti del Rinascimento

Importante ricognizione del Rijksmuseum finalizzata alla rilettura della "pittura dei volti" nei secoli della rinascita italiana ed europea. Un recupero della tradizione romana, nell'affermarsi di una nuova idea di persona

“Remember me” – “Ricordati di me”- è la prima grande mostra di ritratti rinascimentali internazionali nei Paesi Bassi. Un’importante occasione per confrontare le opere, capire le diverse declinazione nazionali e regionali dei soggetti e approfondire il ruolo che ebbe questo genere nel Rinascimento. Certamente tutto mosse da due direzioni precise. Il recupero della tradizione romana, in Italia, e l’affinamento delle tecniche pittoriche nei Paesi Bassi. Ma lo sviluppo del ritratto fu sorretto anche da motivazioni socio-economiche – la relativa diffusione del benessere economico, la nascita della classe borghese che amava autorappresentarsi, per celebrare il traguardo raggiunto -, filosofiche – l’accentuazione del ruolo della persona, come essere unico, rispetto al gruppo – e psicologiche: la nascita della psiche moderna, tra sentimento e traumi legati alla paura di essere dimenticati.

Tutti i ritratti del Rinascimento sono collegati a un concetto fondamentale: la personalità. L’unicità della persona, come dicevamo, subentra all’uomo-massa, che non ha alcun valore e che può essere sostituito da chi ha analoghe funzioni. E dimenticati. Riflettere su questi concetti significa recuperare l’unicità del pensiero occidentale, che ruota attorno a Petrarca e a Dante. Ognuno di noi, nel Bene e nel Male, è unico e irripetibile. E pertanto richiede attenzione e rispetto.

Uno dei punti salienti della mostra è il Ritratto di giovane donna , dipinto intorno al 1470 da Petrus Christus e ora conservato alla Gemäldegalerie di Berlino. Altre opere sono state prestate da musei come il Kunstmuseum Basel, la National Gallery di Londra, il Museo del Prado di Madrid e la National Gallery of Art di Washington.

Petrus Christus, Ritratto di giovane donna, ca. 1470. Gemäldegalerie der Staatlichen Museen zu Berlin

“Ricordati di me. Ritratti da Dürer a Sofonisba” è programmata dal 1 ottobre 2021 al 16 gennaio 2022 nella Phillips Wing del Rijksmuseum. Questa mostra è stata resa possibile da Ammodo, il Circolo Internazionale del Rijksmuseum, e dal Governo: la Council Heritage Agency dei Paesi Bassi (RCE) ha concesso una garanzia di indennizzo per conto del Ministro dell’Istruzione, della Cultura e della Scienza.

Lucas Cranach il Vecchio (1472-1553) e bottega, Ritratto di dama e figlio c. 1510-40, Royal Collection Trust / © Sua Maestà la Regina Elisabetta II 2021

“Ricordati di me”
Fin dall’antichità – nelle case romane era presente una galleria di ritratti o di calchi dei volti degli antenati – la funzione più importante del ritratto è stata la conservazione della memoria dei suoi soggetti, oltre che – in alcuni casi – della celebrazione dei personaggi cospicui. Con la prima grande fioritura della ritrattistica in Europa intorno al 1500, gli artisti e i loro mecenati, sia a nord che a sud delle Alpi, attingono a questa nozione, aggiungendo, in molti casi, una lettura dei sentimenti eletti del soggetto. Mostrare l’anima e i sentimenti diviene, specie in Italia, motivo di distinzione.

Hans Holbein II, Doppio ritratto del sindaco di Basilea Jacob Meyer zum Hasen e di sua moglie Dorothea Kannengiesser, 1516. Kunstmuseum Basel

Lorenzo Lotto, Marsilio Cassotti e sua moglie Faustina, 1523. Museo del Prado, Madrid

Allora, come adesso, i soggetti desideravano essere presentati nel modo più favorevole possibile. Tutti gli aspetti della composizione – l’espressione facciale, il simbolismo, la posa, lo sfondo e l’abbigliamento – erano accuratamente pianificati. Laddove l’uno privilegiava la bellezza, l’altro si concentrava sull’essudare autorità. Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero, ad esempio, evidenziò con enfasi il suo potere intorno al 1553 facendosi immortalare come imperatore romano. E nel 1555, Maarten van Heemskerck presentò con sicurezza la sua abilità in un autoritratto. “Ricordati di me” fa luce su come le persone volevano essere viste, in temi come la bellezza, l’autorità, l’ambizione, l’amore, la famiglia, la conoscenza e la fede.

Capolavori Internazionali
Remember me riunisce ritratti provenienti da musei di tutta Europa e degli Stati Uniti. Ritratto di giovane donna è un capolavoro del Rinascimento settentrionale, dipinto da Petrus Christus intorno al 1470. Questo pezzo forte della collezione Gemäldegalerie sarà in prestito dal museo di Berlino per la prima volta dal 1994. Museo Civico d’Arte Antica, Palazzo Madama di Torino presta il Ritratto di uomo di Antonello da Messina del 1476. Due opere di Albrecht Dürer sono state prestate per la mostra: il suo lavoro del 1508 Ritratto di un africano dall’Albertina di Vienna e Ritratto di una giovane donna in preghiera con i capelli sciolti (1497) dallo Städel Museum di Francoforte.

Jan Jansz Mostaert, Ritratto di un africano (Christophle le More?), ca. 1525 – ca. 1530. Rijksmuseum

Il Kunstmuseum Basel presta diverse opere, tra cui il Doppio ritratto di Jakob Meyer zum Hasen del 1516 e_ Dorothea Kannengießer_ di Hans Holbein il Giovane. La National Gallery of Art di Washington invia il Ritratto di Jan Jacobsz Snoeck di Jan Gossart , dipinto intorno al 1530. L’ Autoritratto di Sofonisba Anguissola (ca. 1556) sarà prestato dal Muzeum-Zamek w Łańcucie, Łańcut in Polonia.
Sofonisba Anguissola, La partita a scacchi, 1555. La Fondazione Raczyński al Museo Nazionale, Poznan

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Maurizio Bernardelli Curuz
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