Il Rione Fossi di Accadia, dopo i recenti lavori di messa in sicurezza a cura di ASSET PUGLIA, sta affrontando una fase decisiva del suo percorso di rinascita. Il complesso intervento, realizzato con il supporto di tecnici esterni e la supervisione della SABAP BAT FG, ha visto il completamento delle operazioni di sicurezza, aprendo la strada a nuove attività di progettazione.
Il progetto è parte integrante del Progetto Pilota “Future in the past – La rinascita del Rione Fossi di Accadia”, finanziato attraverso fondi PNRR, Missione 1 – Componente 3, Misura 2, Investimento 2.1 “Attrattività dei borghi”. Questa iniziativa mira a rivitalizzare il Rione Fossi, preservandone l’identità storica e promuovendone l’attrattività.
Dopo la fase di sicurezza, numerosi sopralluoghi congiunti hanno coinvolto tecnici dell’Amministrazione Comunale, referenti di ASSET, il Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, insieme a professionisti incaricati. L’obiettivo principale di questi incontri è stato definire strategie di intervento che rispettino l’unicità e la storia del Rione Fossi.
Un passo significativo in questa direzione è stato l’accordo di valorizzazione stipulato tra la Soprintendenza e il Comune nel mese di ottobre. Questo accordo, basato sull’articolo 15 della L. 241/90, rafforza l’azione di coordinamento in corso, garantendo la tutela e la conservazione di uno dei più suggestivi borghi dei Monti Dauni.
Rione Fossi, o meglio “Il Rione dei Fossi,” sorge come un’ombra del passato nel cuore di Accadia, provincia di Foggia. Questa città fantasma, il cui nome trae origine da un malinteso nella traduzione di “Fossa Agroecorum” (Fossa degli Orfici), rappresenta la parte più antica del comune.
Nel 1930, un terremoto segnò la fine di un’epoca, costringendo gli abitanti a lasciare il Rione, che da allora è rimasto disabitato, sospeso nel tempo.
L’accesso al borgo avviene attraverso la suggestiva Porta di Capo. La struttura, ancora visibile, assume una forma a chiocciola con al centro la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Esplorando il Rione, si incontrano vicoli tortuosi e antiche abitazioni medievali che offrono uno sguardo unico su un passato lontano.
La cittadina fantasma presenta due parti distintive. La porzione superiore, prima oggetto di ristrutturazione e successivamente abbandonata, mostra case che, nonostante la cura iniziale, hanno subito gli effetti del tempo e dell’abbandono. La parte inferiore, invece, è la più antica, sviluppata sul versante roccioso, con abitazioni scavate nella pietra, ormai coperte dalla vegetazione. Queste dimore ricordano l’atmosfera dei “Sassi di Matera,” il celebre sito turistico.
La storia di Rione Fossi affonda le radici in un passato remoto, forse antecedente all’anno zero. In origine, Accadia, il comune di cui fa parte, fu teatro di rivalità per il controllo strategico, situato al confine con la Campania.
Durante il periodo romano, si pensa che Rione Fosse un un fulcro di culto con templi pagani e dimore sacerdotali. Nel medioevo, si trasformò in una possente fortezza. Tuttavia, il suo declino iniziò nel 1930, quando un terremoto costrinse gli abitanti a spostarsi nella zona più bassa della collina, abbandonando definitivamente il Rione.
Oggi, Rione Fossi si erge come una testimonianza di un’epoca passata, una città fantasma che conserva il ricco patrimonio di una storia lunga e complessa, pronta ad affascinare coloro che decidono di avventurarsi tra le sue strade deserte.