L’ora blu è il tempo della giornata pomeridiana che precede il crepuscolo. In particolar modo può essere percepita con particolare intensità sulle rive del mare. E tutti noi, se proviamo a pensare alle nostra vacanze marine, riusciamo ad enuclearla perfettamente. E’ il momento del tardo pomeriggio in cui, nel caso di bel tempo, l’atmosfera diventa nitida e cristallina, il mare si acquieta, i suoni sono più ovattati, le ombre si allungano, ma senza inquietudine. L’illuminazione è diffusa e non abbacinante, come nelle ore precedenti. Cielo e mare diventano di un colore blu e azzurro marcato e uniforme. La sabbia somiglia a un velluto dorato. Anche le onde si placano e la risacca è lievissima. La diminuzione del suono del vento ci permette di rilevare, nell’area mediterranea, il canto delle colombe, dai boschi litoranei. Anche i profumi sono più intensi. E’ un momento di equilibrio magico, in cui ogni tormento foscoliano si placa, nella sera, nello zefiro sereno.
Tra i massimi cantori dell’ora blu pittorica, vi fu il danese Peder Severin Krøyer
Peder Severin Krøyer, come vediamo, nel confronto con Munch, coglie il momento di calma equilibrata del tardo pomeriggio. Munch, invece, rappresenta se stesso nel momento tormentoso del tramonto in cui la luce e l’ombra combattono tra loro e il vento riprende a risuonare, portando con sè la notte.
Il Museo Marmottan Monet di Parigi celebra l’ora blu presentando, fino al 26 settembre 2021, la prima mostra monografica dedicata in Francia a Peder Severin Krøyer (1851-1909).
Allievo di Frederik Vermehren alla Royal Danish Academy of Arts e poi di Léon Bonnat a Parigi, Krøyer iniziò un’importante carriera tra Copenaghen e Parigi. Dal 1882 divise il suo tempo tra la capitale danese e il villaggio di pescatori di Skagen, dove si era stabilita una colonia di artisti. Situato ai confini della Danimarca, dove si incontrano le correnti del Mare del Nord e del Baltico, il luogo è noto per la sua luce: schietta, cristallina e le sue giornate infinite che si avvicinano a San Giovanni (23 giugno). Lontano a nord, Skagen è uno dei luoghi in cui l’aspetto dell’ora blu è particolarmente visto e dipinto.
Schizzi di modeste dimensioni catturati sul posto e dipinti monumentali scandiscono e riflettono il complesso processo creativo del maestro che attribuisce pari importanza al lavoro svolto all’aperto e a quello svolto in studio (o anche alla fotografia). Fondamentali sono le grandi opere, acclamate in Francia dove sono state presentate al Salon ufficiale. Qualunque sia il soggetto di questi dipinti, il teatro dell’azione rimane lo stesso. Krøyer mette il suo cavalletto sulla spiaggia di Skagen. Dipinge l’unione di sabbia, mare e cielo.