Gli scavi archeologici presso il sito scolastico “Gjergj Kastrioti, Durres” offrono nuove scoperte dell’antica Durres romana, a Durazzo, in Albania. Gli archeologi, in questa fase, stanno lavorando su una superficie di 1200 mq, che già consente di identificare la zona come quartiere residenziale romano destinato all’élite.
“Dall’area emergono resti di costruzioni importanti, decorazioni, segni di dipinti parietali, terme, una piscina coperta – dice l’Instituti Kombëtar i Trashëgimisë Kulturore, che coordina le operazioni – Una piscina di questo genere, in una villa, è la prima ad essere scoperta in Albania. I muri erano affrescati artisticamente e un gioco d’acqua, composto da due vasche poco profonde, stratificate con elementi impermeabilizzanti”. Probabilmente erano fontane che diffondevano nell’ampio ambiente un grato suono di getti.
“L’unicità di questa struttura risiede anche nel pavimento, posato a mosaico molto ben conservato, con motivi geometrici, lavorato con marmo, pietra, vetro e piastrelle ceramiche. – prosegue l’ente culturale – Nella parte settentrionale del sito di scavo è stato scoperto un pavimento in mattoni di grandi dimensioni collegato all’area termale. L’individuazione di diverse linee murali e la considerevole altezza della loro conservazione suggerisce che questo edificio potrebbe essere stato costruito su due piani”.
Di grande interesse sono le scoperte nella parte occidentale della villa, dove appaiono frammenti della decorazione delle pareti e dei soffitti della villa, realizzati con stucchi con vari motivi, antropomorfi e floreali. Anche qui le tracce di freschezza non mancano. Dallo scavo è stato individuato anche il canale di drenaggio dell’acqua piovana costruito con piastrelle di ceramica.
I reperti archeologici ci collocano nel I-IV secolo con il picco dello sviluppo tra il nel I-II secolo d.C. Gli archeologi credono che questa villa sia stata distrutta dal terremoto del IV secolo d.C., citato nelle fonti antiche.
Scoperto il mosaico di Durres, tra i più rari dei Balcani
Di rilievo è il mosaico portato alla luce. Un’opera in stile arcaico che contiene figure geometriche e floreali, di qualità estremamente elevata.
Durazzo oggi ha circa 113 249 abitanti, è capoluogo dell’omonima prefettura, nonché seconda città dell’Albania per numero di abitanti dopo la capitale Tirana. Sorge sull’Adriatico, di fronte a Brindisi, che dista 200 chilometri.
I Romani, superstiziosi, le cambiarono nome
La città fu fondata con il nome di Epidamno, tuttavia è anche conosciuta con il secondo nome, Dyrrhachion (in greco: Δυρράχιον), che indicava più specificamente il porto. Dopo le guerre illiriche, i Romani la chiamarono solo Dyrrachium, visto che Epidamno era considerato di cattiva sorte poiché richiamava alla parola damnum, in latino danno, perdita, svantaggio.
La conquista illirica
La storia di Dyrrhachium inizia con la conquista illirica sotto il regno di Glaucia nel 312 a.C. Questo evento segnò l’inizio del coinvolgimento della città nei conflitti dell’antica Illiria. Durante la prima guerra illirica, i Romani sconfissero la regina Teuta e stabilirono stati clienti in Dalmazia, governata da Demetrio di Faro. Tuttavia, in seguito Demetrio si ribellò a Roma nel 220 a.C., ma il Senato inviò il console Lucio Emilio Paolo, che rase al suolo la città di Faro e riconquistò la Dalmazia.
L’indipendenza parziale sotto i Romani
Nonostante la ribellione di Demetrio, la Repubblica romana decise di concedere all’Illiria una parziale indipendenza. La situazione rimase relativamente stabile fino alla terza guerra macedonica, quando Genzio, re degli Illiri, manifestò l’intenzione di respingere l’autorità romana. La terza guerra illirica fu condotta da Lucio Anicio Gallo, che riuscì a sottomettere gli Illiri in breve tempo.
Dopo la fine della quarta guerra macedonica, l’intera regione balcanica meridionale, compresa Dyrrhachium, fu inclusa nella nuova provincia romana di Macedonia. I Romani attribuirono grande importanza alla città e al suo porto. La costruzione della Via Egnatia, che collegava Dyrrhachium a Bisanzio (l’odierna Istanbul) e passava per Tessalonica, testimonia l’attenzione che Roma dedicava a questa regione.
Dyrrhachium durante la guerra civile romana
Uno degli episodi più noti della storia di Dyrrhachium risale alla guerra civile romana del 49 a.C. In quell’anno, la città fu teatro di una sanguinosa battaglia tra gli eserciti di Giulio Cesare e Gneo Pompeo. Sebbene i pompeiani abbiano ottenuto una vittoria tattica, la successiva ritirata dei cesariani portò alla decisiva battaglia di Farsalo, in cui Pompeo subì una sconfitta devastante.
L’epoca d’oro sotto Augusto e Traiano
Sotto il governo dell’imperatore Augusto, Dyrrhachium fu trasformata in una colonia romana destinata a insediare i veterani della battaglia di Azio, una delle vittorie più importanti di Cesare Augusto. La città ottenne lo status di “civitas libera,” il che rappresentava una forma di autonomia all’interno dell’Impero romano.
Un altro momento significativo nella storia di Dyrrhachium fu la costruzione dell’imponente anfiteatro romano sotto l’imperatore Traiano. Questo anfiteatro aveva una capacità di circa 20.000 posti, il che lo rendeva il più grande di tutti i Balcani.
La provincia di Epirus Novus sotto Diocleziano
Nel III secolo, con la riforma tetrarchica di Diocleziano, Dyrrhachium divenne la capitale della nuova provincia dell’Epirus Novus. Questo periodo segnò un’altra fase importante nella storia della città, poiché divenne un importante centro amministrativo ed economico nell’ambito dell’Impero romano.
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